Nel mondo di Porto di Genova esiste una vasta gamma di opinioni, studi e ricerche che ci permettono di entrare in un universo pieno di possibilità e scoperte. Dalle sue origini ad oggi, Porto di Genova ha suscitato l'interesse e la curiosità di esperti e hobbisti. In questo articolo esploreremo i vari aspetti che rendono Porto di Genova un argomento affascinante e attuale oggi. Dal suo impatto sulla società alla sua influenza in diversi ambiti della vita quotidiana, ci immergeremo in un viaggio affascinante per comprenderne l'importanza e la rilevanza nel mondo moderno.
Il porto di Genova (in sigla GOA) è il più grande porto italiano, con un’estensione di 7 000 000 mq riguardo agli spazi a terra e 500 hm² di specchi acquei, e 22 km di banchine, sia in ragione al numero di linee di navigazione sia per movimentazione container con destinazione finale (e più in generale per volume di merce varia) sia per profilo occupazionale (più di diecimila lavoratori diretti, circa trentamila considerando l'indotto).
Inoltre, è stato anche primo per volumi movimentati fino al 2013, anno in cui il porto di Trieste lo ha superato (principalmente in ragione di un sostanzioso incremento delle movimentazioni di rinfuse liquide presso l'oleodotto SIOT).
Il porto di Genova vanta anche pescaggi a filo banchina dagli otto metri delle calate passeggeri ai quindici metri dei grandi terminal contenitori del PSA Genova - Pra' e del SECH.
«In un porto come quello di Genova, vasto e frequentato, si ammira la grandezza della civiltà presente che può sembrare prosaica alle menti offuscate dall'amore per l'antico e che non sanno apprezzare la poesia delle sue grandiose proporzioni»
Sbocco naturale al mare delle regioni del Nord-Ovest italiano e situato in posizione strategica verso l'hinterland economico e commerciale europeo, il porto di Genova ha una storia e una tradizione antichissime.
Si sviluppa, partendo da levante verso ponente, dal bacino delle Grazie (l'area dove sorgono i cantieri e le officine delle riparazioni navali), poco distante dal quartiere fieristico della Foce e dal porticciolo turistico Duca degli Abruzzi, fino ai moderni terminal per la movimentazione delle merci varie poco discosti dalla Lanterna.
Lo scalo – che ha il suo naturale completamento nel porto petroli di Multedo, vicino a Pegli, e nel terminal container di Pra' – comprende al suo interno, lungo i circa sei chilometri di strada sopraelevata che definiscono anche visivamente il cosiddetto waterfront, l'area del rinnovato porto antico. Nel tratto di costa fra Cornigliano e Sestri Ponente alcuni moli sono riservati ai cantieri di costruzioni di nuove imbarcazioni della Fincantieri.
In sostanza, il porto di Genova restituisce alla città un valore simbolico aggiunto che va oltre il significato strettamente funzionale: il porto è infatti la città stessa e ne costituisce buona parte della storia.
Ma una tale storia è composta anche di dure vertenze sindacali, registratesi specialmente in anni più recenti, come quella che contrappose a fine anni ottanta i responsabili dei lavoratori portuali – i camalli eredi dei vecchi caravana addetti al carico/scarico dei piroscafi a tre alberi ormeggiati alle vecchie banchine e ai sili granari – e l'autorità portuale messa di fronte alla necessità di un radicale rinnovamento indispensabile per fronteggiare la concorrenza che si faceva sempre maggiormente pressante dei porti del nord Europa.
Dopo il crollo del Ponte Morandi, si è intensificato il dibattito per la realizzazione mediante contributi dell'Unione europea di un interporto in provincia di Alessandria, di un varco doganale per le merci internazionali sulla sponda destra del torrente Polcevera e per l’apertura h24 dei terminal, fatto che permetterebbe di spostare 4 000 mezzi pesanti fuori dal traffico cittadino nelle ore di punta, e di recuperare il gap di competitività stimato nel breve termine.
Il porto di Genova nel 1846. Immagine celebrativa dell’8º congresso degli scienziati italiani, Genova settembre 1846.
Litografia della metà del XIX secolo
Opera di ricostruzione del porto dopo i bombardamenti del 1945, foto di Federico Patellani
I Magazzini del Cotone visti dall'ascensore panoramico
Panorama sul porto al tramonto
Sezioni del porto
Da ponente a levante il porto di Genova comprende le seguenti sezioni principali:
Porto di Pra': localizzato nella delegazione ed ex-comune di Pra' è il maggiore terminal container del porto con una capacità di 1,5 milioni di TEUs all'anno. Vi opera il PSA Genova - Pra'. Fu inaugurato nel luglio del 1992.
Porto Petroli: importante porto petrolifero a livello europeo situato davanti al quartiere di Multedo.
Porticciolo turistico di Sestri Ponente: a seguito della riqualifica del bacino interno ricavato dalla penisola aeroportuale, con la costruzione della Marina di Genova Aeroporto, la capacità del porticciolo è stata portata fino a circa 2 000 posti barca con la disponibilità di ormeggio anche per grandi yacht fino a 90 metri.
Bacino di Sampierdarena: importantissima zona del porto nel quale sono concentrati numerosi terminal dediti al commercio navale di merci varie (come il Terminal Frutta e il Genoa Metal Terminal), di container (Terminal Messina) e di rinfuse (Terminal Rinfuse, SAAR); qui, ai piedi della Lanterna si trova anche una centrale termoelettrica dell'Enel, dismessa nel 2017.
SECH – Southern European Container Hub: è un altro importante terminal container gestito da Terminal Contenitori Porto di Genova S.p.A. situato tra il Porto Antico e il Bacino di Sampierdarena.
Stazioni Marittime: area del porto gestita da Stazioni Marittime S.p.A. che controlla il trasporto dei passeggeri tramite vari terminali per concessione statale fino al 2040.
Porto antico: è l'area dove sorsero le prime attività portuali di Genova. In occasione delle celebrazioni del cinquecentenario della scoperta dell'America l'intera area del Porto antico è stata totalmente riqualificata su progetto dell'architettoRenzo Piano nel 1992.
Area di Levante: zona perlopiù dedita alle riparazioni navali. A levante di quest'area, presso il quartiere della Foce si trova l'area della Fiera, all'interno della quale ogni anno nel mese di ottobre si svolge il Salone nautico di Genova, mostra espositiva di imbarcazioni con rilevanza internazionale.
Il porto in cifre
Situato geograficamente nella parte più settentrionale del mar Ligure, lo scalo genovese occupa circa cinquecento ettari di superficie a terra e altrettanti sullo specchio acqueo.
Le opere marittime su cui si basa si estendono per quarantasette chilometri di lunghezza cui trenta chilometri per i soli pontili operativi; la profondità dei fondali varia dai nove ai quindici metri, con punte di cinquanta.
Due sono i fari principali: oltre a quello conosciuto universalmente come la Torre della Lanterna di Genova, che sorge sulla collina di San Benigno, nella zona di Sampierdarena, vi è quello, minore e dedicato alle superpetroliere, ubicato a Punta Vagno, nella zona residenziale di corso Italia.
Nel marzo 2024 è stato avviato il cantiere per la realizzazione del primo tunnel sottomarino italiano, il primo in Europa per dimensioni e il quarto al mondo per diametro esterno. Il progetto prevede la costruzione di due tunnel, uno per ogni senso di marcia, per un totale di 3.4 chilometri in galleria fino a una profondità massima di 45 metri e con un diametro esterno di 16. La fine dei lavori è prevista per il 2029. Il 6 marzo Toti ha affermato che era doveroso dedicare l'opera alle vittime del crollo del Ponte Morandi.
Analisi dei traffici
Generalità
La movimentazione delle merci nel porto di Genova è quanto mai variegata e ugualmente articolato è il traffico dei passeggeri che usufruiscono della Stazione marittima del terminal crociere e del moderno terminal traghetti con linee per le maggiori località del mar Mediterraneo. In passato questa zona del porto serviva anche come base per l'imbarco sui transatlantici della Società Italia e di altre compagnie di navigazione di linea.
Dopo aver conosciuto un lungo periodo di crisi – susseguente al ristagno economico degli anni settanta e anni ottanta, ma dovuto anche a un inasprimento della conflittualità per le condizioni di lavoro e remunerazione delle maestranze portuali – i famosi camalli – lo scalo ha ripreso nuovo vigore negli anni novanta riportando la propria quota di mercato su valori di eccellenza.
Nel periodo precedente la seconda guerra mondiale (ovvero nei primi quattro decenni del Novecento) il volume di merci movimentate a Genova era cresciuto da circa cinque a otto milioni di tonnellate di merci movimentate.
È negli stessi anni che lo scalo portuale ligure ha incominciato una crescita soprattutto in direzione del ponente, ovvero oltre il bacino della Lanterna, con la realizzazione del nuovo porto di Sampierdarena e l'edificazione – di fatto strappando territorio al mare – del moderno terminal container di Pra', operativo dagli anni novanta.
Fortemente danneggiato dai bombardamenti del 1942 e del 1943 durante la seconda guerra mondiale, il porto riuscì nell'immediato dopoguerra a riconquistare una quota di otto milioni di tonnellate di merci manipolate, eguagliando il dato storico ante-guerra.
Negli anni sessanta, per fronteggiare la secolare congestione del porto acuita dal vertiginoso aumento dei traffici, su iniziativa di Giacomino Costa con un faticoso e contrastato coordinamento delle parti in causa, fu realizzato il "porto secco"di Genova a Rivalta Scrivia nei pressi di Tortona, il primo interporto del genere in Italia e oggi collegato tramite ferrovia.
A metà degli anni settanta il traffico merci annuo era aumentato di oltre sette volte, superando i sessantadue milioni di tonnellate.
Durante gli anni ottanta, si è avuta una nuova contrazione che ha riportato il tasso di attività a valori modesti (circa quaranta milioni di tonnellate di merci movimentate), ma con la ripresa di fine anni novanta il volume delle merci trattate è tornato a superare i 50 milioni di tonnellate l'anno.
Uguale tendenza ha seguito il movimento di passeggeri – traghetti e crociere – che, nel 2003 ha superato la quota annua record di 3,35 milioni di passeggeri transitati dallo scalo genovese.
Merci imbarcate e sbarcate tramite container dall'anno 1969 all'anno 2006
Anno
Merci sbarcate in container (t)
% sul totale sbarco
Merci imbarcate in container (t)
% sul totale imbarco
Totale movimento containerizzato (t)
% sul totale movimento
1969
301 283
0,6
1970
788 691
1,4
1971
992 632
1,7
1972
1 282 435
2,2
1973
1 488 183
2,4
1974
1 541 688
2,6
1975
1 524 694
2,9
1976
1 804 740
3,5
1977
1 944 797
3,9
1978
2 036 785
4,0
1979
2 396 502
4,3
1980
1 175 527
2,6
1 321 580
21,6
2 497 107
4,9
1981
999 192
2,4
1 403 706
23,7
2 402 898
5,0
1982
982 977
2,5
1 292 392
22,0
2 275 369
5,0
1983
926 067
2,5
1 463 100
24,4
2 389 167
5,5
1984
1 019 377
2,6
1 975 672
31,6
2 995 049
6,6
1985
1 220 682
3,3
2 000 115
31,0
3 220 797
7,3
1986
1 312 492
3,3
1 879 305
30,3
3 191 797
6,9
1987
1 276 617
3,1
1 580 886
28,9
2 857 503
6,2
1988
1 526 272
4,0
1 806 916
34,3
3 333 188
7,6
1989
1 177 566
3,1
1 317 985
28,4
2 495 551
5,9
1990
2 989 501
6,9
1991
1 552 000
4,2
1 722 690
33,7
3 274 690
7,8
1992
1 482 347
4,0
1 738 090
33,7
3 220 437
7,6
1993
1 204 543
3,5
1 967 974
30,4
3 172 517
7,7
1994
1 487 097
4,1
2 757 429
37,4
4 244 526
9,8
1995
2 069 254
5,3
3 302 244
42,1
5 371 498
11,5
1996
2 931 326
7,8
4 402 143
48,2
7 333 469
15,7
1997
4 266 009
13,6
6 441 738
54,4
10 707 747
24,7
1998
5 197 571
15,6
7 082 863
56,9
12 280 434
26,8
1999
5 017 128
14,7
6 867 106
54,4
11 884 234
25,5
2000
5 969 822
16,3
8 301 210
55,3
14 271 032
27,6
2001
5 919 764
16,4
8 150 006
53,8
14 069 770
27,5
2002
5 939 583
15,8
8 212 058
53,6
14 151 641
26,8
2003
6 544 178
17,0
8 526 981
52,1
15 071 159
27,4
2004
7 106 868
17,8
8 806 811
51,2
15 913 679
27,9
2005
8 801 441
22,5
7 273 303
42,2
16 074 744
28,5
2006
8 842 272
22,5
7 704 702
45,1
16 546 974
29,4
Fonte: I numeri e la storia del Porto di Genova, Genova Statistica 2004, Genova Statistica 2005 e Genova Statistica 2006, pubblicazioni dell'Unità Organizzativa Statistica del Comune di Genova
Anno
Sbarco + Imbarco (TEU)
Anno
Sbarco + Imbarco (TEU)
Anno
Sbarco + Imbarco (TEU)
Anno
Sbarco + Imbarco (TEU)
1969
34 000
1979
251 694
1989
238 205
1999
1 233 817
1970
88 000
1980
257 624
1990
310 217
2000
1 500 632
1971
127 000
1981
248 139
1991
344 353
2001
1 526 526
1972
155 000
1982
229 589
1992
337 624
2002
1 531 254
1973
164 000
1983
237 549
1993
343 479
2003
1 605 946
1974
164 000
1984
296 247
1994
512 098
2004
1 628 594
1975
162 000
1985
324 506
1995
615 242
2005
1 624 964
1976
183 000
1986
316 223
1996
825 752
2006
1 657 113
1977
203 490
1987
264 871
1997
1 179 954
1978
222 151
1988
325 119
1998
1 265 593
Fonte: I numeri e la storia del Porto di Genova, Genova Statistica 2004, Genova Statistica 2005 e Genova Statistica 2006, pubblicazioni dell'Unità Organizzativa Statistica del Comune di Genova
Al 2023 il 60% delle merci movimentate in Italia transita fra al porto di Livorno e quello di Genova.
Traffico passeggeri e crocieristi dall'anno 1919 all'anno 2006
Anno
Totale arrivi e partenze
Anno
Totale arrivi e partenze
Crocieristi
% crocieristi sul totale
1919
80 729
1969
881 643
166 212
18,9
1920
82 029
1970
939 323
155 471
16,6
1921
96 342
1971
975 134
140 502
14,4
1922
91 013
1972
1 073 565
143 910
13,4
1923
94 972
1973
1 097 807
150 815
13,7
1924
106 507
1974
1 080 295
153 951
14,3
1925
136 064
1975
1 096 658
168 521
15,4
1926
149 583
1976
1 120 872
225 389
20,1
1927
182 879
1977
1 167 154
222 685
19,1
1928
166 403
1978
1 264 911
135 190
10,7
1929
179 967
1979
1 379 819
270 865
19,6
1930
171 549
1980
1 553 685
202 324
13,0
1931
140 279
1981
1 646 091
195 437
11,9
1932
126 699
1982
1 655 768
206 598
12,5
1933
150 890
1983
1 623 115
207 715
12,8
1934
144 974
1984
1 666 276
191 778
11,5
1935
125 593
1985
1 696 509
197 067
11,6
1936
130 711
1986
1 763 777
175 979
10,0
1937
175 648
1987
1 900 689
198 246
10,4
1938
211 950
1988
1 912 854
176 473
9,2
1939
180 833
1989
1 870 462
182 425
9,8
1940
52 589
1990
2 176 471
178 630
8,2
1941
260
1991
2 134 938
150 716
7,1
1942
3 959
1992
2 188 770
183 588
8,4
1943
—
1993
2 147 220
209 052
9,7
1944
—
1994
2 338 258
293 982
12,6
1945
1 457
1995
2 339 407
310 528
13,3
1946
35 212
1996
2 467 025
399 227
16,2
1947
114 035
1997
2 433 363
353 566
14,5
1948
181 384
1998
2 210 769
364 647
16,5
1949
193 234
1999
2 687 343
569 124
21,2
1950
200 750
2000
2 765 668
397 516
14,4
1951
196 225
2001
2 881 347
471 245
16,4
1952
221 603
2002
3 207 356
567 506
17,7
1953
201 144
2003
3 350 081
615 800
18,4
1954
220 424
2004
3 015 365
287 863
9,5
1955
245 388
2005
3 037 979
395 797
13,0
1956
228 711
2006
3 113 448
475 134
15,5
1957
288 639
1958
287 326
1959
284 737
1960
363 445
1961
437 253
1962
455 538
1963
522 239
1964
537 214
1965
525 595
1966
578 595
1967
589 617
1968
767 509
Fonte: I numeri e la storia del Porto di Genova, Genova Statistica 2004, Genova Statistica 2005 e Genova Statistica 2006, pubblicazioni dell'Unità Organizzativa Statistica del Comune di Genova
Le compagnie di navigazione
Le compagnie operanti viaggi con traghetti che partono (e arrivano) da Genova sono:
La Stazione marittima di Genova è il principale punto di imbarco per il traffico crocieristico del porto di Genova. È situato a ponte dei Mille, poco distante dall'area del porto antico, dalla Darsena, dal complesso universitario della facoltà di economia e commercio e dal Galata − Museo del mare.
Stazione Marittima - prospetto principale
Stazione Marittima - vista da est
Stazione Marittima - passeggiata
Stazione Marittima - vista da ovest
Note
^Copia archiviata, su assoporti.it. URL consultato il 20 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2014).
^Nuovo varco, Genova a caccia dei fondi Ue, su themeditelegraph.com, 23 ottobre 2018. URL consultato il 24 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 24 novembre 2018).
^ Fabio Vitale e Gianfranco Betrò, Palombari della Marina Militare Italiana: 160 anni di storia dei subacquei della Marina Militare Italiana dalla nascita della Scuola Palombari (1849-2009), Imola, La mandragora, 2009, ISBN978-88-7586-335-7.
^ Enzo Rullani, Innovazione e produttività: alla ricerca di nuovi modelli di business per le imprese di servizi, Milano, Angeli, 2012, ISBN978-88-568-4652-2.