Nel mondo di oggi, Via XX Settembre (Genova) ha acquisito grande rilevanza in diverse aree. Che si tratti di politica, tecnologia, economia o società in generale, Via XX Settembre (Genova) è diventato un argomento di costante interesse e dibattito. L'importanza di Via XX Settembre (Genova) risiede nel suo impatto sulla vita quotidiana delle persone, nonché nella sua influenza sullo sviluppo e sull'evoluzione di diversi aspetti della società. In questo articolo daremo uno sguardo approfondito al ruolo che Via XX Settembre (Genova) gioca nelle nostre vite, esplorandone le implicazioni e le conseguenze in diversi contesti.
Via XX Settembre | |
---|---|
Via XX Settembre vista dal Ponte Monumentale | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Città | Genova |
Codice postale | I-16121 |
Informazioni generali | |
Tipo | strada urbana |
Lunghezza | 0,850 km |
Intitolazione | Al giorno della Breccia di Porta Pia, il 20 settembre 1870. |
Collegamenti | |
Intersezioni | piazza De Ferrari |
Mappa | |
Via XX Settembre è una delle principali arterie viarie del centro di Genova all'interno del quartiere genovese di San Vincenzo, della lunghezza di poco inferiore al chilometro.
Si sviluppa in direzione est-ovest e, assieme a corso Italia - la promenade che costeggia il lungomare - è uno dei luoghi prediletti per le passeggiate dei genovesi.
Attraversa i due sestieri centrali di Portoria (primo tratto, porticato, da piazza De Ferrari al Ponte Monumentale) e di San Vincenzo (dal Ponte Monumentale allo sbocco in via Cadorna presso piazza della Vittoria.
È incrociata nel suo sviluppo da numerose strade - in parte pedonalizzate in occasione dei lavori di riqualificazione per il G8 del 2001 - ricche di eleganti negozi. Serve da cerniera fra la parte centro-orientale della città che si affaccia a est del torrente Bisagno a quella più occidentale sviluppata oltre largo della Zecca, verso Principe.
Congiunge in particolare piazza della Vittoria a piazza De Ferrari, ovvero due dei maggiori slarghi della città.
Quasi esclusivamente riservata a negozi e uffici della città, via Venti è posta in leggera salita in direzione ovest (ma il traffico automobilistico si sviluppa in senso opposto) ed è abbellita da alcuni fra i più imponenti palazzi cittadini; nella parte superiore della via una serie di lunghi portici si sviluppa su entrambi i suoi lati, che dal lato destro giungono sino agli ingressi del Teatro Carlo Felice.
Lungo via XX Settembre si affacciano alcuni fra più prestigiosi negozi e hanno sede eleganti caffè. Fino agli anni ottanta, l'arteria era anche ricca di sale cinematografiche e teatri (fra i quali, per esempio, il Cinema Olimpia e il Teatro Margherita), tanto da far conoscere la via a livello nazionale come "la strada dei cinema", successivamente trasferite nelle multisale del porto antico e della Fiumara a Sampierdarena.
La via fu costruita nell'ultimo decennio dell'Ottocento, rettificando e ampliando il percorso di via Giulia e via della Consolazione, per realizzare una nuova viabilità verso il levante, che fino ad allora aveva sbocchi inadeguati all'espansione urbanistica della città. La denominazione della nuova strada fu all'epoca oggetto di accese discussioni, finché prevalse la volontà di numerosi cittadini di vedere riconosciuta con questa intitolazione la storica data della Presa di Roma.
La via fu fortemente voluta dal sindaco Andrea Podestà, ma osteggiata da parte della popolazione residente poiché per costruirla fu necessario procedere a demolizioni di case e negozi. Soprattutto furono contrari i religiosi della chiesa del Rimedio, espropriati per far passare l'arteria. Fra le altre demolizioni necessarie vi fu quella, ostacolata dal governo, delle carceri di Sant'Andrea.
Il tratto di strada che interessa il quartiere di S. Vincenzo (dal Ponte Monumentale a via Fiume), pur non avendo il sontuoso aspetto della parte compresa tra Piazza De Ferrari e il Ponte Monumentale, caratterizzata da alti portici con pavimento alla veneziana, è ugualmente fitto di eleganti palazzi e negozi, che fanno della via una delle mete cittadine più frequentate per gli acquisti e il passeggio. All'epoca della sua apertura, la strada, ampia, rettilinea e affiancata da palazzi di altezza non usuale per i tempi, più simile alla sontuosa Via Giuseppe Garibaldi di epoca rinascimentale, rappresentò una novità per l'area, caratterizzata sino ad allora da vie più strette e dai caratteristici vicoli. Il concorso per la costruzione della nuova strada fu bandito nel 1883, dopo un dibattito quasi ventennale, e solo nel 1887 fu approvato il progetto di Cesare Gamba. I lavori iniziarono nel 1892. Per prima fu realizzata la parte inferiore, con la risistemazione della ex via della Consolazione, terminata l'anno successivo; la strada fu inaugurata il 18 gennaio 1896. La realizzazione dei vari palazzi affacciati sulla via sarebbe stata completata solo nel 1913. Tutti gli edifici preesistenti, tranne la chiesa della Consolazione e l'annesso convento, furono abbattuti e sostituiti da nuovi palazzi, costruiti per la prima volta a Genova in cemento armato.
La strada fu edificata sul percorso delle precedenti Via Giulia, per il tratto che va da piazza De Ferrari (al tempo piazza San Domenico, dal nome dell'omonima chiesa non più esistente) sino al Ponte Monumentale, e via della Consolazione, per il tratto oltre al Ponte Monumentale fino a porta Pila.. Un progetto di ampliamento di via Giulia (strada risalente al XVII secolo e più volte modificata per migliorarne la percorribilità da carri e carrozze) era già stato approvato nel 1840, ma la pratica fu poi bloccata a causa dei ricorsi dei proprietari degli edifici che sarebbero stati demoliti o modificati, e quindi nei decenni successivi vennero effettuati solo lavori di minore impatto per limitarne la pendenza abbassandone il livello stradale.
Via XX Settembre fu ridisegnata sul tracciato delle due vie in asse, quando, a fine Ottocento, partendo dal 1892, si decise il riassetto urbanistico di tutto il centro cittadino. La progettazione della via venne affidata all'ingegnere Cesare Gamba. Lungo il suo tracciato e parimenti nelle vie adiacenti, sorsero i più enfatici edifici in stile liberty della città, tra il 1892 e il 1912. La strada venne costruita in due tempi (un primo tratto inferiore da porta Pila a porta d'Archi e uno superiore da porta d'Archi a piazza de Ferrari), non senza difficoltà economiche (la crisi bancaria del 1894 colpirà alcuni degli enti che avevano finanziato i lavori) e i progetti relativi ai singoli palazzi, oltre che le caratteristiche della futura strada (come la presenza o meno di porticati), vennero modificati più volte negli anni, per adattarsi alle mutate richieste e necessità del comune e delle imprese che li stavano costruendo.
Ad attraversarla in senso longitudinale, all'incirca a metà del suo tracciato, è il Ponte Monumentale, una imponente struttura in marmo a più arcate. Il Ponte Monumentale si impone sullo stesso luogo dove era la Porta dell'Arco, delle mura del XVI secolo, le cosiddette Mura Nuove. Il suo ruolo è, come lo era stato quello della porta dell'Arco, di collegare due sistemi di viabilità, uno inferiore (via XX Settembre), e uno superiore (corso Podestà). Venne realizzato con una doppia progettazione. Quella ingegneristica fu affidata nuovamente all'ingegner Cesare Gamba, che realizzò (1895) una immensa arcata con una struttura del tipo di quelle dei ponti ferroviari; ad essa fu sovrapposto un apparato monumentale in marmo, con colonne e sculture.
Situata poco anteriormente al Ponte Monumentale vi è la Chiesa intitolata a Santa Rita, detta Chiesa della Consolazione il cui ingresso, corrispondente al livello delle vecchie strade, rimane leggermente più basso dell'attuale sede stradale. Immediatamente oltre, sopraelevata rispetto alla strada, la chiesa di Santo Stefano, di architettura romanica e ricostruita sui resti di un'antica abbazia benedettina.
La via e i suoi edifici, come gran parte della città, subì pesanti danni durante i bombardamenti su Genova della seconda guerra mondiale. Furono quasi completamente distrutte, e poi ricostruite, molte strutture civili e pubbliche, fra queste: la suddetta chiesa di Santo Stefano, il Teatro Margherita, e vari altri. Altre furono danneggiate più o meno gravemente, come il Palazzo Orzali, il Palazzo Pesce Manieri, e alcuni dei palazzi di Dario Carbone e altri.
In occasione delle riqualificazioni cittadine per il G8 del 2001, i marciapiedi di metà della via lato Piazza de Ferrari sono stati ampliati di alcuni metri per permettere un maggiore afflusso di pedoni.
La lunga arteria aperta nell'ultimo scorcio dell'Ottocento è divisa in due dal Ponte Monumentale: gli edifici della parte superiore sono dotati di portici ed architettonicamente più eleganti, mentre nella parte di levante prevalgono strutture in cemento armato, innovative per l'epoca, arricchite dalle decorazioni tipiche del Art Nouveau, che caratterizza gran parte delle nuove aree centrali della città, oppure da elementi tradizionali, ispirati all'architettura manierista o al gotico fiorentino. Sono numerosi gli edifici di interesse architettonico, molti dei quali sottoposti a vincolo architettonico.
L'Università di Genova segnala fra quelli degni di interesse artistico architettonico i civici 1, 2, 3, 5, 8c, 10 - 12, 16 - 18, 19, 21, 23, 26, 28, 29, 30 - 32, 34, 36, 42. Nella progettazione furono impegnati alcuni dei più noti ingegneri e architetti dell'epoca, come Gino Coppedè, Luigi Rovelli, Benvenuto Pesce Maineri, Cesare Gamba, Dario Carbone, Gaetano Orzali, Stefano Cuneo, Raffaele Croce, Giuseppe Tallero, G. B. Carpineti, i fratelli Celle e altri. Fra gli edifici più siginificativi, vi sono:
Il Ponte Monumentale, che collega le mura dell'Acquasola con quelle di S. Chiara, costruito su progetto di Cesare Gamba e Riccardo Haupt tra il 1893 e il 1895, in sostituzione della porta degli Archi, smontata e ricostruita sulle Mura del Prato. Sul ponte, che scavalca via XX Settembre, passa corso Andrea Podestà, che correndo sui bastioni delle mura cinquecentesche e collega piazza Corvetto con la zona di Carignano. Divenuto uno dei luoghi simbolo della città moderna, divide l'area di Portoria da quella di S. Vincenzo ed offre un'ottima vista sulla sottostante via XX Settembre. Il ponte, alto 21 metri sul livello stradale di via XX Settembre, è costruito in pietra e mattoni, secondo la tipologia delle arcate ferroviarie in uso a quel tempo, ma è stato poi rivestito esternamente in pietra bianca di Mazzano.
Nel 1949 le due arcate laterali, decorate con statue di Nino Servettaz, vennero dedicate ai caduti per la libertà: alcune epigrafi ricordano i nomi dei caduti della Resistenza, l'atto di resa delle truppe tedesche del generale Meinhold al CLN ligure (25 aprile 1945) e il testo della motivazione con cui nel 1947 venne concessa a Genova la medaglia d'oro della Resistenza.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 237510879 |
---|