Nel mondo di oggi, Chiarismo lombardo è un argomento che ha suscitato molto interesse e dibattito. Dalle sue origini fino alla sua evoluzione odierna, Chiarismo lombardo ha avuto un impatto significativo su vari ambiti della società. La sua influenza si è estesa ad aspetti quali l’economia, la politica, la cultura e la tecnologia, generando sia ammirazione che polemiche. In questo articolo esploreremo in modo approfondito i vari aspetti legati a Chiarismo lombardo, analizzandone l’impatto in diversi contesti ed esaminando le implicazioni che ha oggi.
Il Chiarismo lombardo fu un movimento artistico nato a Milano all'inizio degli anni trenta.
Il termine fu coniato per la prima volta dal critico Leonardo Borgese nel 1935, riferendosi ad alcuni giovani pittori lombardi che, a contatto con il critico Edoardo Persico, lavoravano a una pittura dai colori chiari e dal segno leggero e intriso di luce, quindi ripreso da Guido Piovene nel 1939. La tecnica (utilizzata soprattutto da Angelo Del Bon e dai chiaristi mantovani) usata anche da Renato Birolli, consisteva nel dipingere su una base di bianco ancora umida.
Gli artisti, con le loro opere si ponevano in opposizione al neoclassicismo novecentesco e ufficiale. Fu di fatto il primo movimento antinovecentista.
Della scuola milanese facevano parte:
La scuola dei chiaristi mantovani prese avvio nell'agosto 1933 per opera di Angelo Del Bon e Oreste Marini e di essa facevano parte: