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Gaetano Collotti (Castelbuono, 1917 – Mignagola, 28 aprile 1945) è stato un poliziotto italiano, appartenente all'Ispettorato Speciale di Pubblica Sicurezza per la Venezia Giulia di Trieste. in servizio nell'ufficio di investigazione speciale destinato alla lotta contro gli oppositori del regime fascista.
Siciliano, a ventidue anni è un vice commissario di polizia in forza al commissariato di pubblica sicurezza di Trieste.
Passato nel 1942 in servizio all'Ispettorato di Pubblica Sicurezza della Venezia Giulia come vice commissario aggiunto, con un organico di circa 180 uomini, è in servizio nell'ufficio di investigazione speciale destinato alla lotta contro gli oppositori del regime fascista, utilizza metodi brutali di interrogazione, come i casi delle torture di "Villa Triste". "Villa Triste" era una villa situata in via Bellosguardo n.8ed era abitata da una famiglia ebraica, ma venne abbandonata dopo la proclamazione delle leggi razziali. Requisita dai fascisti, fu utilizzata come sede dell'Ispettorato e aveva come comandante Giuseppe Gueli.
Si distinse nell'aprile del 1943 quando nei pressi di Tolmino, completamente da solo, viene coinvolto in una sparatoria contro i partigiani sloveni, uccidendone uno, ferendone un altro e catturandone un terzo. Par l'azione Collotti venne insignito di una medaglia di bronzo al valor militare
Dopo l'8 settembre 1943 aderì alla Repubblica Sociale Italiana.
Collotti crea la cosiddetta "Banda Collotti": nell'estate del 1944 svariate volte e per diversi giorni la "Banda Colotti" giustiziò dei civili gettandoli nel pozzo di una miniera a Basovizza.
Alla fine della guerra, tenta la fuga, ma è catturato da partigiani ad un posto di blocco con un carico d'oro a Olmi di San Biagio di Callalta (TV) assieme ad alcuni suoi agenti e all'amante in attesa di un figlio.
Tutti furono portati alla Cartiera di Mignagola, dove i partigiani di Gino Simionato detto "Falco", li giustiziarono, compresa la donna incinta, insieme ad altri militi della Rsi e civili fascisti, tramite fucilazione. Processati i responsabili nel 1954, furono assolti perché i fatti ricadevano nell'amnistia Togliatti.