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Nell'estate 1991 conosceva termine il fruttuoso lustro — impreziosito peraltro da Scudetto e Coppa UEFA — di Giovanni Trapattoni, rientrato alla Juventus per una seconda esperienza.
A raccoglierne l'eredità un convinto zonista quale Corrado Orrico, già apparso in Serie A sulla panchina dell'Udinese tra il settembre 1979 e il marzo 1980: pur con l'iniziale idea di un assetto «camaleontico», la società mise a disposizione dell'allenatore figure di secondo piano come Dino Baggio e Montanari.
Vana risultò la richiesta del tecnico massese per ottenere Paolo Di Canio, con il passaggio di Aldo Serena in rossonero compensato dal rientro di Massimo Ciocci alla base: da menzionare anche l'arrivo del centrocampista Desideri — una cui doppietta regolò il Verona nella partita contraddistinta da ben 4 rigori fischiati in favore dei milanesi — mentre la punta marchigiana aveva salvato l'esordio in campionato contro il Foggia di Zeman.
Pesantemente annicchilita a Marassi dai campioni d'Italia della Sampdoria, l'Inter vide scemare man mano il già tiepido entusiasmo che regnava alla Pinetina: l'affiatamento in spogliatoio andò sgretolandosi nel giro di pochi mesi, con i calciatori che assimilarono a fatica i dettami del nuovo «credo» tattico. Fallimentare anche la difesa del trofeo in UEFA, con l'eliminazione avvenuta a opera del lusitano Boavista nel primo turno: mentre alle feroci contestazioni della tifoseria non scampava neppure il presidente Ernesto Pellegrini, Orrico rassegnava le dimissioni nel gennaio 1992 dopo aver chiuso il girone d'andata perdendo a Bergamo.
«Traghettatore» per il resto dell'annata lo spagnolo Suárez,, alla guida del club già nel 1974-75: beffato in campo scaligero da Ezio Rossi e insultato da Desideri dopo una rete a Napoli, l'ex regista della Grande Inter pagò le asfissie di un attacco la cui incertezza offrì scampoli di gara al classe 1973 Marco Delvecchio. Un gol di Massaro consegnava agli uomini di Arrigo Sacchi il derby meneghino del 18 aprile 1992, con San Siro «stregato» anche dal bianconero Roberto Baggio la domenica successiva: sconfitti in casa dai sabaudi per la prima volta dal 1984, i lombardi vennero fatalmente tagliati dalla giostra continentale per mano dell'argentino Dezotti.
Archiviando sul nulla di fatto ben 17 dei 34 incontri sostenuti, la Beneamata si classificò solamente in ottava posizione salutando così una tra le peggiori annate della propria storia.
Divise e sponsor
Lo sponsor tecnico per la stagione 1991-1992 fu Umbro, mentre lo sponsor ufficiale fu Fitgar Integratori.
^Dal commento alla stagione: «Per l'Inter è completamente da dimenticare questa stagione, che ha prima condotto e quindi chiuso in modo fallimentare, senza mai riuscire a trovare una soluzione ai suoi problemi di gioco nonostante il cambio d'allenatore.» Cfr. Panini, Statistiche, primati e curiosità, p. 179.