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Secondo il mito, Numitore, figlio del re Proca, discende da Enea, fu re dei Latini.
Numitore, designato dal padre per regnare su Alba Longa, viene deposto dal trono dal fratello minore Amulio che, non contento, ne uccise tutti i discendenti maschi durante una battuta di caccia e ne costrinse la figlia Rea Silvia a divenire vestale, in modo da impedirle di avere una discendenza.
Fu rimesso sul trono dai nipoti Romolo e Remo, tornati ad Alba Longa per uccidere Amulio, che aveva ordinato di affogarli diversi anni prima.
«Numitore, durante le prime fasi della sommossa, spargendo la voce che i nemici avevano invaso la città e stavano assaltando la reggia, aveva così attirato la gioventù albana a presidiare la rocca e a tenerla con le armi. Quando vide venire verso di sé i giovani esultanti, reduci dalla strage appena compiuta, convocata sùbito l'assemblea, rivelò i delitti commessi dal fratello nei suoi confronti, la nobile origine dei nipoti, la loro nascita, il modo in cui erano stati allevati, il sistema con cui erano stati riconosciuti, e infine l'uccisione del tiranno, della quale dichiarò di assumersi la piena responsabilità. Dopo che i due giovani, entrati con le loro truppe nel mezzo dell'assemblea, ebbero acclamato re il nonno, l'intera folla, con un grido unanime, confermò al re il titolo legittimo e l'autorità.»