Fotografia documentaria

Nel mondo di oggi, Fotografia documentaria è un argomento di crescente rilevanza e dibattito. Con il passare del tempo ha acquisito un'importanza sempre maggiore nella società, influenzando diversi aspetti della vita quotidiana. Che si tratti di politica, economia, tecnologia, cultura o altro, Fotografia documentaria è diventato un argomento centrale che suscita opinioni contrastanti e posizioni diverse. In questo articolo esploreremo diversi aspetti legati a Fotografia documentaria, analizzando il suo impatto sulla società e riflettendo sulle implicazioni che ha per il nostro presente e futuro.

Dorothea Lange, Migrant mother, 1936 (Farm Security Administration)

La fotografia documentaria (o documentaristica) è un'attività fotogiornalistica che si propone di riprodurre oggettivamente la società attraverso la cronaca per immagini della realtà quotidiana.

Nacque in Inghilterra nel 1877, ad opera di John Thomson e Adolph Smith, due reporter londinesi che immortalarono i quartieri più poveri della città tra le pagine del volume Street life in London. Il libro riscosse grande successo, anche grazie alla particolare pubblicazione delle fotografie, stampate con la tecnica della woodburytipia.

Il movimento acquistò grande rilevanza a partire dagli anni trenta, negli Stati Uniti: qui, complice il desolato clima della Grande depressione, acquisì una marcata dimensione sociale. Il presidente Roosevelt in persona istituì nel 1937 la Farm Security Administration (FSA), un centro di committenza fotografica che rilanciava l'esperienza dell'agenzia Rural Resettlement Administration, fondata nel 1935 allo scopo di documentare la recessione agricola dilagante nel Paese. La FSA si trasformò in una fucina collettiva di istantanee di povertà: operò fino al 1943, suscitando nel mondo fotografico la nascita di una vera e propria corrente di fotoreporter: Arthur Rothstein, Gordon Parks, Dorothea Lange, Todd Webb, Ben Shahn, Carl Mydans e Walker Evans furono solo alcuni tra i grandi fotografi che collaborarono al progetto. I negativi sono attualmente conservati presso la Library of Congress di Washington.

Negli anni '60 e '70, Garry Winogrand e Lee Friedlander raccolsero l'eredità di Evans e setacciarono New York alla ricerca di elementi del quotidiano che fossero caratterizzanti, nell'ottica di una nuova fotografia sociale che cedeva il passo alla frenetica vita di quegli anni.

Accanto alla tradizione statunitense, la fotografia documentaria trova un'espressione di impronta più europea nell'agenzia fotografica Magnum Photos, fondata nel 1947, che ha ampliato l'orizzonte di indagine all'America Latina, all'Africa e all'Asia, con un'attenzione alle specificità culturali dei singoli continenti oggetto del reportage, oltre che accogliendo stili fotografici fortemente originali.

Tra i numerosi esempi dell'ampia attività dell'Agenzia, si può ricordare il lavoro del britannico George Rodger in Africa o nel lager di Bergen-Belsen alla fine del secondo conflitto mondiale, oppure gli scatti di Robert Capa sulla Guerra civile spagnola.

Fotografi documentari celebri

Manuel Rivera-Ortiz: Tobacco Harvesting, Valle de Viñales, Cuba 2002

Note

  1. ^ Graham Clarke, La fotografia. Una storia culturale e visuale, Torino, Giulio Einaudi Editore, 2009.

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