Curia Calabra

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La Curia Calabra era un luogo di culto o templum utilizzato per l'osservazione rituale della luna nuova nella Roma antica.

Uso

Il calendario romano era originariamente lunare. Le Calende o il primo giorno di ogni mese, il pontifex minor occupava la Curia Calabra per attendere l'avvistamento della luna nuova. Il Rex Sacrificulus e il Pontefice poi officiavano una res divina (servizio religioso) e il sacrificio in onore di Giunone, e il popolo romano veniva chiamato in assemblea (nei comitia calata). Come calata, il nome Calabra deriva probabilmente da calare, "convocare" o "proclamare".

Localizzazione

Anche se la sua posizione esatta è poco chiara, molto probabilmente era un recinto scoperchiato davanti a una capanna augurale (auguraculum), sul lato sud-ovest della zona Area Capitolina, il recinto del tempio di Giove Ottimo Massimo. Servio Mario Onorato identifica la Curia Calabra con una Casa Romuli ("Capanna di Romolo") sul colle capitolino, ma Ambrogio Teodosio Macrobio fa presupporre che invece era adiacente alla Casa.

Note

  1. ^ forse da "Calibrare" in riferimento al posizionamento della luna rispetto alle stelle e ai riferimenti della volta celeste Varrone, De lingua latina 6.27; Macrobius, Saturnalia 1.15.10–19.
  2. ^ Servio Mario Onorato, nota nell'Eneide 8.654.
  3. ^ Ambrogio Teodosio Macrobio, Saturnalia 1.15.10, 19.

Bibliografia

  • Jérôme Carcopino, La vita quotidiana a Roma
  • (EN) Lawrence Richardson, A New Topographical Dictionary of Ancient Rome (Johns Hopkins University Press, 1992), p. 102.
  • Questo articolo incorpora testo ora di pubblico dominio: Curia Calabra, pag. 61, online su Google books, da Luigi Pompili Olivieri, Annali di Roma, dalla sua fondazione sino a' di' nostri: Parte prima, contenente gli anni av. G.C, vol. 1, 1ª ed., Roma, Tipografia Perego-Salvioni, 1836, p. 436.

Voci correlate

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