Nel mondo di oggi, Ificle è un argomento che è diventato sempre più rilevante e interessante. Fin dalla sua nascita, ha generato dibattiti, ricerche e discussioni in vari ambiti. Il suo impatto si è diffuso a livello globale, colpendo individui, comunità e organizzazioni. In questo articolo esploreremo l'importanza di Ificle, analizzandone le implicazioni, le sfide e le opportunità. Attraverso un approccio multidisciplinare esamineremo come Ificle ha plasmato la nostra società e come la sua evoluzione continua ad essere un tema centrale oggi.
Ificle | |
---|---|
Eracle, Ificle ed Alcmena, stamnos a figure rosse, circa 580-570 a.C., musée du Louvre (G 192) | |
Nome orig. | Ίφικλής |
Caratteristiche immaginarie | |
Sesso | maschio |
Ificle (in greco antico: Ἰφικλής?, Iphiklḕs) o Ificlo è un personaggio della mitologia greca. Fu fratello gemello di Eracle e partecipò alla caccia del cinghiale calidonio.
Figlio di Anfitrione e Alcmena.
Sposò in prime nozze Automedusa da cui ebbe il figlio Iolao ed in seguito fu il padre di due figli avuti da Pirra.
Un giorno sua madre Alcmena vide Zeus nelle sembianze del marito partito per la guerra e si lasciò sedurre dopo essersi trasformata in un ircocervo, animale sacro ad Atena Pallade che, offesasi, volle castigarla nell'Ade.
Zeus però, si recò nell'Ade e la riportò alla luce e così Alcmena concepì suo figlio Eracle.
Quando il vero Anfitrione tornò dalla guerra amò Alcmena e la ingravidò di Ificle, che nacque una notte dopo la nascita del gemello.
Mai come Eracle, ma comunque forte e coraggioso, partecipò con lui alla caccia al cinghiale calidone che devastava le terre del re Oineo e ad una spedizione punitiva contro il re di Sparta, Lacedemone, dove fu ucciso nei combattimenti successivi.
Combatté con Eracle contro gli abitanti di Orcomeno (i nemici di Creonte) e fu presente nella quinta fatica del fratello quando, nella lite che avvenne in seguito, fu ferito dai Molionidi e dai figli di Attore (re di Elis e fratello di Augia) e fu portato a Fenea in Arcadia, per essere curato. Bufago e sua moglie Promne fecero del loro meglio ma per causa delle gravi ferite Ificle perì.
Pausania scrive anche che gli abitanti di Fenea portavano onori alla sua tomba.
Eracle fu ancora una volta reso folle da Era e così gettò nel fuoco i due figli di Ificle.