Oggi vogliamo dedicare questo spazio per parlare di Manifesto (stampato). Questo argomento è di grande attualità oggi e ha catturato l’attenzione di molte persone in diversi campi. Manifesto (stampato) è diventato un punto d'incontro per discutere, riflettere e analizzare vari argomenti, il che lo rende un argomento estremamente interessante e sfaccettato. In questo articolo esploreremo diversi aspetti legati a Manifesto (stampato), dalla sua origine al suo impatto sulla società attuale. Siamo sicuri che questo argomento risveglierà la vostra curiosità e vi inviterà a riflettere sulla sua importanza nella vostra vita quotidiana.
Un manifesto è un foglio di carta stampato che si affigge in un luogo pubblico allo scopo di comunicare qualcosa o fare pubblicità.
In Italia la dimensione standard del manifesto è di 70x100 cm (con multipli o sottomultipli di questa misura).
A differenza del poster, che di regola ha un orientamento orizzontale (il lato lungo rappresenta la base, il lato corto rappresenta l'altezza), il manifesto ha un orientamento verticale (il lato corto rappresenta la base, il lato lungo rappresenta l'altezza).
Caratteristiche
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Le caratteristiche principali del manifesto (che poi sono, in linea di massima, le stesse del poster) sono le seguenti:
Vantaggi:
Impatto visivo
Avere una sorta di monopolio (assieme al poster) per quanto riguarda la pubblicità esterna
Possibilità di essere posizionati in maniera strategica (ad esempio in prossimità di un punto vendita o comunque in aree ben precise)
Possibilità di essere visto da molte persone e per molte volte
Sforzo minimo da parte dei destinatari (che non devono, ad esempio, sintonizzarsi su una rete o acquistare un giornale come invece accade per altri media)
Svantaggi:
Estrema sinteticità (di solito i manifesti sono messi in luoghi di passaggio, ad esempio lungo una strada, dove i tempi a disposizione per la lettura sono minimi)
Impossibilità di essere diretti in maniera selettiva verso uno specifico destinatario (a differenza di altri media è molto più difficile prevedere chi vedrà un manifesto)
Eventuale immagine negativa del medium che può riverberarsi sulla pubblicità (talvolta la cartellonistica ambientale è stata ritenuta deturpante per il paesaggio o l'estetica urbana e distraente per chi guida un veicolo)
Bibliografia
Giampaolo Fabris. La pubblicità. Teoria e prassi. FrancoAngeli, Milano, 1997. ISBN 88-204-9648-8.
Giorgio Fioravanti. Il dizionario del grafico. Bologna, Zanichelli, 1993. ISBN 88-08-14116-0
Franco Lever, Pier Cesare Rivoltella, Adriano Zanacchi. La comunicazione. Il dizionario di scienze e tecniche. Roma, Rai-Eri, Elledici, Las, 2002. ISBN 88-397-1185-6.
Anna Villari (a cura di), L'arte della pubblicità. Il manifesto italiano e le avanguardie (1920-1940). Catalogo della mostra (Forlì, 21 settembre-30 novembre 2008; Roma, febbraio-maggio 2009), Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (MI) 2008. ISBN 9788836612185