Saturazione di IPv4

Al giorno d'oggi, Saturazione di IPv4 è un argomento che ha assunto una grande rilevanza nella società. Il suo impatto si riflette in diversi ambiti della vita quotidiana, dalla politica alla cultura popolare. In questo articolo esploreremo le implicazioni e il significato di Saturazione di IPv4, analizzando la sua evoluzione nel tempo e la sua influenza sul mondo contemporaneo. Inoltre, esamineremo come Saturazione di IPv4 ha plasmato il modo in cui interagiamo con l'ambiente e con le altre persone, nonché il suo ruolo nel plasmare le nostre esperienze individuali e collettive. Saturazione di IPv4 è un fenomeno che non si limita a un singolo ambito della società, ma supera confini e barriere, generando discussioni e dibattiti a tutti i livelli.

Con l'aumento del numero di dispositivi connessi a Internet la capacità di indirizzamento della attuale versione (la numero 4) del protocollo IP (Internet Protocol) si sta rapidamente consumando; questo problema viene generalmente chiamato saturazione degli indirizzi IPv4.

Nei media, soprattutto quelli di lingua anglosassone, il problema è anche indicato come IPcalypse (o come ARPAgeddon). Gli ultimi cinque blocchi /8 di indirizzi IPv4 sono stati assegnati dallo IANA il 3 febbraio 2011.

Una delle possibili soluzioni già in applicazione è rappresentata dall'utilizzo di indirizzi IPv6, che consentono un numero di utenze distinte pari a 2128 (invece dei 232 degli IPv4); inoltre sono state elaborate soluzioni decentralizzate come l'utilizzo del NAT a livello di ISP.

Il problema

Un indirizzo IPv4 utilizza 32 bit e può quindi identificare un massimo di 232 indirizzi distinti. Per ragioni amministrative e tecniche (soprattutto collegate a esigenze di routing), gli indirizzi IPv4 sono raggruppati in blocchi di dimensione che si limita a essere una potenza del 2; questo ovviamente spreca un certo numero di indirizzi per ogni sottorete che abbia un numero diverso di postazioni. Inoltre una parte, seppur minoritaria, degli indirizzi IP non è facilmente utilizzabile perché scelte tecniche li hanno riservati per usi come indirizzi privati di rete locale, loopback address, multicast e altri usi futuri; aggirare queste limitazioni richiederebbe un sostanziale re-engineering per aumentare lo spazio degli indirizzi disponibili. Infatti, alcune assegnazioni di indirizzi IPv4 fatte tanto tempo fa (negli anni '70 ad esempio), quando era disponibile solo l'indirizzamento a classi con 224 possibili indirizzi (chiamate originariamente "classi A" e "/8" nella attuale nomenclatura CIDR), portò alcune istituzioni che erano coinvolte nello sviluppo di Internet ad avere una disponibilità di indirizzi sproporzionata. Il MIT, ad esempio, ha un intero blocco /8 assegnato (224 indirizzi, circa lo 0,39% di tutti gli indirizzi disponibili con il vecchio sistema.)

Storia e contromisure

Nei tardi anni ottanta erano gestite solo tre grandezze di blocchi (/8, /16 e /24); poiché parecchie istituzioni erano troppo grandi per un intervallo /24, questo portò a un rapido esaurimento dei blocchi /16 e ci fu il timore che lo spazio di indirizzi IPv4 sarebbe stato esaurito completamente entro il 2000. Ciò ha portato a un numero di misure per razionare l'indirizzamento IPv4, tra cui:

  • CIDR, che permette di usare reti con un numero di host che sia qualsiasi potenza del 2 (più flessibile delle potenze del 256 usate con il sistema a classi)
  • più stretto controllo degli uffici regionali di registrazione per l'assegnazione di indirizzi IP
  • ri-numerazione di rete, per recuperare ampi blocchi di indirizzi assegnati e non utilizzati
  • DHCP, per un'assegnazione dinamica di indirizzi per uso temporaneo
  • NAT, che permette a un ampio numero di host disposti dietro un dispositivo NAT di utilizzare un solo indirizzo IP pubblico (a prezzo, però, di limitazioni o complicazioni nella connettività "in entrata")
  • IPv6, la nuova versione di Internet Protocol, con più indirizzi IP, che affianca IPv4 dal 2012.

La soluzione a lungo termine per risolvere il problema è la transizione a IPv6, con i suoi indirizzi a 128 bit; questa transizione, benché necessaria, è comunque un processo lungo e complesso e richiede molto tempo.

Nuove cause

Le nuove richieste per dispositivi "always-on" come ADSL e cable modem e la proliferazione di dispositivi mobile wireless come computer portatili, PDA e telefoni cellulari, stanno mettendo pressione a questo problema di esaurimento IP. Allo stesso momento popolose regioni dell'Asia come l'India e la Cina stanno rapidamente crescendo ed è chiaro che presto ci saranno più di 4 miliardi di dispositivi privati "always-on" connessi a Internet.

Anni 2000 e 2010

L'unità di assegnamento di più alto livello degli indirizzi IPv4 è un blocco /8, quindi approssimativamente 16 milioni di indirizzi. Ad aprile 2004, 160 blocchi /8 erano già stati assegnati su un massimo di 255.

Il 3 febbraio 2011 la ICANN ha assegnato definitivamente gli ultimi blocchi di indirizzi IP.

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni