Al giorno d'oggi, Castello di Gravina è un argomento che ha acquisito grande rilevanza nella società. Sono molte le persone interessate a questo tema, sia per il suo impatto sulla vita quotidiana, sia per la sua influenza sull’economia e sulla cultura. Castello di Gravina è un tema presente nel corso della storia e, con il passare del tempo, la sua importanza diventa sempre più evidente. In questo articolo esploreremo diversi aspetti legati a Castello di Gravina, la sua evoluzione nel tempo e il suo impatto sulla società moderna.
Castello di Gravina | |
---|---|
Vista esterna del castello. | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Città | Gravina in Puglia |
Coordinate | 40°50′01.37″N 16°25′12.95″E / 40.833714°N 16.420264°E |
Informazioni generali | |
Tipo | Castello medievale |
Altezza | 425 m. |
Costruzione | 1223-1231 |
Costruttore | Federico II di Svevia |
Materiale | Tufo (fondamenta) Mazzaro (sostegno) Carpino (muratura) Trofino (decorazione) |
Condizione attuale | rudere |
Proprietario attuale | Comune di Gravina in Puglia |
Visitabile | Sì (solo esternamente) |
Informazioni militari | |
Comandanti storici | Federico II di Svevia ; Carlo d'Angiò. |
voci di architetture militari presenti su Wikipedia | |
Il castello di Gravina è un edificio eretto dall'imperatore Federico II. Servì principalmente per le battute di caccia che l'imperatore era solito svolgere, ma anche per le riunioni della Curia.
L'esistenza dell'edificio è testimoniata da antichi documenti, come le cose notabili del cronista Villani, in riferimento alle varie domus costruite dall'imperatore Federico II in Puglia, la definizione di parco cinto di mura per l'uccellagioni attribuitagli dal Vasari, che la qualifica stazione venatoria ed edificio per le riunioni generali della Curia[non chiaro], ma anche da studi più recenti, compiuti tra l'800 e il 900 da Schulz e Bertaux.
Il castello, a pianta rettangolare, 58,5m x 29m , fu costruito in mazzaro e conteneva 4 torri, che lo fiancheggiavano, e diverse sale sotterranee.
Il federiciano maniero di Gravina constava di tre piani (compreso l'ammezzato), di cui oggi restano soltanto parte dei muri perimetrali e del basamento. Non appena entrati, ci si ritrovava in un grande cortile per metà coperto e per l'altra metà scoperto. Qui si trovavano le porte che davano accesso ai locali del pianterreno: scuderie, cucine, magazzini, tinelli e altri ambienti.
Nel castello era presente una grande scalinata regia, che dava accesso all'ammezzato: qui si trovavano ambienti adibiti alla falconeria e al personale di servizio. Il piano superiore era riservato agli alloggi imperiali: le sale degli appartamenti nobiliari erano illuminate da meravigliose finestre bifore, ornate di pietra gentile intagliata.
Da queste finestre era ed è ancora possibile ammirare la città di Gravina, l'Appennino lucano e gran parte delle Murge.