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King Kong è un musical jazz sudafricano degli anni cinquanta, scritto dal compositore Todd Matshikiza con la collaborazione di Pat Williams e Harry Bloom. Raccontava la vita di un pugile nero della categoria dei pesi massimi, Ezekiel Dlamini, noto con lo pseudonimo di "King Kong".
La compagnia che interpretò il musical era diretta da Leon Gluckman, e gli furono realizzati dal pianista Sol Klaaste, i sassofonisti Mackay Davashe e Kippie Moeketsi e il compositore Stanley Glasser. Ambientazioni e costumi furono progettati da Arthur Goldreich, un architetto ebreo e comunista che in seguito sarebbe stato arrestato durante una manifestazione contro l'apartheid. Il cast, di 72 persone, era composto di soli neri. Fra gli altri, vi comparivano Miriam Makeba, Nathan Mdledle dei Manhattan Brothers, Hugh Masekela, Abdullah Ibrahim, Kippie Moeketsi e Thandi Klaasen.
Lo spettacolo venne messo in scena in Sudafrica nel 1959 ed ebbe un grandissimo successo, tanto da essere in seguito portato fino a Londra (nel 1961). In un periodo di inasprimento del regime dell'apartheid, per molti artisti del cast la tournée di King Kong fu l'occasione per lasciare il Sudafrica definitivamente: sia Makeba che i Manhattan Brothers, per esempio, decisero di non fare ritorno insieme al resto della compagnia, e iniziarono una nuova carriera in Europa.
Lo stesso spettacolo conteneva elementi non troppo celati di critica al regime dell'apartheid. La canzone Sad Times, Bad Times, per esempio, si riferiva al processo per tradimento a cui furono sottoposti a Pretoria Albert Luthuli, Walter Sisulu, Nelson Mandela e Oliver Tambo.
Una registrazione dello spettacolo del 1959 fu pubblicata su CD dall'etichetta discografica sudafricana Gallo (CDZAC51R) nel 1991.
Il cast originale del musical del 1959 comprendeva i seguenti artisti.