Nel mondo moderno, Senza luce/Guardo te e vedo mio figlio è diventato un argomento di crescente importanza e rilevanza. Che si tratti di tecnologia, salute, politica o cultura, Senza luce/Guardo te e vedo mio figlio ha catturato l'attenzione di esperti, ricercatori e grande pubblico. L'impatto di Senza luce/Guardo te e vedo mio figlio si è fatto sentire in molteplici aspetti della vita quotidiana, generando dibattiti, polemiche e progressi significativi in vari campi. In questo articolo esploreremo l'influenza di Senza luce/Guardo te e vedo mio figlio sulla società odierna e le sue possibili implicazioni per il futuro.
Senza luce/Guardo te e vedo mio figlio singolo discografico | |
---|---|
Artista | Dik Dik |
Pubblicazione | agosto 1967 |
Durata | 6:42 |
Dischi | 1 |
Tracce | 2 |
Genere | Pop Musica leggera |
Etichetta | Dischi Ricordi |
Produttore | Mogol |
Velocità di rotazione | 45 giri |
Formati | Disco in vinile di 17,5 cm |
Note | Inserito in seguito nell'LP Dik Dik (1967) |
Dik Dik - cronologia | |
Senza luce/Guardo te e vedo mio figlio è il quarto singolo del gruppo musicale italiano dei Dik Dik, pubblicato nel 1967 dalla Dischi Ricordi.
Il brano Senza luce, cover italiana di A Whiter Shade of Pale dei Procol Harum, è il brano registrato anche da Fausto Leali (nel 45 giri Senza luce/Per un momento ho perso te), da Wess (in Senza luce/I'm a Short-Timer) e, nel 1999, da Al Bano (nell'album Ancora in volo). Il testo italiano è di Mogol, mentre quello originale è di Keith Reid; la musica è di Gary Brooker.
Guardo te e vedo mio figlio è un brano di Mogol e Lucio Battisti, mai inciso dal suo autore.