Oggi Porta (calcio) è un argomento di grande attualità e che suscita l'interesse di un ampio spettro della popolazione. Fin dalla sua nascita, Porta (calcio) è stato oggetto di dibattito e analisi in diversi ambiti, generando opinioni e posizioni contrastanti. Nel corso degli anni Porta (calcio) si è evoluto e ha assunto forme diverse, il che ne ha reso ancora più complesso lo studio e la comprensione. In questo articolo esploreremo diversi approcci e prospettive su Porta (calcio), con l’obiettivo di far luce su questo argomento e favorire un ricco dibattito.
La porta è un elemento del campo da calcio, delimitante il limite del rettangolo stesso.
Assieme al pallone, rappresenta un elemento fondamentale del gioco: la sfera deve infatti essere inviata all'interno della porta per realizzare un gol.
Obbligatoriamente di forma rettangolare, le porte sono composte da due pali alti 2,44 metri ciascuno (corrispondenti ad 8 piedi nel sistema imperiale britannico); in cima, essi sono congiunti in senso orizzontale da una traversa lunga 7,32 metri (corrispondenti ad 8 iarde nel sistema imperiale britannico).
Tanto i pali quanto la traversa devono essere di colore bianco ed avere la stessa larghezza, purché non superiore ai 12 centimetri. Entrambi i sostegni verticali della porta sono equidistanti dalle bandierine d'angolo, punto dal quale viene eseguito il calcio d'angolo. Al suo interno, la porta è rivestita da una rete che trattiene il pallone e rende evidente la marcatura di un gol.
La difesa della porta è demandata ad un singolo calciatore, chiamato portiere.
A partire dal III millennio, per contrastare i casi di gol fantasma (ovvero situazioni in cui non è possibile determinare — con assoluta certezza — l'effettivo superamento della linea di porta da parte della sfera), la FIFA ha fatto ricorso ai cosiddetti giudici di porta (assistenti dell'arbitro cui spetta l'incarico di vigilare l'area di rigore) ed alla tecnologia.
Sempre per agevolare il compito dei direttori di gara, è stata introdotta la VAR.