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La follia di Almayer | |
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Titolo originale | Almayer's Folly |
Copertina edizione statunitense 1923 | |
Autore | Joseph Conrad |
1ª ed. originale | 1895 |
Genere | Romanzo |
Lingua originale | inglese |
Ambientazione | Sambir nel Borneo |
Protagonisti | Kaspar Almayer |
Altri personaggi | Nina, Dain, Babalatchi |
La follia di Almayer (titolo originale Almayer's Folly) è il primo romanzo dello scrittore anglo-polacco Joseph Conrad, pubblicato per la prima volta nel 1895. Il romanzo, composto da 12 capitoli, è ispirato a persone (Almayer, Lingard) realmente esistite incontrate da Conrad durante viaggi nelle Indie Orientali come primo ufficiale a bordo del Vidar .
Kaspar Almayer, un giovane olandese nato nelle Indie Orientali, viene preso in simpatia dal ricco e ormai vecchio capitano Lingard. Con la promessa di entrare in possesso un giorno della fortuna di Lingard, Almayer accetta di sposare la figlia adottiva del capitano, una ragazza malese che è stata forzata ad accettare stile di vita e religione dei colonizzatori, e di dirigere una stazione commerciale nel villaggio di Sambir sul fiume Pantai nella giungla del Borneo. Unico frutto di un matrimonio senza amore è Nina, che viene quasi subito sottratta all'influenza della madre per essere educata alla maniera europea a Singapore.
Gli anni seguenti segnano il continuo declino delle fortune di Almayer: la stazione commerciale perde la sua importanza a favore delle attività del ricco arabo Abdullah, la moglie non ha alcun rispetto per Kaspar, la casa "all'europea" diventa sempre più simile alle altre rozze abitazioni sul fiume. Anche la nuova casa, chiamata la "Follia di Almayer", che l'olandese aveva intenzione di costruire per ospitare degnamente la famiglia, non viene completata e lasciata in stato di abbandono. Almayer è ormai un uomo profondamente depresso e avvilito, la cui unica e ultima speranza è quella di trovare l'oro di Lingard e poter partire per l'Europa con la sua amata figlia, certo che, una volta ricca, questa sarà accettata e rispettata dai bianchi.
Dain, un principe malese, giunge a Sambir per affari (acquistare polvere da sparo con cui combattere gli usurpatori olandesi). Almayer prova ad ottenere l'aiuto di Dain per andare a recuperare il tesoro nascosto nell'interno dell'isola, tesoro a lungo ricercato dal capitano Lingard. Dain inizialmente sembra dare ad Almayer la sua disponibilità per partecipare a questa spedizione, ma poi innamoratosi, ricambiato, di Nina e braccato dalle autorità olandesi per le sue azioni sovversive, fugge con la ragazza che intende far diventare sua sposa, mentre la madre di Nina inscena una presunta morte di Dain per sviare le indagini e le ricerche dei fuggitivi.
Almayer, scoperta la tresca per opera di Taminah, la schiava malese di Bulangi che si era invaghita di Dain e odiava quindi Nina, raggiunge i due in procinto di imbarcarsi su una prau (barca a vela multiscafo tipica delle regioni della Malesia) e cerca in tutti i modi di dissuadere, invano, la figlia ad andare con quel "selvaggio". Resosi conto che la ragazza è ormai decisa a seguire il suo amato, Almayer si rassegna, sprofondando in una profonda crisi personale che vede svanire i suoi ultimi sogni di grandezza e, rendendosi schiavo dell'oppio, finisce i suoi giorni in completo abbandono e solitudine, non prima di aver dato fuoco alla vecchia casa, sperando così di dimenticare la figlia.
La follia di Almayer, insieme a Un reietto delle isole e Il salvataggio, fanno parte della cosiddetta: Trilogia di Lingard, poiché in tutti e tre i romanzi compare fra i personaggi il capitano Lingard. Da notare, comunque, che i tre romanzi non sono il prosieguo l'uno dell'altro.
Lakamba, seduto nella sua dimora, ascolta su un vecchio fonografo brani de il Trovatore di Verdi.