In questo articolo esploreremo in modo approfondito il tema Alessandro Damiano e le sue implicazioni nella società odierna. Dalle sue origini fino al suo impatto su diversi ambiti della vita quotidiana, Alessandro Damiano ha catturato l'attenzione di ricercatori, esperti e persone di tutte le età. Attraverso un'analisi dettagliata, affronteremo i diversi aspetti che circondano Alessandro Damiano, dalla sua rilevanza storica alla sua influenza sulla cultura contemporanea. Allo stesso modo, esamineremo le diverse prospettive che esistono attorno a Alessandro Damiano, offrendo una visione complessiva che permetta al lettore di comprendere l’importanza e la complessità di questo argomento così attuale oggi.
Alessandro Damiano arcivescovo della Chiesa cattolica | |
---|---|
Servare unitatem Spiritus | |
Titolo | Agrigento |
Incarichi attuali | Arcivescovo metropolita di Agrigento (dal 2021) |
Incarichi ricoperti | Arcivescovo coadiutore di Agrigento (2020-2021) |
Nato | 13 luglio 1960 a Trapani |
Ordinato diacono | 25 ottobre 1986 dal cardinale Ugo Poletti |
Ordinato presbitero | 24 aprile 1987 dal vescovo Emanuele Romano |
Nominato arcivescovo | 30 aprile 2020 da papa Francesco |
Consacrato arcivescovo | 5 settembre 2020 dal cardinale Francesco Montenegro |
Alessandro Damiano (Trapani, 13 luglio 1960) è un arcivescovo cattolico italiano, dal 22 maggio 2021 arcivescovo metropolita di Agrigento.
Alessandro Damiano è nato il 13 luglio 1960 a Trapani, omonima provincia (oggi libero consorzio comunale) e diocesi, in Sicilia.
Dopo le scuole medie ha frequentato l'istituto tecnico commerciale, dove ha conseguito il diploma nel 1979. Ha seguito il cammino di formazione sacerdotale presso il Pontificio Seminario Romano Maggiore, l'Accademia alfonsiana, dove nel 1995 si è licenziato in teologia morale, e la Pontificia università "San Tommaso d'Aquino", ottenendo infine la licenza in diritto canonico nel 2002.
Al termine del soggiorno di studio a Roma, è stato ordinato diacono il 25 ottobre 1986, nella basilica di San Giovanni in Laterano, per imposizione delle mani del cardinale Ugo Poletti, vicario generale per la diocesi di Roma e arciprete della stessa basilica. Rientrato in Sicilia, ha ricevuto l'ordinazione sacerdotale il 24 aprile 1987, nella cattedrale di San Lorenzo a Trapani, per imposizione delle mani di Emanuele Romano, ordinario diocesano; si è incardinato, ventiseienne, come presbitero della diocesi natale.
Nel 1995 è stato nominato docente stabile di teologia morale presso l'istituto di scienze religiose di Trapani, nella cui diocesi, dal 1998, per cinque anni, ha svolto i ruoli di cancelliere di curia e direttore dell'ufficio catechistico diocesano.
Nel 2000 è stato nominato difensore del vincolo presso il Tribunale ecclesiastico diocesano di Trapani dal vescovo Francesco Miccichè. Lo stesso anno ha ricevuto la nomina ad assistente ecclesiastico del gruppo scout Trapani 5 e nel 2005 ha lasciato questi incarichi divenendo vicario giudiziale del Tribunale ecclesiastico diocesano e parroco presso la parrocchia di Cristo Re ad Erice. Dal 2009 al 2012 ha ricoperto l'incarico di parroco presso la parrocchia di Santa Teresa del Bambino Gesù e di Maria Ausiliatrice a Trapani.
Dall'ottobre 2012 al settembre 2015 è stato assistente spirituale della Fondazione Auxilium sita in Valderice.
Dal 2013 è stato giudice del tribunale ecclesiastico siciliano, mentre dal 2014 al 2020 è stato anche vicario generale della diocesi di Trapani e rettore della chiesa di San Francesco di Paola a Trapani.
Il 30 aprile 2020 papa Francesco lo ha nominato, cinquantanovenne, arcivescovo coadiutore di Agrigento. Ha ricevuto l'ordinazione episcopale il successivo 5 settembre, nella cattedrale di San Gerlando ad Agrigento, per imposizione delle mani del cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo metropolita di Agrigento, assistito dai co-consacranti monsignori Pietro Maria Fragnelli, vescovo di Trapani, e Giuseppe Mani, arcivescovo emerito di Cagliari.
Il 22 maggio 2021, con l'accettazione della rinuncia per motivi d'età del settantacinquenne cardinale Montenegro, che aveva guidato la diocesi per tredici anni, è succeduto per coadiutoria come arcivescovo metropolita di Agrigento.
Il 5 settembre 2021 gli è stato imposto il pallio dall'arcivescovo Emil Paul Tscherrig, nunzio apostolico in Italia e San Marino; nella stessa occasione ha celebrato il primo anniversario della sua ordinazione episcopale.
Partito - semitroncato; nel 1º d'azzurro, alla torre d'argento merlata di cinque pezzi, murata di nero aperta e finestrata del campo, fondata sul mare fasciato ondato d'argento e del campo di 8 pezzi e attraversata da una sbarra diminuita d'oro; nel 2º d'argento, al ramo di mandorlo reciso e fiorito al naturale; nel 3º d'oro, al melograno gambuto e fogliato di 4 pezzi al naturale.
Lo stemma indica il programma pastorale verso cui monsignor Damiano indirizza il proprio ministero episcopale.
In esso sono presenti il melograno, il ramo di mandorlo, il mare, la torre e la fascia dorata; ciascuno di questi elementi esprime un significato specifico, legato alla tradizione araldica, all'iconografia cristiana e al territorio delle diocesi di Agrigento e Trapani.
Il motto, scritto in latino, è "Servare unitatem Spiritus", cioè "Conservare l'unità dello Spirito" ed è tratto dalla Lettera agli Efesini, capitolo 4, versetto 3:
«Io dunque, il prigioniero del Signore, vi esorto a comportarvi in modo degno della vocazione che vi è stata rivolta, , sforzandovi di conservare l'unità dello Spirito con il vincolo della pace.»
La genealogia episcopale è: