Appennino parmense

Al giorno d'oggi, Appennino parmense è un argomento che ha acquisito rilevanza in vari settori. Dalla politica alla scienza, Appennino parmense è diventato un punto di interesse per ricercatori, attivisti e cittadini in generale. Con l'avanzamento della tecnologia e della globalizzazione, Appennino parmense ha acquisito una dimensione mai vista prima, influenzando non solo il modo in cui interagiamo con il nostro ambiente, ma anche la nostra percezione del mondo. In questo articolo esploreremo diversi aspetti legati a Appennino parmense, dalle sue origini al suo impatto sulla società moderna.

Appennino parmense
Il monte Penna 1.735 m
ContinenteEuropa
StatiBandiera dell'Italia Italia
Catena principaleappennino tosco-emiliano (negli Appennini)
Cima più elevatamonte Sillara (1.861 m s.l.m.)

L'Appennino parmense è una sottosezione dell'Appennino settentrionale (Appennino tosco-emiliano) compresa nei confini della provincia di Parma. Comprendendo la zona collinare, occupa circa i 2/3 del territorio provinciale (circa 2.300 km²). Partendo dal passo della Cisa, la parte orientale fa parte dell'Appennino Tosco-Emiliano, la parte occidentale dell'Appennino Ligure (Appennino piacentino).

Orografia

Il Monte Torricella, metri 1728.

La cima più elevata è il monte Sillara (1.861 m), sul crinale dell'Appennino tosco-emiliano che divide la provincia di Parma da quella di Massa-Carrara. Tra le altre vette più elevate della sezione tosco-emiliana sono da segnalare il monte Losanna (1.856 m), il monte Marmagna (1.852 m), il monte Orsaro (1.831 m) e il monte Paitino (1.815 m), tutte all'interno del Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano.

Completamente all'interno della provincia di Parma sono il monte Rocca Pianaccia, che con i suoi 1762 m è la massima elevazione completamente compresa nel territorio parmense, il Monte Roccabiasca (1727 m), il Monte Scala (1715 m), il monte Navèrt (1654 m), il monte Caio (1.584 m) e il monte Cervellino (1.492 m).

Le vette più elevate della sezione occidentale sono il monte Maggiorasca (1.804 m), il monte Bue (1.775 m), il monte Penna (1.735 m), sul confine con la provincia di Genova, il monte Ragola (1.710 m), il monte Trevine (1.650 m), il monte Gottero (1.639 m), il monte Tomarlo (1.602 m), il monte Molinatico (1.549 m) e il monte Pelpi (1.480 m).

Poco al disotto della vetta del Gottero si trova la "Foce dei Tre Confini" (1.408 m), in cui si incontrano le tre regioni di Emilia-Romagna, Toscana e Liguria.

Valli

La Val Baganza

Le valli principali sono quelle del Taro, della Parma e del Ceno. La Val d'Enza è condivisa con l'Appennino reggiano.

Tra le valli minori da citare quelle del Baganza (che confluisce nel torrente Parma in prossimità del centro cittadino), del Cedra, del Bratica e dello Stirone. Tutti questi corsi d'acqua scorrono da sud verso nord e sono tributari direttamente o indirettamente del fiume Po.

Come per altre aree appenniniche, anche l'Appennino parmense è interessato in alcune zone dal tipico fenomeno erosivo dei calanchi.

Valichi

Tra i numerosi valichi i principali sono il passo della Cisa (1041 m, Berceto-Pontremoli), il passo di Centocroci (1055 m, Albareto-Varese Ligure), il passo del Bocco (956 m, Bedonia-Chiavari), il passo del Brattello (953 m, Borgotaro-Pontremoli), il passo del Tomarlo (1482 m, Bedonia-Santo Stefano d'Aveto), bretella Zovallo-Tomarlo Alta Val Ceno (SP Val Nure) 1520 m, il passo del Cirone (1255 m, Corniglio-Pontremoli), il passo del Lagastrello (1200 m, Monchio delle Corti-Comano), il passo del Ticchiano (1154 m, Corniglio-Monchio delle Corti) e il passo del Chiodo (1420 m, Bedonia-Santo Stefano d'Aveto).

Laghi

Il lago Santo parmense

Nel territorio dell'appennino parmense si trovano numerosi laghi, quasi tutti all'interno del Parco nazionale Appenino Tosco Emiliano ed alcuni nel Parco regionale dell'alta Val Parma e Val Cedra (chiamato anche "Parco dei cento laghi"): il lago Santo parmense, il maggiore di tutto l'appennino settentrionale, con una superficie di 81.500 m², il lago Ballano (73.000 m²), il lago Verde (59.800 m²), che è il più profondo (24 m), il lago Pradaccio (circa 40.000 m², situato all'interno della "Riserva naturale orientata Guadine-Pradaccio"), il lago Squincio (31.000 m²), i laghi Gemio (o Gemini) superiore (35.700 m²) e inferiore (32.500 m²), chiamati comunemente Lagoni, il lago Scuro parmense (11.600 m²) e il lago Palo (8.700 m²). A quota 1732 m si trovano i due laghi del Sillara, i più elevati di tutto l'appennino parmense.

La fauna ittica di tutti questi laghi comprende la trota fario e, specie introdotta di origine alpina, il salmerino di lago.

Aree naturali protette

Parco Regionale Boschi di Carrega

Turismo

Numerosi sono i castelli presenti nel territorio dell'Appennino parmense: tra i principali si possono citare quelli di Bardi, di Compiano, di Torrechiara, di Felino, di Golaso, di Pellegrino Parmense e di Varano de' Melegari.

Le principali località per la pratica degli sport invernali sono quelle di Schia, alle falde del monte Caio nel comune di Tizzano Val Parma, con due impianti di risalita e circa 15 km di piste, e di Prato Spilla, nei pressi del passo del Lagastrello nel comune di Monchio delle Corti, con 1 impianto di risalita e circa 10 km di piste. L'alta val Parma (comune di Corniglio, la zona di Lagdei, Lagoni e Lago Santo) è particolarmente adatta per il nordic walking, le uscite con le ciaspole e per lo sci alpinismo.

Tra le rinomate specialità gastronomiche di questo territorio il formaggio parmigiano reggiano, il prosciutto di Parma, il salame di Felino, i funghi porcini di Borgotaro.

Comuni

Note

Altri progetti

Collegamenti esterni