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| Gheimeh | |
|---|---|
| Origini | |
| Luogo d'origine | |
| Creato da | persiani |
| Dettagli | |
| Categoria | primo piatto |
| Ingredienti principali | agnello, pomodori, piselli gialli spezzati, cipolla, lime essiccato |
Il gheimeh, gheymeh o qeimeh (persiano: قیمه) è uno stufato iraniano (khoresh) composto da carne di agnello o montone a dadini, pomodori, piselli spezzati, cipolla e limetta essiccata, guarnito con patate croccanti dorate e tagliate sottili. Lo stufato è talvolta guarnito con melanzane fritte e di solito è servito con riso bianco (polow).[1]
La parola persiana gheimeh (anche traslitterata come qeimeh) deriva dal persiano classico qeema, che deriva dalla parola di origine turcica qıyma (carne macinata), come l'urdu qīmā/keema, il turco kıyma e il greco kimás.[2][3]
In Iraq, soprattutto nelle città sante sciite di Najaf e Kerbela, lo stufato persiano khoresh-e gheimeh (qeema) è diventato un elemento amato della cucina locale, in gran parte grazie ai profondi legami culturali e religiosi tra Iran e Iraq. Per secoli, i pellegrini iraniani si sono recati in queste città per la ziyarat, soprattutto durante eventi importanti come l'Arba'in. Insieme alla loro devozione spirituale, hanno portato con sé le loro tradizioni culinarie, tra cui il gheimeh.
Nel corso del tempo, gli iracheni hanno adottato e adattato il piatto, incorporandolo nelle riunioni religiose e nei pasti comunitari, in particolare durante il Muharram. Oggi il gheimeh è comunemente servito nei mawakib (bancarelle di cibo gratuito) durante gli eventi di pellegrinaggio, a simboleggiare sia l'ospitalità che il tessuto culturale condiviso tra le due nazioni. Può essere consumato anche a Pasqua, Natale, in occasione di funerali e matrimoni[senza fonte].
Gheimeh sibzamini (Persiano: قیمه سیب زمینی): con patatine fritte tagliate sottili.