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Unione europea di radiodiffusione | |
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(EN) European Broadcasting Union (FR) Union européenne de radio-télévision | |
Membri dell'UER | |
Abbreviazione | UER (francese, italiano, spagnolo) EBU (inglese) |
Tipo | Unione di aziende radiotelevisive |
Fondazione | 12 febbraio 1950 |
Scopo | trasmissioni europee |
Sede centrale | Ginevra |
Area di azione | Europa e Asia |
Presidente | Delphine Ernotte |
Direttore | Noel Curran |
Lingue ufficiali | inglese, francese |
Membri | 115 (2020) |
Sito web | |
L'Unione europea di radiodiffusione (UER) (in francese: Union européenne de radio-télévision, UER; in inglese: European Broadcasting Union, EBU) è un'organizzazione internazionale che associa diversi operatori pubblici e privati del settore della teleradiodiffusione su scala nazionale e che opera i canali Eurovisione ed Euroradio.
È membro dell'Istituto europeo per le norme di telecomunicazione (ETSI).
Una prima alleanza tra le emittenti radiofoniche in Europa si sviluppò intorno al 1925 con la fondazione dell'Unione internazionale di radiofonia (UIR), nata per cercare di sviluppare l'uso della radio nel continente risolvendo quelli che erano visti come i principali ostacoli alla sua diffusione. Dopo la seconda guerra mondiale, l'UIR fu accusata di aver collaborato con il regime nazista, ponendo di fatto un ostacolo considerevole all'ingresso delle emittenti dell'Europa orientale.
Per risolvere tale problema, nel 1946 fu fondata l'Organizzazione internazionale della radiodiffusione e della televisione (OIRT), la cui direzione spettava a due codirettori, uno nominato dalla Francia e l'altro dall'Unione Sovietica. Quest'ultima tuttavia aveva garantito lo status di membro a tutte le emittenti delle repubbliche sovietiche, ottenendo praticamente il controllo dell'assemblea.
UIR e OIRT si contrapposero a lungo fino a quando, nel 1949, le emittenti di Belgio, Francia, Italia e Paesi Bassi scelsero di abbandonare entrambe le organizzazioni, seguite da Egitto, Libano, Lussemburgo, Marocco e Principato di Monaco. Alcuni tra i fuoriusciti, a cui si affiancarono Danimarca, Finlandia, Irlanda, Norvegia, Portogallo, Regno Unito, Svezia, Svizzera, Tunisia, Turchia e Città del Vaticano, si riunirono a Torquay, nel Regno Unito, e scelsero di fondare una nuova organizzazione, a cui diedero il nome di Unione europea di radiodiffusione (UER), nella quale confluirono sia l'UIR che l'OIRT.
Nel corso degli anni successivi furono accolte come membri effettivi svariate emittenti asiatiche e africane, mentre tra i membri associati figurano diverse emittenti americane e oceaniche, anche se l'UER resta fortemente vincolata alla zona europea di radiodiffusione (che racchiude l'intera Europa, parte del Nordafrica e del Medio Oriente) descritta dall'Unione internazionale delle telecomunicazioni.
Nazione | Emittente | Abbr. | Da |
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Bielorussia | Belaruskaja Tele-Radio Campanija | BTRC | 2021 |
Russia | Pervyj kanal | C1R | 2022 |
Radio Dom Ostankino | RDO | ||
Vserossijskaja gosudarstvennaja televizionnaja i radioveščatelnaja kompanija | VGTRK |
Nazione | Emittente | Abbr. | Da | A |
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Cecoslovacchia | Ceškoslovenska televizía | ČST | 1991 | 1992 |
Finlandia | Mainotelevisio 3 | MTV3 | 1957 | 2019 |
Grecia | Nea Ellinikí Radiofonía, Internet kai Tileórasi | NERIT | 2014 | 2015 |
Israele | Israel Broadcasting Authority | IBA | 1957 | 2017 |
Italia | Telemontecarlo | TMC | 1974 | 2001 |
Monaco | ||||
Radio Monte-Carlo | RMC | 1950 | 2021 | |
Jugoslavia | Jugoslovenska radiotelevizija | JRT | 1950 | 1992 |
Libia | Libyan Jamahiriya Broadcasting Corporation | LJBC | 1974 | 2011 |
Serbia e Montenegro | Udruženje javnih radija i televizija | UJRT | 2001 | 2006 |
Slovacchia | Slovenský rozhlas | SRo | 1993 | 2011 |
Slovenská televízia | STV | |||
Spagna | Antena 3 Radio | A3R | 1986 | 1993 |
Cadena de Ondas Populares de España | COPE | 1998 | 2019 | |
Cadena SER | SER | 1982 | 2020 | |
Svezia | TV4 | TV4 | 2004 | 2019 |
Tunisia | Établissement de la Radiodiffusion-Télévision Tunisienne | ERTT | 1950 | 2007 |
Ungheria | Duna TV | Duna | 2013 | 2015 |
Magyar Rádió | MR | 1993 | ||
Magyar Televízió | MTV |
Controllo di autorità | VIAF (EN) 153573117 · ISNI (EN) 0000 0001 1942 5891 · LCCN (EN) n80051882 · GND (DE) 1011142-6 · BNF (FR) cb12297993n (data) · J9U (EN, HE) 987007306554805171 · WorldCat Identities (EN) lccn-n80051882 |
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