Nell'articolo di oggi approfondiremo l'affascinante mondo di Postulatore. Dalle sue origini fino al suo impatto oggi, esploreremo ogni aspetto relativo a Postulatore per comprenderne la rilevanza in diversi ambiti. Dalla sua influenza sulla cultura popolare alla sua applicazione nella vita di tutti i giorni, Postulatore ha lasciato un segno indelebile nella società. Attraverso questo articolo scopriremo le sue molteplici sfaccettature e come si è evoluto nel tempo. Preparatevi quindi a immergervi in un viaggio attraverso Postulatore e a scoprire tutto ciò che lo rende un argomento così interessante e rilevante oggi.
Nella Chiesa cattolica romana il postulatore è la persona che si occupa degli adempimenti giudiziari e giuridici richiesti nell'ambito delle cause di beatificazione e di canonizzazione. I requisiti, il ruolo e le funzioni del postulatore sono precisati nel documento del 1983 intitolato Normae servandae in inquisitionibus ab episcopis faciendis in causis sanctorum (nella versione in italiano: Norme da osservarsi nelle inchieste diocesane nelle cause dei santi).
Il promotore della causa di beatificazione può nominare postulatore sia un chierico che un laico esperto in materie teologiche, storiche o canoniche, nonché nelle pratiche della Congregazione per le Cause dei Santi, previa approvazione del vescovo diocesano. I principali ordini religiosi, come i Francescani, i Domenicani e i Gesuiti nominano al loro interno dei postulatori generali che sono chiamati nelle cause di beatificazione e di canonizzazione dei rispettivi ordini di appartenenza. La fase successiva a quella diocesana richiede che il postulatore risieda a Roma: tale fatto favorisce la nomina dei postulatori generali, in quanto gli ordini religiosi hanno la propria sede nella capitale italiana.
Il primo compito del postulatore è quello di condurre indagini approfondite sulla vita del candidato alla beatificazione. Inoltre, il postulatore ha il compito di amministrare i fondi raccolti per la causa. Come tutti gli ufficiali che partecipano ad una causa, anche il postulatore è tenuto a prestare giuramento di adempiere proprio dovere e di mantenere il più stretto riserbo.
Il postulatore incaricato della causa presenta al vescovo della diocesi in cui è deceduto il candidato alla beatificazione una petizione scritta corredata da documentazione a supporto. La documentazione deve includere:
Il vescovo decide se accettare la petizione. La causa di beatificazione deve essere pubblicizzata nelle diocesi vicine in modo che qualsiasi persona informata dei fatti o che possa contribuire positivamente alla causa, possa farsi presente. Vengono quindi esaminati gli scritti del candidato per verificare se essi presentino delle difficoltà teologiche. In casa affermativo, al postulatore è data la possibilità di risolverle. Dato il via libera alla causa, il vescovo darà luogo alla fase diocesana di inchiesta: un'inchiesta sulle virtù eroiche o sul martirio; un'inchiesta sui segni o ”miracoli attribuiti all'intercessione del candidato.
Il postulatore identifica quindi i testimoni rilevanti. La carica di postulatore non è compatibile con quella di testimone. Dichiarato il termine delle indagini da parte del vescovo o di un suo delegato, il postulatore ha il diritto di esaminare l'atto ufficiale ed eventualmente di integrarlo. Il verbale dell'inchiesta è inviato alla Congregazione per le cause dei Santi. Al postulatore è richiesto di risiedere fisicamente a Roma per l'ulteriore esame della causa.