Lingua piccarda

Nel mondo di oggi, Lingua piccarda è un argomento che ha acquisito rilevanza in diverse aree. Dall’istruzione alla tecnologia, passando per la politica e la sanità, Lingua piccarda ha catturato l’attenzione di diversi attori e ha generato un ampio dibattito nella società. Col passare del tempo, diventa evidente che Lingua piccarda è un problema che non può essere ignorato, poiché il suo impatto è sempre più palpabile nella vita quotidiana delle persone. In questo articolo analizzeremo diversi aspetti legati a Lingua piccarda, per comprenderne l'importanza e le implicazioni che ha nella nostra realtà attuale.

Piccardo
Picard
Parlato inBandiera della Francia Francia
Bandiera del Belgio Belgio
Locutori
Totale~ 700.000
Classificanon nelle prime 100
Tassonomia
FilogenesiLingue indoeuropee
 Lingue italiche
  Lingue romanze
   Lingue romanze occidentali
    Lingue gallo-iberiche
     Lingue galloromanze
      Lingue d'oïl
Codici di classificazione
ISO 639-1~
ISO 639-2roa
ISO 639-3pcd (EN)
Glottologpica1241 (EN)
Linguasphere51-AAA-he
Estratto in lingua
Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 1
Tous chés ètes umains is sont nès libes pi égaus in dingnité et pi in droéts. Is sont dotès d’roaison pi d'conscienche et pi is doétte agir chés uns invèrs chés eutes dins un ésprit ed fratérnitè.

     Aree in cui è parlato il piccardo

La lingua piccarda o ch'timi o rouchi o patois picard è una lingua neolatina strettamente imparentata con il francese, è parlata nell'estremo nord della Francia, nel Nord-Pas-de-Calais e in Piccardia, nonché nell'ovest del Belgio francofono (più precisamente, nella provincia dell'Hainaut, a ovest della linea Rebecq-Beaumont-Chimay).

È conosciuta con differenti nomi, a volte tendenti a definire differenze regionali. Tutte queste varianti sono reciprocamente intercomprensibili. Alle volte ci si riferisce al loro insieme semplicemente come il patois locale.

L'origine della parola ch'timi

Le parole ch'ti e ch'mi derivano dalle frasi ch'est ti? e ch'est mi, versione piccarda del francese c'est toi? (sei tu?) e c'est moi (sono io).

Secondo un'altra ipotesi sarebbe lo sviluppo della parola francese ch(e) ti(f), dal latino captivu(m), cioè "prigioniero", "miserabile" o "buono a nulla", preso dal popolino a indicare se stesso, come marchio culturale e sociale.

Riconoscimento

Insegna di un café in piccardo a Cayeux-sur-Mer

La Communauté française de Belgique ha dato riconoscimento ufficiale, come lingua regionale, al piccardo, assieme al vallone e ad altre lingue (il gaumais, lo champenois ed il Tedesco centrale occidentale) il 24 dicembre 1990.

Il governo francese non ha invece dato alcun riconoscimento, in virtù del fatto che la Costituzione Francese non riconosce che una lingua nazionale, ignorando le altre. Ciononostante, alcuni rapporti ufficiali hanno riconosciuto il piccardo come una lingua a sé stante, distinta dal francese. Si può citare a questo riguardo un estratto del rapporto del Professore Bernard Cerquiglini, direttore dell'Istituto Nazionale della Lingua Francese (branca del CNRS) al ministro francese dell'Educazione nazionale, della ricerca e della tecnologia, oltre che al ministro francese della Cultura e della Comunicazione, sulle lingue della Francia (aprile 1999): "Lo scarto non ha cessato di accrescersi fra il francese e le varietà della langue d'oïl, che non sarebbero da considerare oggi come dei dialetti francesi".

Il piccardo rientra comunque nel progetto di protezione portato avanti dalla Delegazione Generale per la lingua Francese e per le Lingue di Francia del Ministro della Cultura.

Caratteristiche

A parlare è il piccardo, al contrario del vallone.

Il piccardo è foneticamente abbastanza differente dalle lingue d'oïl centrali, da cui ebbe origine il francese; fra i tratti più notevoli, si può ricordare una evoluzione meno marcata nel piccardo dei fenomeni di palatalizzazione, che colpiscono nelle lingue d'oïl /k/ o /g davanti a y, /i/e /e/ toniche, così come davanti ad /a/ e /ɔ/ toniche per l'antico francese centrale ma non per il piccardo.

Album studio

Esistono diverse pubblicazioni (su base francese) per studiare il piccardo:

  • René Debrie, Le cours de picard pour tous - Eche pikar, bèl é rade (le Picard vite et bien). Parlers de l'Amiénois. Paris, Omnivox, 1983 (+ 2 cassettes), 208p.
  • Alain Dawson, Le picard de poche. Paris: Assimil, 2003, 192p.
  • Alain Dawson, Le "chtimi" de poche, parler du Nord et du Pas-de-Calais. Paris: Assimil, 2002, 194p.
  • Armel Depoilly (A.D. d'Dérgny), Contes éd no forni, et pi Ramintuvries (avec lexique picard-français). Abbeville: Ch'Lanchron, 1998, 150p.
  • Jacques Dulphy, Ches diseux d'achteure: diries 1989. Amiens: Picardies d'Achteure, 1992, 71p. + cassette
  • Gaston Vasseur, Dictionnaire des parlers picards du Vimeu (Somme), avec index français-picard (par l'équipe de Ch'Lanchron d'Abbeville). Fontenay-sous-Bois: SIDES, 1998 (rééd. augmentée), 816p. (11.800 termes)
  • Gaston Vasseur, Grammaire des parlers picards du Vimeu (Somme) - morphologie, syntaxe, anthropologie et toponymie. 1996, 144p.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

Audio
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