Henry Louis Gates Jr.

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Henry Louis Gates mentre riceve il Peabody Award per il suo documentario The African Americans: Many Rivers to Cross.

Henry Louis Gates, Jr. (Piedmont, 16 settembre 1950) è uno scrittore, saggista e critico letterario statunitense. Attualmente lavora alla Harvard University, dove è anche direttore del W.E.B. Du Bois Institute for African and African American Research.

Biografia

Primo afroamericano ad essere premiato con una borsa di studio della Andrew W. Mellon Foundation, ha studiato letteratura inglese al Clare College della University of Cambridge.Grazie ad un'altra borsa di studio della Ford Foundation è riuscito ad ottenere un Master of Arts e un Ph.D. in inglese. Mentre gli studi di storia a Yale lo hanno reso un abile archivista, gli studi al Clare College lo hanno introdotto alla letteratura inglese e alla teoria letteraria.

Al Clare College, Gates ha anche lavorato con Wole Soyinka, scrittore Nigeriano a cui era stato negato un impiego al dipartimento in quanto a quei tempi la letteratura africana era considerata “al massimo sociologia o socio-antropologia, ma non vera letteratura”. Soyinka, che sarebbe diventato in seguito il primo africano nero a ricevere il Premio Nobel, rimase un influente mentore per Gates e divenne il protagonista di molti suoi lavori. Tra gli altri suoi punti di riferimento, con i quali Gates divideva la “stessa sensibilità” più che l'appartenenza etnica, ci sono Raymond Williams, George Steiner, e John Holloway.

Carriera

Gates si è ritirato dopo un mese alla Yale Law School, e nell'ottobre 1975 è stato assunto da Charles T. Davis come segretario del dipartimento di studi Afroamericani di Yale. Nel luglio del 1976, Gates è stato promosso a lettore, con la promessa di farlo avanzare di grado fino al ruolo di assistente al completamento della tesi. Nominato assistente agli studi inglesi e afroamericani nel 1979, Gates è stato promosso a professore associato nel 1984. Dopo che gli è stato negato l'incarico di ruolo, si trasferì alla Cornell University dal 1985 al 1989. Dopo due anni di permanenza alla Duke University, si è trasferito alla Harvard University nel 1991, dove tuttora insegna. Ad Harvard, Gates ricopre il ruolo di professore di inglese Inoltre, è direttore del W.E.B. Du Bois Institute for African and African American Research.

Nel frattempo, come teorico e critico letterario, Gates ha combinato tecniche letterarie di decostruzionismo con le tradizioni letterarie afroamericane, ha attinto a strutturalismo, post-strutturalismo e semiotica per le analisi testuali e le questioni di identità politica. Come intellettuale nero e personaggio pubblico, Gates è stato un critico del canone letterario eurocentrico, insistendo sul fatto che la letteratura nera dovrebbe essere valutata dai criteri estetici della sua cultura di origine e non con quelli della tradizione europea o occidentale. Gates ha provato ad articolare quello che potrebbe costituire un'estetica culturale nera nel suo principale lavoro accademico The Signifying Monkey, vincitore nel 1989 dell'American Book Awards; estende l'applicazione del concetto di “Signifyin'” per analizzare le opere afroamericane e di conseguenza la critica letteraria.

Ponendo l'accento sul bisogno di un maggior riconoscimento della cultura nera, Gates non intende invocare un canone a parte ma piuttosto un maggiore riconoscimento per alcuni lavori che potrebbero essere integrati in un canone pluralista. Inoltre, Gates ha argomentato che un'educazione afrocentrica separatista perpetuerebbe solamente gli stereotipi razzisti, così come sarebbe ridicolo che solo le persone di colore studiassero la letteratura afroamericana, lo esemplifica dicendo “è ridicolo quanto sarebbe se qualcuno mi dicesse che non posso apprezzare Shakespeare perché non sono anglosassone. È volgare e razzista, indipendentemente dal fatto che a pronunciarlo sia un bianco o un nero”.

Mediando una posizione a metà tra i radicali che richiedono il separatismo ed i tradizionalisti, guardiani di canone occidentale fisso ed omogeneizzato, Gates ha affrontato critiche da entrambi gli schieramenti. Alcuni sostengono che la letteratura nera farà diminuire il valore del canone occidentale, mentre per i separatisti Gates tiene in eccessiva considerazione la cultura bianca dominante, chiedendo l'integrazione.

Come storico letterario assegnato alla preservazione e allo studio dei testi storici, Gates ha fatto parte del Black Periodical Literature Project, una raccolta di giornali e riviste neri, creati con l'assistenza finanziaria del National Endowment for the Humanities. Per costruire gli archivi letterari e visivi di testi afroamericani ad Harvard, Gates si accordò per l'acquisto di “The Image of the Black in Western Art,” una raccolta messa insieme da Dominique de Menil a Houston, Texas. In precedenza, aveva scoperto Our Nig, il primo romanzo degli Stati Uniti scritto da una persona di colore, Harriet E. Wilson, nel 1859; a questo ritrovamento seguì l'acquisizione del manoscritto di The Bondwoman's Narrative, altro scritto dello stesso periodo.

Da intellettuale nero famoso, durante la sua carriera Gates non ha focalizzato la sua attenzione solo sulle sue ricerche e sull'insegnamento, ma ha cercato anche di costruire istituzioni per studiare la cultura nera. Inoltre, ha lavorato per ottenere la parità sociale, intellettuale e didattica per gli afroamericani ed ha scritto degli articoli su The New York Times in difesa del rap ed un articolo su Sports Illustrated che critica la cultura giovanile che pone il basket prima dell'istruzione scolastica. Nel 1992 ha ricevuto un George Polk Award per la sua cronaca sociale sul The New York Times. Intervistato da Bruce Cole su come descriverebbe il suo mestiere, Gates ha risposto: “Direi che sono un critico letterario. È la prima definizione che mi viene in mente. Dopodiché direi di essere un insegnante. Entrambi sarebbero allo stesso livello di importanza”.

African American Lives

Gates è stato conduttore e co-produttore di African American Lives (2006) e African American Lives 2 (2008) programmi in cui la discendenza degli afroamericani famosi è tracciata usando ricerche genealogiche e test del DNA. Nella prima serie, Gates è venuto a conoscenza della sua stirpe per metà europea, e nella seconda puntata scopriamo che discende dal re irlandese Niall dei Nove Ostaggi e dagli Yoruba della Nigeria.

Premi ed onorificenze

Ha ricevuto circa 50 lauree onorarie e numerosi premi accademici e sociali. Ha ricevuto un MacArthur Fellow nel 1981 ed è entrato a far parte della classifica del Time dei 25 americani più influenti nel 1997. Il 23 ottobre 2006 è stato nominato Alphonse Fletcher Jr. University Professor ad Harvard. Nel gennaio 2008 ha cofondato The Root, un sito web dedicato alla prospettiva afroamericana. Attualmente presiede la Fletcher Foundation, ed è membro del Council on Foreign Relations. Fa parte di molte istituzioni tra cui New York Public Library, Jazz at Lincoln Center, Aspen Institute, Brookings Institution, lo Studio Museum di Harlem, il NAACP Legal Defense Fund, HEAF (Harlem Educational Activities Fund) e il Center for Advanced Study in the Behavioral Sciences, di Stanford (California).

Nel 2006, Gates è stato inserito in Sons of the American Revolution, dopo che aveva tracciato la sua genealogia fino a John Redman, un negro libero che aveva combattuto la guerra di indipendenza.

Nell'estate del 2009 è stato al centro di un presunto caso di razzismo a opera della locale polizia. L'incidente si è concluso pacificamente nel giardino della Casa Bianca davanti a una birra, in compagnia del sergente Crawley, autore dell'arresto, e alla presenza del presidente Obama e del suo vice Biden.

Opere

Autore

Curatore

Filmografia

  • From Great Zimbabwe to Kilimatinde, BBC/PBS, Great Rail Journeys, Narrator and Screenwriter, BBC/PBS, 1996.
  • The Two Nations of Black America, Host and Scriptwriter, Frontline, WGBH-TV, February 11, 1998.
  • Leaving Eldridge Cleaver, WGBH, 1999
  • Wonders of the African World, PBS, October 25-27, 1999 (six-part series) (Shown as Into Africa on BBC-2 in the United Kingdom and South Africa, Summer, 1999)
  • America Beyond the Color Line, Host and Scriptwriter, (four part series) PBS, 2004.
  • African American Lives, Host and Narrator, PBS, February 2006
  • African American Lives 2, Host and Narrator, PBS, February 2008
  • Looking For Lincoln, Host and Narrator, PBS, February 2009

CD-ROM

  • Anthony Appiah, Gates, Henry Louis, Jr, Microsoft Encarta Africana Comprehensive Encyclopedia of Black History and Culture, First edition, Redmond, WA, Microsoft Corp, 1999, ISBN 0-7356-0057-0.

Note

  1. ^ a b c Bruce Cole, Henry Louis Gates, Jr. Interview, National Endowment for the Humanities, 2002. URL consultato il 4 gennaio 2007 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2006).
  2. ^ a b History of American Civilization Program, Henry Louis Gates, Jr., su fas.harvard.edu, Harvard University, 2008. URL consultato il 7 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 24 luglio 2008).
  3. ^ Black History - Biographies - Henry Louis Gates, su gale.com, Thomson Gale. URL consultato il 4 gennaio 2007.
  4. ^ (EN) Pagina dedicata all'autore, su anisfield-wolf.org. URL consultato il 31 marzo 2020.
  5. ^ Clarke, Breena and Susan Tifft "A 'Race Man' Argues for a Broader Curriculum: Henry Louis Gates Jr. Wants W.E.B. Dubois, Wole Soyinka and Phyllis Wheatley on the Nation's Reading Lists, As Well As Western Classics like Milton and Shakespeare." Time: 137(16). 22 April 1991: 16.
  6. ^ W.E.B. Du Bois Institute, Black Periodical Literature Project, su fas.harvard.edu, Harvard University, 2008. URL consultato il 7 agosto 2008.
  7. ^ Staff writers, Sons of American Revolution welcome Gates, in The Harvard University Gazette, 14 settembre 2006. URL consultato il 7 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2011).
  8. ^ (EN) Gates Says 'Yes' to Beer With Crowley, su theroot.com, 25 luglio 2009. URL consultato il 23 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 23 dicembre 2014).
  9. ^ Encarta Africana, the First Comprehensive Encyclopedia Of Black History and Culture, Launches Today, su microsoft.com, Microsoft, 8 gennaio 1999. URL consultato il 7 agosto 2008.

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