In questo articolo esploreremo l'impatto e la rilevanza di Conclave del 2013 nella società odierna. Fin dalla sua nascita, Conclave del 2013 ha catturato l'attenzione di accademici, esperti e cittadini in generale, diventando argomento di interesse e di ricerca in diversi ambiti del sapere. Nel corso della storia, Conclave del 2013 ha influenzato in modo significativo lo sviluppo dell’umanità, svolgendo un ruolo fondamentale nella formazione della nostra identità collettiva e nell’evoluzione delle nostre relazioni sociali. Attraverso un'analisi dettagliata, esamineremo le molteplici sfaccettature e dimensioni di Conclave del 2013, comprendendone l'impatto nel passato, nel presente e nel futuro, nonché la sua rilevanza nel contesto attuale.
Durante il concistoro ordinario per la canonizzazione dei martiri di Otranto, l'11 febbraio 2013, papa Benedetto XVI annunciò ai cardinali presenti di voler liberamente rinunciare al ministero petrino, a partire dal successivo 28 febbraio alle ore 20, a causa dell'età avanzata e delle forze non più adeguate all'esercizio del ministero stesso.
Variazioni delle norme in materia di conclave
La costituzione apostolicaUniversi Dominici Gregis, emanata nel 1996 da papa Giovanni Paolo II, prevede, per il conclave, due scrutini la mattina e due al pomeriggio. Per l'elezione del pontefice sono necessari i voti di due terzi dei cardinali partecipanti al conclave, come previsto dal motu proprioDe aliquibus mutationibus in normis de electione Romani Pontificis, pubblicato nel 2007 da papa Benedetto XVI. Nel conclave del 2013, dunque, per l'elezione erano richieste 77 preferenze su 115 elettori.
Dopo 34 scrutini infruttuosi la costituzione apostolica del 1996 stabiliva che si tenesse un ballottaggio fra i due cardinali più votati nell'ultimo scrutinio, che perdevano il diritto di voto, e prevedeva che per l'elezione fosse sufficiente solo la metà dei voti più uno. Il motu proprio del 2007, invece, estese la regola dei due terzi dei voti anche per l'eventuale ballottaggio. Al termine delle votazioni gli appunti e le schede vengono bruciati. Se la sessione delle due votazioni mattutine ha esito negativo si ha la fumata nera alle ore 12, mentre se ha esito negativo la sessione delle due votazioni pomeridiane si ha fumata nera alle ore 19. L'esito positivo di uno qualsiasi degli scrutini di una sessione è seguito dalla fumata bianca e dal suono delle campane di San Pietro.
Inoltre papa Benedetto XVI, con il motu proprioNormas nonnullas del 22 febbraio 2013, ribadì la norma secondo la quale, prima di iniziare il conclave, si debbano attendere per quindici giorni i cardinali assenti, conferendo però al collegio cardinalizio la nuova facoltà di anticipare la data di inizio del conclave se tutti i cardinali elettori sono presenti (cosa effettivamente avvenuta in questo conclave), come la facoltà di prorogarla fino ad un massimo di venti giorni per attendere gli eventuali assenti. Trascorsi venti giorni dall'inizio della sede vacante, però, tutti i cardinali elettori presenti sono tenuti ad iniziare le votazioni.
Nella stessa lettera apostolica venne stabilito che le persone non facenti parte del corpo dei cardinali elettori (con riferimento al segretario del collegio cardinalizio, al maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, agli otto cerimonieri, ai due religiosi addetti alla sagrestia pontificia e ad un ecclesiastico scelto dal cardinale decano o da chi ne fa le veci), qualora venissero a conoscenza degli atti dell'elezione e li rivelassero ad altri, violando il giuramento di segretezza, andrebbero incontro a scomunica latae sententiae, riservata alla sede apostolica. La norma precedente, invece, stabiliva una pena a discrezione del pontefice venturo. Si conferma inoltre l'abolizione delle modalità di elezione del pontefice per acclamazione o ispirazione, e per compromesso, prevedendo unicamente l'elezione per scrutinio.
Cardinali elettori presenti
Si trattò, al pari con quello del 2005, del conclave più numeroso della storia della Chiesa cattolica per numero di cardinali elettori (115). Il numero dei non elettori, tuttavia, fu più alto (nel 2013 furono 90, nel 2005 66).
L'ormai papa emerito Benedetto XVI non prese parte al conclave.
Hanno diritto di voto in conclave i cardinali che non abbiano compiuto l'ottantesimo anno di età il giorno precedente l'inizio della sede vacante. Pertanto il cardinale ucraino Ljubomyr Huzar non partecipò al conclave; vi partecipò invece il cardinale tedesco Walter Kasper, che compì ottant'anni il 5 marzo.
Segue l'elenco dei paesi con rappresentanti aventi diritto di voto, indicati per numero di elettori:
I favori della vigilia, secondo molti osservatori, andavano all’arcivescovo di MilanoAngelo Scola, grazie al sostegno dei cardinali Angelo Bagnasco e Carlo Caffarra, nonché di Camillo Ruini e di Giovanni Battista Re; Scola era anche apprezzato all’estero grazie alla sua Fondazione Oasis. Dopo Scola si posizionava il cardinale brasiliano Odilo Pedro Scherer, membro del collegio cardinalizio di sorveglianza dello IOR e molto vicino alla curia, appoggiato dal cardinale camerlengo Tarcisio Bertone, dal cardinale decano Angelo Sodano e, come sembrava alla vigilia, dai cardinali sudamericani. Nel gruppo degli undici porporati statunitensi (il più numeroso, dopo gli italiani) sembravano alte le quotazioni in favore dell'arcivescovo di BostonSean Patrick O'Malley per aver affrontato con fermezza gli abusi sessuali del clero. In posizione di immediato rincalzo erano considerati il cardinale ghanese Peter Turkson e il canadese Marc Ouellet.
Le prime due congregazioni generali del collegio cardinalizio in preparazione del conclave, convocate il 1º marzo dal decanoAngelo Sodano, si svolsero il successivo 4 marzo alle 9:30 e alle 17 nell'Aula del Sinodo, presso l'Aula Paolo VI. La terza congregazione generale si svolse il 5 marzo alle 9:30. Durante le congregazioni, fra le altre cose, i cardinali prestarono il giuramento di segretezza, elessero a sorteggio i tre assistenti del camerlengo e decisero di inviare un messaggio di gratitudine al pontefice emerito.
Alle 13 del 5 marzo la Cappella Sistina venne chiusa ai visitatori per poter effettuare i lavori necessari allo svolgimento del conclave. La ditta Gammarelli, sartoria per ecclesiastici attiva dal XVIII secolo, realizzò per il futuro papa tre abiti talari bianchi di tre diverse misure, la fascia, la mozzetta in velluto rosso bordata di ermellino, lo zucchetto bianco e le scarpe rosse. La quarta congregazione generale si tenne il 6 marzo alle 9:30, seguita, alle 17 dello stesso giorno, da un momento di preghiera nella basilica di San Pietro. La quinta e la sesta congregazione generale si svolsero il 7 marzo, rispettivamente alle 9:30 e alle 17.
La settima e l'ottava congregazione generale si tennero l'8 marzo alle 9:30 e alle 17. Durante quest'ultima riunione i cardinali scelsero la data di martedì 12 marzo per l'inizio del conclave. La nona congregazione generale si svolse alle 9:30 del 9 marzo. L'11 marzo, alle 9:30, si tenne la decima e ultima congregazione generale. Alle 17:30 dello stesso giorno, nella Cappella Paolina, ebbe luogo il giuramento degli addetti al conclave (il segretario del collegio cardinalizio Lorenzo Baldisseri, il maestro delle cerimonie Guido Marini, altri cerimonieri, i religiosi addetti alla sacrestia, medici e infermieri, il personale per il servizio mensa, pulizie e servizi tecnici, eccetera).
Alle 10 del 12 marzo, nella basilica di San Pietro, venne celebrata la messa pro eligendo Romano Pontifice, che diede inizio ai riti del conclave. Presiedette la liturgia, concelebrata da tutti i cardinali, il decanoAngelo Sodano. Alle 16:30 iniziò la processione dei porporati, che, dalla cappella Paolina, si recò alla cappella Sistina. Dopo il canto del Veni Creator Spiritus e dopo aver pronunciato il solenne giuramento di fedeltà al segreto del conclave, il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificieGuido Marini pronunciò la tradizionale formula extra omnes, invitando tutti gli estranei a lasciare la Sistina, le cui porte si chiusero alle 17:33.
Gli scrutini
Dopo una breve meditazione tenuta dal cardinale Prosper Grech ebbe luogo la prima votazione, che non era scontato avvenisse in giornata. Il primo scrutinio diede esito negativo, con fumata nera alle 19:41. Il secondo e il terzo scrutinio, la mattina del 13 marzo, diedero esito negativo, con fumata nera alle 11:38. Dopo la pausa per il pranzo si tenne, nel primo pomeriggio, il quarto scrutinio che diede esito negativo.
Alle 19:06 del 13 marzo, dopo il quinto scrutinio, dal comignolo della Sistina si levò la fumata bianca. Poco più di un'ora dopo, alle 20:12, il cardinale protodiaconoJean-Louis Tauran, con la tradizionale locuzioneHabemus Papam, annunciò l'elezione di Jorge Mario Bergoglio, che scelse il nome di Francesco. Secondo Maria Antonietta Calabrò l'elezione di Bergoglio sarebbe stata frutto di un accordo fra i cardinali della curia romana (il decano Angelo Sodano, anche se non elettore, Giovanni Battista Re, Tarcisio Bertone) e i cardinali americani per contrastare la candidatura di Scola.
Alle 20:24 la Conferenza Episcopale Italiana, in una e-mail ufficiale inviata ai giornalisti accreditati, commettendo una gaffe espresse «i sentimenti dell'intera Chiesa italiana nell'accogliere la notizia dell'elezione del Card. Angelo Scola a Successore di Pietro». La nota allegata all'e-mail, a firma del segretario generale Mariano Crociata, riportava invece correttamente il nome del cardinale Bergoglio.
Secondo il vaticanista Paolo Rodari, invece, al primo scrutinio a condurre sarebbe stato Angelo Scola con circa 35 voti, seguito da Bergoglio con 20 voti e da Marc Ouellet con 15. Anche il vaticanista Andrés Beltramo Álvarez sostiene che, la sera del 12 marzo, il cardinale più votato non sarebbe stato Bergoglio.
Sempre secondo le indiscrezioni di Rodari, Scola sarebbe stato il candidato più votato fino al terzo scrutinio, sostenuto dal continuo appoggio, fra gli altri, dei cardinali Angelo Bagnasco, Carlo Caffarra e Christoph Schönborn. Secondo Sergio Rame, di Libero, Scola avrebbe raggiunto, al termine del terzo scrutinio, una cinquantina di voti.
La candidatura di Scola, tuttavia, sarebbe stata stroncata il 13 marzo fra il terzo e il quarto scrutinio, durante la pausa per il pranzo presso la Domus Sanctae Marthae, dai cardinali della curia romana e da quelli nordamericani: i primi «per antiche invidie e rivalità» contro l'arcivescovo di Milano, mentre i secondi per via della sua vecchia vicinanza a Comunione e Liberazione, condizione che aveva suscitato alcune perplessità fra i porporati statunitensi. Secondo Sergio Rame, invece, Scola avrebbe volontariamente ritirato la propria candidatura per evitare una situazione di stallo, non ritenendo sufficienti i consensi da lui ottenuti sino a quel momento per poter raggiungere il soglio pontificio.
Dopo il ritiro di Scola, sempre secondo Rodari, Bergoglio avrebbe sfiorato l'elezione al quarto scrutinio.
La vaticanista argentina Elisabetta Piqué, nel libro Francesco. Vita e rivoluzione, sostiene che la quinta votazione sarebbe stata annullata: i cardinali addetti alla conta delle schede, prima di procedere allo spoglio, si sarebbero infatti accorti della presenza di 116 voti a fronte di 115 votanti. L'annullamento della votazione è riportato anche dal vaticanista Andrea Tornielli.
^Angelo Sodano, decano del collegio cardinalizio, non partecipò al conclave avendo superato il limite degli ottant'anni stabilito dalla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis.
^Conclave al via martedì 12 marzo, su adnkronos.com. URL consultato l'8 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2014).
^Il limite di età di ottant'anni, superato il quale i cardinali perdono il diritto di eleggere il papa, fu introdotto da Paolo VI con il motu proprio Ingravescentem Aetatem (II, 2) del 21 novembre 1970, entrato in vigore il 1º gennaio 1971. La regola fu confermata dallo stesso Paolo VI con la costituzione apostolica Romano Pontifici Eligendo (II, I, 33) del 1º ottobre 1975 e da Giovanni Paolo II con la costituzione apostolica Universi Dominici Gregis ( II, I, 33) del 22 febbraio 1996, modificando però la data di riferimento per il compimento degli ottant'anni dal «momento di ingresso in conclave», previsto da Paolo VI, all'attuale «prima del giorno della morte del Sommo Pontefice o del giorno in cui la Sede Apostolica resti vacante».
^O'Brien, in un primo tempo, contestò le accuse, definendole «anonime e non specifiche» (Cardinal Keith O'Brien resigns as Archbishop, URL consultato in data 2 marzo 2013). Successivamente ammise la sua colpevolezza, scusandosi pubblicamente ( Statement from Cardinal O'Brien, su scmo.org. URL consultato il 4 marzo 2013 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2013).).