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In ragione del fallimento occorso alla Fiorentina — retrocessa dalla Serie A ma ulteriormente declassata in C2 per il dissesto finanziario — e dichiarato ufficialmente il 1º agosto 2002, la Ternana fu ripescata tra i cadetti dopo la caduta in terza serie conosciuta sul campo pochi mesi addietro.
Il mancato raggiungimento di un accordo tra la Lega e le televisioni circa i diritti di trasmissione comportò il rinvio delle prime due giornate, col torneo partito quindi il 14 settembre.
Avvenimenti
Un «testa a testa» tra Sampdoria e Lecce contraddistinse le battute embrionali, a fronte di animi opposti per l'altro versante della Lanterna: mentre le pur quotate Verona e Napoli abitarono a propria volta i bassifondi, destarono interesse il rendimento dei summenzionati umbri e soprattutto di una Triestina impossessatasi del comando in dicembre.
Con l'asse Cagliari-Palermo a reggere l'orgoglio di un meridione la cui gran parte delle rappresentanti fu altrimenti confinata alla zona-salvezza, lievi risultarono gli acuti provenienti dal Veneto. La prima posizione, occupata al giro di boa dai giuliani che incamerarono in tal modo il riconoscimento d'inverno, divenne in seguito terreno di caccia per anconetani e blucerchiati: un calo in fatto di risultati precipitò contestualmente i salentini a ridosso del vertice, traguardo già ambito dal brillante Siena e dai rosanero.
Del rallentamento conosciuto dagli alabardati nella fase conclusiva beneficiò la squadra doriana, matematicamente riaffacciatasi in A dopo un quadriennio il 17 maggio 2003: un ulteriore verdetto emesso con largo anticipo riguardò il getto della spugna da parte della Salernitana, coi senesi — loro malgrado protagonisti di una vicenda che avrebbe finito per intaccare la classifica — capaci di cogliere una storica promozione a 180' dal termine. Il trionfo bianconero si consumò sul terreno di un derelitto Genoa, sprofondato in C1 al culmine di un'annata sofferta: il Grifone accompagnò nella discesa i succitati granata e il Cosenza, il cui avvenire fu posto in dubbio dalla grave situazione economica.
Un torneo senza eccessivi assilli garantì la permanenza ad Ascoli e Livorno, quest'ultima distintasi per la presenza in organico del cannoniere Igor Protti: il 7 giugno 2003 festeggiarono l'approdo in massima serie anche Lecce — prevalso a danno di un Palermo che nutriva speranze residue per l'aggancio al treno — e Ancona, coi marchigiani che ottennero proprio in terra labronica il punto decisivo. A definire la classifica occorse quindi la retrocessione del Catania, circostanza da ritenersi tuttavia sub iudice in ragione degli accadimenti che sconvolsero l'esito del campo.
Un reclamo sporto dagli etnei circa lo schieramento di Luigi Martinelli — del quale veniva ritenuta irregolare la posizione per un provvedimento di squalifica a suo carico — da parte del Siena nella gara del 12 aprile era stato infatti respinto dalla Commissione Disciplinare, omologando la situazione di parità maturata sul rettangolo erboso a scapito della vittoria a tavolino richiesta dai siciliani: sul verdetto si era poi pronunciata la Commissione d'Appello Federale, assegnando il 2-0 in favore dei rosazzurri. Il ricorso toscano era stato quindi accolto dalla Corte Federale, riportando in auge la sentenza di primo grado: rivolgendosi al TAR locale i catanesi conobbero la restituzione del successo, col definitivo giudizio spettante però al CONI.
La domanda sottoposta dalla FIGC al Consiglio di giustizia siciliano — e volta a riconoscere come ufficiale la sentenza della Corte Federale — incorse nella bocciatura, col punteggio della gara in questione tramutato nella sconfitta senese: i punti oggetto del dibattito avrebbero infatti comportato la salvezza per il Catania, decretando di conseguenza uno spareggio tra Venezia e Napoli (quintultime a pari merito) al fine di sancire l'ultima condanna. L'ipotesi, già osteggiata da lagunari e partenopei in quanto formalmente estranea al regolamento, decadette il 30 giugno essendo occorso il termine ufficiale dell'annata agonistica: l'ente regionale procedette pertanto alla riammissione della squadra in B, ora estesa a 21 partecipanti per effetto di tale ripescaggio.
I conseguenti appelli presentati da altre società ai TAR competenti sfociarono in una lunga bagarre, risoltasi solamente nell'agosto 2003 con la decisione da parte della FIGC di congelare le retrocessioni: il torneo successivo si svolse così con 24 squadre, registrando peraltro l'ammissione della Fiorentina in luogo del Cosenza dichiarato fallito.
^Partita disputata il 12 aprile e terminata sul punteggio di 1-1; risultato di 0-2 a tavolino per irregolarità nella formazione del Siena.
^Gara giocata il 17 novembre e sospesa all'80' sul punteggio di 0-1 in seguito all'invasione di campo dei tifosi cagliaritani e aggressione di un giocatore del Messina.
^Partita disputata il 17 maggio e terminata sul punteggio di 2-0; risultato di 0-2 a tavolino per irregolarità nella formazione del Catania.
Bibliografia
Almanacco illustrato del calcio, Modena, Edizioni Panini, volume 2004.
Carlo Fontanelli, Annogol 2005, Empoli, Geo Edizioni S.r.l., 2005.