Sergio Pellizzaro

Oggi parleremo di Sergio Pellizzaro. Questo argomento è di grande importanza oggi e ha suscitato grande interesse nella società. Sergio Pellizzaro ha avuto un impatto in diversi ambiti, dalla politica alla cultura popolare. È fondamentale comprenderne l’influenza per comprendere la complessità della nostra realtà attuale. In questo articolo esploreremo diversi aspetti legati a Sergio Pellizzaro, dalla sua origine alle sue implicazioni future. Ci auguriamo che questa lettura sia informativa e provochi una riflessione su Sergio Pellizzaro e il suo impatto sul nostro mondo.

Sergio Pellizzaro
Pellizzaro al Palermo nella stagione 1970-1971
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 168 cm
Peso 67 kg
Calcio
Ruolo Attaccante
Termine carriera 1978
Carriera
Giovanili
19??-19??Mantova
Squadre di club1
1963-1965Mantova5 (0)
1964Empoli26 (10)
1965-1966Mantova36 (5)
1966-1967Roma12 (1)
1967-1968Catanzaro37 (14)
1968-1970Palermo56 (16)
1970Inter4 (0)
1970-1971Palermo29 (7)
1971-1972Inter15 (2)
1972-1974Atalanta55 (5)
1974-1976Perugia39 (10)
1976-1978Rimini46 (6)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Sergio Domenicacci Pellizzaro (Montebello Vicentino, 1º marzo 1945) è un ex calciatore italiano, di ruolo attaccante.

Biografia

A causa della sua passione per il gioco, ha speso tutti i suoi risparmi ottenuti durante la carriera, vedendosi costretto a vendere tutto ciò che possedeva e ad aprire una piccola ditta di trasporti nel riminese, città in cui era rimasto a vivere dopo il ritiro, e un tabacchino (che poi rivenderà).

Sposato con Fiorella da cui ha avuto due figli, Stefania e Cristiano, era iscritto al Supercorso di Coverciano per prendere il patentino di allenatore, ma non concluse l'iter a causa di sopravvenuti lutti in famiglia.

Caratteristiche tecniche

Era un attaccante spesso utilizzato come ala.

Abile nel dribbling, tentava spesso la conclusione a rete. Era anche molto veloce e in grado di servire assist vincenti agli attaccanti. Era inoltre un abile rigorista: batteva i tiri senza rincorsa.

Carriera

Pellizzaro all'Atalanta nei primi anni '70

Cresciuto nel settore giovanile del Mantova, la società biancorossa lo fa esordire in Serie A a diciannove anni. Tra il 1963 e il 1965 colleziona 5 presenze. Dopo un anno in prestito all'Empoli, nel quale colleziona 26 presenze e 10 reti, si afferma nella città virgiliana, dove nella stagione 1965-1966 scende in campo 36 volte segnando 5 gol.

Viene quindi acquistato dalla Roma. Nella capitale gioca 12 partite segnando un gol nella stagione 1966-1967, e quindi viene ceduto al Catanzaro in Serie B, dove realizza 14 gol nella stagione 1967-1968 (in 37 presenze giocate in maniera buona), fra cui una doppietta al Palermo, squadra in cui passò nella stagione successiva.

Torna quindi a giocare in Serie A con la maglia del Palermo per un biennio (dal 1968 al 1970): scende complessivamente in campo 56 volte in campionato, segnando 16 gol fra cui una tripletta all'Atalanta, anch'essa sua futura squadra; ai nerazzurri segnò anche due reti nella partita di ritorno. Il gol più bello dei 10 della prima stagione, a detta sua, è quello al L.R. Vicenza al volo di sinistro sul campo fangoso.

Pellizzaro al Perugia nel 1975-1976

Al termine del periodo in rosanero in cui ci fu la retrocessione della squadra, nell'estate 1970 viene acquistato dall'Inter. A Milano trova poco spazio, non partecipando alla vittoria dell'undicesimo scudetto nerazzurro nella stagione 1970-1971 poiché ceduto in prestito al Palermo già a novembre, tornando così in Sicilia dove segna 7 gol in 29 partite. Tornato all'Inter per la stagione 1971-1972, segna 2 gol in 15 partite di campionato raggiungendo la finale della Coppa dei Campioni: in tutta la manifestazione entra sempre a partita in corso, ed è decisivo sia nei quarti di finale contro i belgi dello Standard Liegi che in finale contro gli olandesi dell'Ajax; nell'andata dei quarti fornisce l'assist a Jair per il gol vittoria, e nella gara di ritorno serve un assist a Sandro Mazzola, mentre nella semifinale contro gli scozzesi del Celtic segna il proprio tiro di rigore dopo lo 0-0 dei tempi regolamentari e supplementari.

Nel 1972 passa all'Atalanta, sempre nel massimo campionato, nell'operazione che ha portato a Milano Giuseppe Massa, Adelio Moro, Giuseppe Doldi e Sergio Magistrelli. A Bergamo, tra il 1972 e il 1974, segna 5 gol in 55 incontri disputati.

Gli ultimi anni di carriera li gioca nel Perugia, con cui ottiene una promozione in Serie A e con cui segna 10 gol in 39 partite nel biennio 1974-1976, e nel Rimini, chiudendo la carriera nel campionato cadetto. In Romagna gioca 46 partite e segna 6 reti tra il 1976 e il 1978

Palmarès

Club

Perugia: 1974-1975

Note

  1. ^ Sappino, p. 411.
  2. ^ a b c d e f g Bagnati, Maggio Prestigiacomo, p. 103.
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n o La tormentata vita di Sergio Pellizzaro, su ballor.net (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  4. ^ a b c Bagnati, Maggio Prestigiacomo, p. 99.
  5. ^ a b Bagnati, Maggio Prestigiacomo, p. 100.
  6. ^ Corriere dello Sport, 3 maggio 1971, p. 3.
  7. ^ a b c d e f Bagnati, Maggio Prestigiacomo, pp. 100-101.
  8. ^ Corbani, Serina, p. 356.

Bibliografia

  • Marco Sappino (a cura di), Dizionario del calcio italiano, vol. 1, Baldini & Castoldi, novembre 2000.
  • Giuseppe Bagnati, Vito Maggio e Vincenzo Prestigiacomo, Il Palermo racconta: storie, confessioni e leggende rosanero, Palermo, Grafill, giugno 2004, p. 253, ISBN 88-8207-144-8.
  • Elio Corbani, Pietro Serina, Cent'anni di Atalanta, vol. 2, Bergamo, SESAAB, 2007, ISBN 978-88-903088-0-2.

Altri progetti

Collegamenti esterni