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Geoff Hurst | ||
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Hurst al West Ham Utd nel 1969 | ||
Nazionalità | Inghilterra | |
Calcio | ||
Ruolo | Allenatore (ex attaccante) | |
Termine carriera | 1979 - giocatore 1984 - allenatore | |
Carriera | ||
Squadre di club1 | ||
1959-1972 | West Ham Utd | 411 (180) |
1972-1973 | Stoke City | 38 (10) |
1973 | → Cape Town City | 6 (5) |
1973-1975 | Stoke City | 70 (20) |
1975 | West Bromwich | 10 (2) |
1976 | Cork Celtic | 3 (3) |
1976 | Seattle Sounders | 24 (9) |
1976-1979 | Telford Utd | ? (?) |
Nazionale | ||
1966-1972 | Inghilterra | 49 (24) |
Carriera da allenatore | ||
1977-1982 | Inghilterra | Vice |
1976-1979 | Telford Utd | |
1979-1981 | Chelsea | |
1982-1984 | Kuwait SC | |
Palmarès | ||
Mondiali di calcio | ||
Oro | Inghilterra 1966 | |
Europei di calcio | ||
Bronzo | Italia 1968 | |
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | ||
Sir Geoffrey Charles Hurst (Ashton-under-Lyne, 8 dicembre 1941) è un ex allenatore di calcio ed ex calciatore britannico, di ruolo attaccante, campione del mondo con la nazionale inglese nel 1966.
È stato, per oltre mezzo secolo, l'unico calciatore ad avere segnato tre gol in una finale del campionato del mondo, record poi eguagliato da Kylian Mbappé nell'edizione del 2022. Assieme a Martin Peters, Kenny Brown, Billy Bonds e Frank Lampard senior, è primatista di presenze (15) con il West Ham Utd nelle competizioni calcistiche europee.
Nato nel Lancashire, a cinque anni si trasferì con la famiglia nell'Essex. Anche suo padre era calciatore, ma militò solo nelle divisioni inferiori. Cresciuto come centrocampista nel West Ham Utd, venne trasformato in centravanti e arrivò a conquistare la FA Cup nel 1964, segnando un gol molto importante. L'anno seguente a Wembley vinse la Coppa delle Coppe contro il Monaco 1860. Rimase a giocare negli Hammers anche dopo la vittoria mondiale con la nazionale, senza riuscire ad ottenere altri successi. Chiamato a difendere il titolo mondiale in Messico, segnò una rete prima dell'eliminazione ai supplementari nei quarti, proprio contro la Germania Ovest.
Lasciò la squadra londinese nel 1972, dopo 499 partite e 252 gol, approdando allo Stoke City di Gordon Banks. Nelle qualificazioni all'europeo dello stesso anno giocò la sua ultima partita in nazionale: in campo internazionale collezionò 49 partite segnando 24 reti. Giocò poi anche nel West Bromwich Albion e nel 1976 si trasferì a Seattle, negli Stati Uniti per giocare nella North American Soccer League tra le file dei Sounders. Giocò quindi anche in Kuwait, in Irlanda al Cork Celtic e infine come giocatore-allenatore nelle serie inferiori inglesi al Telford United.
Alf Ramsey lo chiamò in nazionale nel febbraio 1966. Portato al mondiale di quell'anno come riserva di Jimmy Greaves e Roger Hunt, andò a sostituire il primo dopo l'infortunio di cui soffrì durante la competizione. Con Bobby Moore e Martin Peters formò un terzetto di giocatori che vestirono la maglia inglese in quella fase cruciale della competizione, quando Hurst segnò il gol decisivo per la qualificazione alla semifinale contro l'Argentina. Dopo la vittoria per 2-1 contro il Portogallo sembrava destinato a dover lasciare il posto a Greaves per la finale, tuttavia l'allenatore Ramsey decise di schierare ancora la coppia Hurst-Hunt.
Nella gara disputata il 30 luglio contro la Germania Ovest pareggiò dopo 6 minuti il gol dei tedeschi, su servizio di Moore, mentre nel secondo tempo fornì a Peters l'assist per la rete del provvisorio vantaggio inglese, prima del pareggio all'ultimo minuto dei tedeschi. I successivi tempi supplementari furono i 30 minuti più importanti della carriera di Hurst: celebre è il gol del 3-2, un potente tiro che si stampò nella parte interna della traversa sbattendo poi a terra e uscendo dalla porta, prima di essere messo in calcio d'angolo; l'arbitro, incerto sul da farsi, consultò il guardialinee e infine assegnò la rete fra le proteste dei giocatori tedeschi. Negli ultimi minuti di gioco segnò il terzo gol, ancora su lancio di Moore. Il dibattito sulla seconda marcatura di Hurst durò a lungo e rimane da allora uno dei più celebri gol fantasma di tutti i tempi.
Una delle sue frasi celebri rimase: "Quando mi trovo davanti ad un portiere penso ad una cosa soltanto: distruggerlo".
Come allenatore non ebbe gran fortuna, pur essendo stato secondo di Ron Greenwood in nazionale dal 1977 al 1982 e avendo guidato poi il Chelsea dal 1979 al 1981.
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