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L'espressione lombarda "Gamba de legn" (in italiano "Gamba di legno") veniva usata nel milanese fra la fine dell'Ottocento e la metà del Novecento per indicare le locomotive a vapore utilizzate nelle prime linee tranviarie interurbane che applicavano la trazione meccanica in luogo di quella equina. Per estensione, il termine viene impiegato anche per indicare le stesse linee interurbane.
Le prime linee ad essere servite da questo genere di convogli furono la Milano-Vaprio, inaugurata nel 1878, la Milano-Saronno-Tradate, la cui trazione inizialmente fu animale per poi essere trasformata in quella meccanica durante il medesimo anno, e la Milano-Magenta/Castano Primo, aperta tra il 1879 e il 1880. Negli anni seguenti il sistema si diffuse in tutta Lombardia e nel resto d'Italia. Per quanto riguarda la città di Milano furono aperte negli anni immediatamente successivi la Milano-Vimercate, la Milano-Pavia, la Milano-Lodi, la Milano-Gallarate, la Milano-Giussano/Carate Brianza e diverse altre linee aventi come capolinea Lodi e Monza. Alla fine del XIX secolo più di 150 gamba de legn erano impiegati per collegare il capoluogo lombardo con i centri circostanti. E per qualche decennio, fino all'avvento della trazione elettrica sulle tranvie e delle autolinee, il gamba de legn divenne uno dei simboli della provincia milanese.
L'ultima tranvia interurbana a vapore della città ambrosiana fu la Milano-Magenta/Castano Primo, nel corso del tempo ridotta al solo tronco Milano–Vittuone, la cui ultima corsa fu effettuata il 31 agosto 1957. A livello provinciale, l'ultima linea, tuttavia, fu la Monza–Trezzo–Bergamo, che rimase in funzione fino al 28 giugno 1958. I convogli che viaggiarono su questa linea presero anche il diverso appellativo di Sgich.
Una locomotiva usata sulla Milano – Magenta/Castano Primo è esposta al Museo Leonardo da Vinci di Milano. È un modello prodotto dalla casa tedesca Henschel; un'altra locomotiva, sempre di proprietà del Museo Leonardo da Vinci, è esposta sulla via principale di Settimo Milanese, grosso modo dove si trovava la fermata di "Cascine Olona" di una del Gamba de Legn.
L'origine del nomignolo "Gamba de legn" è incerta; alcune fonti lo attribuiscono all'andatura oscillante ("zoppicante") del tram, oltre al fatto che uno dei primi operai che azionava gli scambi manuali in città avesse una gamba di legno. Al tempo in cui non era ancora munito di freno continuo, il regolamento prevedeva che un cantoniere, durante l'attraversamento di un paese, dovesse precedere a piedi il tram munito di bandiera rossa e trombetta per segnalare l'eventuale pericolo. A quei tempi non si prevedeva l'assunzione di invalidi per cui è verosimile che l'appellativo "Gamba de legn" sia dovuto all'incedere lento e sgangherato, al suo serpeggiare e al cattivo stato della linea accidentata e in promiscuità con la strada.