Oggi è innegabile che Carlo Baravalle svolga un ruolo cruciale nella nostra società. Sia attraverso l'influenza che esercita sulle nostre decisioni, il suo impatto sullo sviluppo tecnologico o la sua rilevanza nella storia, Carlo Baravalle è diventato un argomento centrale di discussione e dibattito. La sua importanza copre un ampio spettro di settori, dalla politica all’economia, alla cultura e all’intrattenimento. In questo articolo esploreremo diversi aspetti di Carlo Baravalle e la sua influenza sul mondo di oggi.
Carlo Baravalle (Volpedo, 21 gennaio 1888 – Torino, 15 dicembre 1958) è stato un avvocato, fotografo, botanico e politico italiano, amministratore del Comune di Volpedo, floricoltore e frutticoltore in Val Curone e Val Grue.
Nato a Volpedo nel 1888, studiò legge, laureandosi nel 1910, e divenne avvocato penalista iscrivendosi all'ordine degli avvocati di Torino il 5 gennaio 1920.
Nel 1921 fonda insieme a Stefano Bricarelli e Achille Bologna il Gruppo piemontese per la fotografia artistica e con gli stessi, nel 1924, acquista “Il corriere fotografico”, spostandone la sede da Milano a Torino.
Come il padre Giovanni, considerato il precursore della coltivazione intensiva e moderna della frutta in Val Curone e Val Grue, si occupò di floricoltura e frutticoltura.
Fu podestà del Comune di Volpedo dal 1935 al 1943 dove, subito nel primo anno di mandato, istituì il mercato all'ingrosso del paese con l'intento di offrire ai piccoli produttori locali un punto di vendita che permettesse loro di avere maggior potere contrattuale nei confronti di mediatori e commercianti.
Negli anni cinquanta del 1900 divenne socio dell'Accademia di Agricoltura di Torino alla cui biblioteca donò circa 2 000 volumi riguardanti il giardinaggio e la botanica, oltre ad alcuni manuali pratici di agricoltura, frutticoltura, viticoltura e allevamento.
Una lapide sulla casa natale in Piazza Libertà a Volpedo lo ricorda.