Liberato Esposito

Nel mondo di oggi, Liberato Esposito è un argomento in continua evoluzione e genera grande interesse in vari ambiti. Che sia in ambito scientifico, culturale, tecnologico o sociale, Liberato Esposito è diventato un punto di riferimento e di dibattito costante. Nel tempo è diventato uno degli argomenti più rilevanti nell’agenda pubblica, risvegliando l’interesse e la curiosità di milioni di persone in tutto il mondo. Senza dubbio, Liberato Esposito è un argomento che non lascia nessuno indifferente e il suo impatto diventa sempre più evidente nella nostra società. In questo articolo esploreremo alcuni degli aspetti più rilevanti di Liberato Esposito e discuteremo la sua importanza nel contesto attuale.

Liberato Esposito
Informazioni personali
Arbitro di Calcio
Federazione Bandiera dell'Italia Italia
Sezione Torre del Greco
Attività nazionale
Anni Campionato Ruolo
1976-1980
1980-1988
1983-1985
Serie C
Serie B
Serie A
Arbitro
Arbitro
Arbitro

Liberato Esposito (Torre del Greco, 16 gennaio 1946) è un ex arbitro di calcio italiano.

Biografia

Esposito inizia la professione di arbitro nel 1964 nei campionati dilettanti campani, viene promosso alla C.A.N. di Serie C1 e Serie C2 nel 1976, nel 1980 inizia ad arbitrare in Serie B, l'esordio nel campionato cadetto avviene a Lecce il 3 febbraio 1980 nell'incontro Lecce-Palermo (0-0), in Serie B dirige per otto stagioni, sommando in tutto 74 presenze, in Serie A debutta il 1º maggio 1983 nella partita Udinese-Catanzaro (2-1), nella massima serie vi dirige per due stagioni arbitrando 7 incontri, l'ultima direzione a Verona, il 5 maggio 1985 nella partita Verona-Como (0-0).

Al termine dell'attività di arbitro, dal 1989 al 1993 è stato vice presidente della CAN D, dal 1993 al 1997 della CAN C. Nel maggio 1991 è stato insignito della medaglia di bronzo, e nell'anno 2000 da quella d'argento, al merito sportivo dal C.O.N.I. Nel giugno 1993 ha ricevuto il titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana.

Note

  1. ^ Almanacco Panini 1877.
  2. ^ Almanacco Udinese 2019.
  3. ^ Almanacco Panini 1986.

Bibliografia

Collegamenti esterni