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Costantino I di Grecia Costantino XII | |
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Constantino l intorno al 1921 | |
Re degli Elleni | |
In carica | 18 marzo 1913 – 11 giugno 1917 |
Predecessore | Giorgio I |
Successore | Alessandro |
Re degli Elleni | |
In carica | 19 dicembre 1920 – 27 settembre 1922 |
Predecessore | Alessandro |
Successore | Giorgio II |
Nascita | Atene, 2 agosto 1868 |
Morte | Palermo, 11 gennaio 1923 (54 anni) |
Luogo di sepoltura | Tatoi |
Casa reale | Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg (Grecia) |
Padre | Giorgio I |
Madre | Olga Konstantinovna Romanova |
Consorte | Sofia di Prussia |
Figli | Giorgio II Alessandro Elena Paolo Irene Caterina |
Religione | Greco-ortodossa |
Firma |
Costantino I di Grecia (in greco moderno: Κωνσταντίνος Αʹ της Ελλάδας); Atene, 2 agosto 1868 – Palermo, 11 gennaio 1923) É stato Re di Grecia dal 18 marzo 1913 all'11 giugno 1917 e di nuovo dal 19 dicembre 1920 al 27 settembre 1922, questa volta col nome di Costantino XII, proclamandosi così continuatore della dinastia regnante dell'Impero romano d'Oriente, caduto nel 1453 ad opera degli Ottomani. L'ultimo sovrano bizantino fu infatti Constantino XI.
Primogenito di Giorgio I, della casata reale dei Glücksburg, e di Olga Konstantinovna Romanova.
Costantino era figlio di Giorgio I di Grecia e di Olga Konstantinovna Romanova. Costantino I nacque il 2 agosto 1868 ad Atene, Costantino era il figlio maggiore del re Giorgio I e della regina Olga. La sua nascita fu accolta con un'immensa ondata di entusiasmo: il nuovo erede al trono fu il primo membro della famiglia di origine greca. Mentre il cannone cerimoniale sul colle Licabetto sparava il saluto reale, enormi folle si radunarono fuori dal palazzo gridando quello che pensavano dovesse essere giustamente il nome del principe appena nato: "Costantino". Questo era sia il nome di suo nonno materno, il granduca Konstantin Romanov di Russia, sia il nome del "Re che avrebbe riconquistato Costantinopoli", il futuro "Costantino XII, legittimo successore dell'imperatore Costantino XI Paleologo", secondo la leggenda popolare . Fu inevitabilmente battezzato "Costantino" (in greco: Κωνσταντῖνος, Kōnstantīnos) il 12 agosto, e il suo stile ufficiale era il Diádochos (Διάδοχος, principe ereditario, letteralmente: "Successore"). I più importanti professori universitari dell'epoca furono scelti con cura per fare da tutor al giovane principe ereditario: Ioannis Pantazidis gli insegnò letteratura greca; Vasileios Lakonas matematica e fisica; e la storia da Costantino Paparrigopoulos, infondendo al giovane principe i principi dell'Idea Megali.
Il 30 ottobre 1882 si iscrisse all'Accademia Militare Ellenica. Dopo la laurea fu inviato a Berlino per ulteriore istruzione militare e prestò servizio nella Guardia Imperiale tedesca. Costantino studiò anche scienze politiche e economia a Heidelberg e Lipsia. Nel 1890 divenne maggiore generale e assunse il comando del quartier generale della 3ª armata (Γʹ Αρχηγείον Στρατού) ad Atene. Viene ricordato, quando era principe ereditario, soprattutto perché aveva presieduto il Comitato sportivo che aveva organizzato le prime Olimpiadi dell'età moderna. Successe al trono di Grecia il 18 marzo 1913, dopo l'assassinio del padre, e proseguì l'opera del padre guidando i Greci nelle vittoriose guerre balcaniche.
Durante il suo soggiorno in Prussia, il principe Costantino conobbe la principessa Sofia, figlia di Federico III e Vittoria di Germania e sorella di Guglielmo II. I due principi si fidanzarono e le nozze vennero celebrate il 27 ottobre 1889 ad Atene, in due cerimonie religiose; una pubblica ortodossa ed una privata protestante. La coppia ebbero sei figli: Giorgio II, Alessandro, Elena, Paolo, Irene e Caterina.
Nel 1913 re Giorgio I di Grecia fu assassinato ed intanto la Grecia stava combattendo la Prima guerra balcanica, un conflitto fra Bulgaria, Grecia, Serbia, Montenegro ed Albania contro l'Impero ottomano. Costantino I ascese al trono come re di Grecia e subito dovette affrontare un'altra guerra, ovvero la Seconda guerra balcanica, scatenata dalla Bulgaria che non accettava alcune concessioni territoriali, riguardanti la Macedonia, date alla Serbia. Il conflitto si concluse nell'agosto 1913 con la Pace di Bucarest, dalla quale la Grecia ottenne la regione della Macedonia e l'Isola di Creta.
Per i suoi legami familiari, Costantino mostrava simpatie filoprussiane e propendeva per le Potenze Centrali piuttosto che per la Triplice Intesa. Tuttavia egli non poteva esprimere liberamente queste sue idee e si trovò, al contrario, nella difficoltà di aderire ufficialmente ad un'alleanza piuttosto che all'altra quando la guerra ebbe inizio. Infatti la scelta era complessa, in quanto il suo governo, guidato da Eleutherios Venizelos, era chiaramente a favore degli Alleati della Triplice Intesa. Legarsi alla Germania e ai suoi alleati sarebbe stato controproducente, non solo perché il mar Mediterraneo era saldamente nelle mani delle potenze della Triplice Intesa, ma anche perché allearsi alla Germania significava allearsi anche alla Turchia, cosa particolarmente sgradita alla popolazione greca, e alla Bulgaria, con la quale non correva buon sangue dopo la vittoria nelle guerre balcaniche.
Per i primi anni, quindi, la Grecia restò neutrale e, al contrario, dovette accettare diverse richieste dall'Intesa, concedendo, ad esempio, l'uso dei suoi porti.
Le simpatie di Costantino, però, emersero durante la disastrosa campagna di Gallipoli degli Alleati. Nonostante il sostegno del popolo a favore di Venizelos, Costantino lo rimosse dalla carica di primo ministro nell'ottobre 1915 e al suo posto pose una serie di premier-fantoccio, tutti condizionati dal re. Venizelos, però, si ritirò a Salonicco, dove stabilì un governo rivoluzionario aiutato dagli Alleati.
Con la guerra civile imminente, nel 1916 Costantino cercò dalla Germania la promessa di assistenza militare e navale, ma senza successo.
Dopo l'ultimatum dell'alto commissario francese Jonnart, Costantino I lasciò la Grecia l'11 giugno 1917 e trovò rifugio in Svizzera, venendo rimpiazzato dal suo secondo figlio Alessandro. Il 27 giugno 1917 la Grecia entrò in guerra a fianco degli Alleati.
Alessandro morì il 25 ottobre 1920 e, dopo il rifiuto della corona da parte del fratello Paolo, seguì un plebiscito che sancì il ritorno di Costantino il 19 dicembre 1920. Egli assunse il nuovo nome di Costantino XII, in ideale continuazione con i basileis imperatori bizantini. Durante il secondo periodo di regno, fu proclamato anche massone "a vista" dal Gran Maestro di Grecia. Nonostante il nome regale assunto, non aveva alcuna discendenza nobiliare dal ramo paterno rispetto alla dinastia di Costantino il Grande.
Il periodo non era facile, in quanto la Grecia, uscita vittoriosa dalla prima guerra mondiale, aveva ottenuto la Tracia Orientale e la zona di Smirne con il trattato di Sèvres del 10 agosto 1920, ma non era in grado di opporsi al contrattacco della Turchia e a sostenere la conseguente guerra greco-turca. Il ritorno del sovrano non risollevò neanche le sorti della politica interna che, al contrario, visse una forte instabilità politica.
In seguito a questa serie di insuccessi, accentuati dalla disfatta militare greca contro i Turchi in Anatolia e a Smirne, il sovrano dovette abdicare di nuovo il 27 settembre 1922 e venne sostituito dal suo primogenito Giorgio II. Trascorse l'ultima parte della sua vita in esilio in Italia e morì di emorragia cerebrale l'11 gennaio 1923 a Palermo a villa Igiea.
Di fronte al rifiuto del governo rivoluzionario greco di riservare all'antico sovrano funerali ufficiali, la famiglia reale decise di inumarne la salma nella cripta della chiesa ortodossa russa di Napoli e il governo italiano gli rese allora gli ultimi onori. L'anno successivo, la salma del sovrano fu traslata nella chiesa russa ortodossa di Firenze e nel 1936 infine fu inumata, insieme a quelle della madre Ol'ga Konstantinovna Romanova e della moglie Sofia di Prussia, nella necropoli reale di Tatoï per disposizione del re Giorgio II, nuovamente insediatosi sul trono di Grecia.
Re Costantino e Sofia di Prussia ebbero sei figli:
Stendardo di Costantino I di Grecia | |
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