Nel mondo di oggi, Monopolio naturale ha acquisito grande rilevanza in diversi aspetti della vita. Sia a livello personale, professionale o sociale, Monopolio naturale gioca un ruolo cruciale nel processo decisionale e nel modo in cui affrontiamo le sfide quotidiane. Da tempo Monopolio naturale è oggetto di studio e analisi da parte di esperti di varie discipline, che cercano di comprenderne meglio l’impatto sulla società. In questo articolo esploreremo diversi aspetti legati a Monopolio naturale, dalla sua evoluzione nel tempo alla sua influenza sulla vita moderna. Analizzeremo anche la sua importanza nello sviluppo individuale e collettivo, nonché le possibili implicazioni che ha per il futuro.
Si definisce monopolio naturale una configurazione industriale in cui il numero ottimale di imprese presenti sul mercato è uno. Il monopolio naturale si manifesta quando nell'intervallo di produzione rilevante, ossia nell'intorno del volume di produzione domandato dal mercato, la funzione di costo è subadditiva. Ciò significa che i costi sostenuti da una sola impresa nel produrre l'intera quantità domandata sono inferiori a quelli che sosterrebbero due o più imprese contemporaneamente presenti sul mercato. Sotto queste condizioni, la presenza di un unico operatore è più efficiente di una pluralità di imprese per motivi puramente tecnologici, fermi restando i costi sociali comunque generati da un monopolista.
Due sono quindi le determinanti del monopolio naturale:
Se in monopolio naturale si volesse replicare il comportamento d'impresa perfettamente concorrenziale, si perverrebbe ad una configurazione in cui il profitto d'impresa è negativo: questo aspetto rappresenta un elemento problematico nella "regolamentazione pubblica" dei comportamenti di imprese private in mercati di monopolio naturale: atteso che su un mercato vi sia un'unica impresa monopolista - se il monopolio è naturale - obbligare tale impresa a comportarsi come se fosse in perfetta concorrenza, le farebbe ottenere un profitto negativo. Per questo motivo, la regolamentazione del monopolio naturale non può prevedere che l'impresa privata sottoposta a regolamentazione pubblica replichi la perfetta concorrenza. Il punto più vicino alla perfetta concorrenza, compatibile con profitti d'impresa non negativi è il punto di second best nel quale il prezzo eguaglia il costo medio di produzione: tale punto giace in una posizione intermedia tra il punto di ottimo per il monopolista e il punto di perfetta concorrenza.
I principali esempi di monopoli naturali sono legati alla realizzazione di infrastrutture: rete ferroviaria, rete stradale ed autostradale, rete per la distribuzione dell'acqua, del gas, dell'elettricità, porti, aeroporti, ecc.
Attualmente in Italia sono veramente pochi gli esempi di monopolio naturale applicato "puramente": in effetti, la privatizzazione di servizi, quali telefonia fissa e autotrasporto, ha minimizzato la diffusione di tale struttura economica a favore della icastica ricerca della concorrenza perfetta.
Alcuni esempi possono comunque essere trovati nella struttura del mercato elettrico e gas, in cui società di distribuzione e società di trasporto sono riconosciute come monopoli naturali e come tali sottoposti ad una regolazione che mira parallelamente ad incentivare i comportamenti virtuosi per la collettività (es. attraverso la parametrizzazione dei ricavi consentiti) e ad impedire sussidi incrociati verso altri segmenti della filiera.
Questa situazione può dare un potere enorme all'operatore unico e giustifica quindi l'intervento del potere pubblico, che può assumere diverse forme: esecuzione pubblica, nazionalizzazione, o controllo esterno della gestione privata attraverso l'intermediazione di un regolatore o di una autorità creata appositamente (attraverso per esempio una delegazione di servizi pubblici). In Italia, ad esempio, le Ferrovie dello Stato sono opera di una nazionalizzazione operata da Giovanni Giolitti nel 1905, così come l'Enel (creata nel 1962). La manutenzione, costruzione e gestione della rete stradale è sempre stata ad esecuzione pubblica. Il servizio idrico integrato (acquedotto e fognatura) e lo smaltimento dei rifiuti, un tempo gestiti esclusivamente dalle amministrazioni locali, sono in fase di privatizzazione sotto il controllo delle autorità di ambito territoriale ottimale (ATO).
Quando siamo in presenza di un monopolio naturale detenuto dal pubblico, la cui gestione viene affidata ad un privato tramite lo strumento della concessione, e questo è combinato con l'assenza di una autorità effettivamente capace di controllare l'operatore, porta al peggioramento del servizio e all'aumento dei costi per gli utenti. È quindi essenziale che i loro poteri e responsabilità siano chiaramente definiti e che i cittadini e loro rappresentanti dispongano di mezzi di controllo precisi affinché queste entità seguano efficacemente la loro missione.
In caso di monopolio naturale possono crearsi due situazioni:
Entrambe le situazioni presentano dei difetti a cui è impossibile rimediare: difatti, nella scelta di first-best il monopolista vedrà i propri profitti diventare negativi. Si può facilmente capire come i suoi ricavi siano uguali ai costi variabili (prezzo=costo marginale), mentre i costi fissi non siano coperti da alcuna entrata. E visto che lo Stato tiene conto anche del monopolista, non potrà mai fargli applicare un prezzo tale da avere solo perdite, poiché egli uscirebbe subito dal mercato e la produzione si annullerebbe. Si ricorre così a una scelta di second-best, in cui il prezzo viene fissato pari al costo medio, in modo che il monopolista possa coprire i costi fissi attraverso un minimo profitto. Intuitivamente è facile capire come, scegliendo questa strada, vi sia una perdita di benessere sociale.
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 51774 |
---|