Parlare di Cooptazione è un argomento che ha generato interesse e dibattito in diversi ambiti. Dal suo impatto sulla società alla sua rilevanza nella storia, Cooptazione è stato oggetto di studio e ricerca in varie discipline. Nel corso del tempo, Cooptazione si è evoluto e ha acquisito importanza in diversi contesti, portando ad un'analisi più profonda e dettagliata del suo significato e della sua influenza sulla nostra vita quotidiana. In questo articolo esploreremo diversi aspetti legati a Cooptazione e alla sua rilevanza oggi, considerando il suo impatto sulla cultura, l'economia e la politica, tra gli altri aspetti.
La cooptazione è un metodo per la scelta dei nuovi membri di un organo collegiale, consistente nella loro elezione da parte dell'organo stesso (o di un collegio ristretto costituito al suo interno).
La cooptazione rientra tra i metodi non democratici, in quanto i cooptati non sono espressione di un gruppo sociale esterno al collegio e quindi rappresentativi dello stesso. Per questo motivo la cooptazione si ritrova spesso in regimi aristocratici o oligarchici, dove rappresenta uno strumento di perpetuazione del ristretto gruppo dominante.
Nei moderni sistemi democratici la cooptazione è stata generalmente abbandonata. Tuttavia trova ancora qualche applicazione in due casi:
La cooptazione è invece ancor oggi utilizzata con una certa frequenza in istituzioni religiose o accademiche e in alcune organizzazioni internazionali, quali il Comitato Internazionale della Croce Rossa e il Comitato Olimpico Internazionale.
Va infine rilevato che in certi casi, pur non essendo prevista dalle norme che disciplinano il collegio, la cooptazione avviene di fatto, grazie al controllo che l'organo ha sul gruppo sociale che lo dovrebbe eleggere. Questo è ciò che avviene talvolta nei partiti e altre associazioni, che, pur apparentemente ordinate secondo il metodo democratico, finiscono per assumere connotati oligarchici. Una cooptazione di fatto si riscontra spesso anche nei consigli di amministrazione delle società per azioni, quando la proprietà delle azioni è così dispersa che nessun azionista o gruppo di azionisti è in grado di condizionare l'elezione degli amministratori.