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Nell'annata che andò a chiudere il ciclo di Bersellini in panchina, la squadra interista — nelle cui file si aggiunsero Bagni, Centi, Bachlechner e debuttò l'appena maggiorenne Riccardo Ferri — si aggiudicò la terza Coppa Italia della sua storia dopo i trionfi del 1939 e 1978. I nerazzurri esordirono nella fase a gironi battendo Pescara e Hellas Verona, per poi impattare con la S.P.A.L. e nel derby: a realizzare il 2-2 contro i neopromossi concittadini fu Bergomi, al suo primo gol con la Beneamata. Nei quarti di finale i meneghini rimontarono la Roma dopo una sconfitta per 4-1 all'andata, imponendosi col punteggio di 3-0 e accedendo alle semifinali; avversario in tale turno fu il Catanzaro, battuto a San Siro e vittorioso nei supplementari al ritorno.
Gli uomini di Bersellini conquistarono il trofeo contro il Torino, aggiudicandosi la prima sfida con rete di Serena (rientrato a Milano dopo le esperienze in serie cadetta con Como e Bari) e pareggiando nel retour match con Altobelli che replicò al vantaggio di Cuttone. In campionato i lombardi non andarono oltre la quinta posizione, esito riconducibile ad un buon girone d'andata — chiuso al terzo posto dietro Juventus e Fiorentina — mitigato da un crollo nella fase di ritorno, per 35 punti totali in classifica. Sotto il profilo statistico da segnalare i 12 rigori (di cui 8 realizzati) concessi, cifra che costituisce un primato per i tornei con 16 partecipanti.
Degno di nota il doppio successo nei confronti col Milan, fatto che contribuì alla retrocessione del Diavolo: a risolvere la stracittadina del 25 ottobre 1981 fu una rete di Oriali, il quale subì poi una grave ferita all'arcata sopraccigliare per uno scontro di gioco con Tassotti. Con la formazione eliminata nei sedicesimi di finale della Coppa UEFA dalla Dinamo Bucarest, il biglietto europeo per la stagione seguente venne garantito dall'affermazione nel secondo torneo nazionale.
Divise e sponsor
Lo sponsor tecnico per la stagione 1981-1982 fu Mec Sport, mentre lo sponsor ufficiale fu Inno-Hit.