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Nella poesia, un rondò (in francese rondeau) è una poesia di tre strofe (5/3/5 o 4/2/4 versi) con due rime, e con un ritornello alla fine delle strofe 2 e 3 (che riprende il primo emistichio del primo verso). Molto in voga nei secoli XVI e XVII, non è mai stato completamente abbandonato. Esempi di forme:
La prima parola o le prime parole sono ripetute come un ritornello:
Vi è una parola o un gruppo di parole aggiunte chiamate « clausola » o « rentrement ». La clausola non conta come verso e non rima.
La sua forma generale è: AABBA AAB (+ clausola) AABBA (+ clausola)
Esiste il rondò detto « rondeau redoublé », che ha solo due tratti comuni con il rondeau usuale:
Ma il suo schema è completamente diverso: si compone di 6 strofe di 4 versi a rime incrociate, di cui ogni verso della prima strofa a sua volta diventa il quarto verso delle quattro strofe che seguono. La sesta strofa ha i suoi quattro nuovi versi, dopo dei quali viene il ritornello che non ha rime.
Il rondinet è una forma fissa molto antica, poco utilizzata ai nostri giorni, adatta alle brevi poesie d'amore. Il rondinet è costruito su 12 versi e 2 rime, con una clausola come nel rondeau: ABBABA + clausola - BAAB + clausola
Esiste un rondinet particolare dove tutte le rime sono femminili, mentre la clausola ha consonanza maschile. Questa forma si chiama dunque « rondelet ».