Apache Groovy è un argomento che ha catturato l'attenzione di milioni di persone in tutto il mondo. Dalla sua comparsa fino ad oggi, Apache Groovy ha suscitato grande interesse e dibattito nella società. Con opinioni diverse e posizioni contrastanti, questo tema è stato protagonista di numerosi studi, indagini e analisi. Dalle sue origini fino alla sua evoluzione, Apache Groovy ha lasciato un segno significativo nella storia e ha influenzato diversi aspetti della vita quotidiana. In questo articolo esploreremo a fondo Apache Groovy e analizzeremo il suo impatto sulla società moderna.
| Apache Groovy linguaggio di programmazione | |
|---|---|
| Autore | Guillaume Laforge |
| Data di origine | 2003 |
| Ultima versione | 5.0.3 (30 novembre 2025) |
| Utilizzo | General purpose |
| Paradigmi | Orientato agli oggetti, imperativa, scripting |
| Tipizzazione | Forte, Dinamica |
| Estensioni comuni | groovy, gvy, gsh e gy |
| Influenzato da | Java, Python, Ruby, Perl, Smalltalk, Objective-C |
| Implementazione di riferimento | |
| Sistema operativo | Multipiattaforma |
| Licenza | Apache v. 2.0 |
| Sito web | groovy-lang.org e groovy.apache.org/ |
Apache Groovy, fino al 2015 solo Groovy, è un linguaggio di programmazione a oggetti per la Piattaforma Java alternativo al linguaggio Java. È un linguaggio sia statico che dinamico, può quindi essere utilizzato sia come linguaggio di programmazione che come linguaggio di scripting. Presenta caratteristiche simili a quelle di Python, Ruby e Smalltalk. A volte ci si riferisce a Groovy con il nome alternativo di JSR 241.
Groovy usa una sintassi simile a quella di Java, basata su parentesi graffe, viene compilato in bytecode per la Java Virtual Machine, ed interagisce in modo trasparente con altro codice Java e con le librerie esistenti. Il compilatore di Groovy può essere usato per generare bytecode Java standard che può quindi essere usato da qualsiasi progetto Java. Groovy può anche venire usato come linguaggio di scripting dinamico.
Altre caratteristiche:
for (String item : new String {"Rod", "Carlos", "Chris"}) {
if (item.length() <= 4) System.out.println(item);
}
.findAll { it.size() <= 4 }.each { println it }
Rispetto a Java, Groovy consente di ridurre la dimensione del codice scritto generando automaticamente i metodi getter e setter per ogni classe e impostando la visibilità "public" di default, senza richiedere che venga specificata ogni volta.
Per creare una proprietà in sola lettura sarà sufficiente implementare il metodo getter omettendo il setter.
Un altro vantaggio è l'assenza del punto e virgola (;) come terminatore di linea.
public class Libro {
private String titolo;
private String autore;
public void setTitolo(String valore) {
this.titolo = valore;
}
public String getTitolo() {
return this.titolo;
}
// La proprietà 'author' non ha un metodo setter
// ed è quindi in sola lettura
public String getAutore() {
return this.autore;
}
}
class Libro {
String titolo
String autore
// La proprietà 'autore' definisce un metodo getter esplicito
// che la rende in sola lettura
String getAutore() {
return autore
}
}
Groovy definise degli operatori di confronto che riescono a gestire valori Null senza generare una eccezione[1]. Ad esempio:
if (100 > null) {
// Ritorna 'true' ed eseguirà il codice nel blocco
}
if (null > 100) {
// Ritorna 'false' e NON eseguirà il codice nel blocco
}
Inoltre con la "Groovy Truth"[2] è possibile semplificare le espressioni che ritornano un valore booleano. Ad esempio le seguenti espressioni daranno come risultato sempre 'false':
if (null) { ... // null -> false
if (0) { ... // 0 -> false
if ('') { ... // Blank String -> false
if () { ... // Empty List -> false
if () { ... // Empty Map -> false
Groovy rende possibile l'ereditarietà multipla attraverso i 'traits'[3]
trait Volatile {
void vola() {
println 'Sto volando!'
}
}
trait Quadrupede {
void trotta() {
println 'Sto trottando!'
}
}
class AnimaleFantastico implements Quadrupede, Volatile {
void parla() {
println 'Sto parlando :)'
}
}
def miniPony = new AnimaleFantastico()
miniPony.trotta()
miniPony.vola()
miniPony.parla()
Esecuzione:
Sto volando!
Sto trottando!
Sto parlando :)
Una caratteristica di Groovy che vale la pena sottolineare è il suo supporto nativo per vari linguaggi di markup come XML ed HTML. Questa caratteristica permette di definire e manipolare molti tipi di dati eterogenei con una sintassi ed una metodologia di programmazione uniformi.
Per esempio il seguente codice Groovy:
import groovy.xml.MarkupBuilder
def myXMLDoc = new MarkupBuilder()
myXMLDoc.workbook {
worksheet(caption:"Employees") {
row(fname:"John", lname:"McDoe")
row(fname:"Nancy", lname:"Davolio")
}
worksheet(caption:"Products") {
row(name:"Veeblefeetzer", id:"sku34510")
row(name:"Prune Unit Zappa", id:"sku3a550")
}
}
println myXMLDoc
Produce questo XML:
<workbook>
<worksheet caption='Employees'>
<row fname="John" lname="McDoe" />
<row fname="Nancy" lname="Davolio" />
</worksheet>
<worksheet caption='Products'>
<row name="Veeblefeetzer" id="sku34510" />
<row name="Prune Unit Zappa" id="sku3a550" />
</worksheet>
</workbook>
James Strachan parlò per la prima volta dello sviluppo di Groovy sul suo blog nell'agosto 2003[4]. Diverse versioni furono pubblicate tra il 2004 ed il 2006. Dopo l'inizio del processo di standardizzazione JCP, la numerazione delle versioni fu cambiata e la versione chiamata "1.0" fu pubblicata martedì 2 gennaio 2007.
Dopo varie versioni beta e release candidate numerate come 1.1, il 7 dicembre 2007 Groovy 1.1 Final è stato pubblicato e rinumerato come Groovy 1.5, per evidenziare i grandi miglioramenti fatti rispetto alla precedente versione.
Di seguito la lista delle versioni:[5][6]
| Controllo di autorità | LCCN (EN) sh2007001244 · J9U (EN, HE) 987007549666405171 |
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