Nel mondo di oggi, Sovrintendente capo coordinatore è diventato un argomento rilevante e indispensabile nella società contemporanea. La sua influenza copre diversi ambiti, dalla politica all’economia, alla cultura e alla tecnologia. Ogni giorno Sovrintendente capo coordinatore è oggetto di dibattito, analisi e riflessione da parte di esperti del settore, ma anche di comuni cittadini che cercano di comprenderne l'impatto sulle loro vite. In questo articolo esploreremo le varie sfaccettature di Sovrintendente capo coordinatore, dalle sue origini fino alle sue ripercussioni attuali, con l'obiettivo di far luce su questo fenomeno e sulla sua importanza oggi.
Sovrintendente capo coordinatore è la qualifica apicale dei sovrintendenti della Polizia di Stato, del Corpo di Polizia Penitenziaria. Tale qualifica è subalterna al vice ispettore e superiore al sovrintendente capo ed è stata istituita nel 1995, con la denominazione di Sovrintendente Superiore, quando la qualifica di sovrintendente principale è stata abolita ed ha assunto la denominazione di sovrintendente capo, che fino ad allora era la qualifica apicale dei sovrintendenti della Polizia di Stato.
Immediatamente dopo la sua istituzione la qualifica di Sovrintendente Superiore venne soppressa nel 1995, e da allora, in polizia, si ebbero tre sovrintendenti, che erano: vice sovrintendente, sovrintendente, e sovrintendente capo. Nel 2017 in seguito al riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze armate e delle forze di polizia la qualifica di sovrintendente superiore è stata reintrodotta, con la denominazione di Sovrintendente capo coordinatore. A far data dall'11 luglio 2019 sono stati adottati i nuovi segni distintivi di qualifica per gli appartenenti alla Polizia di Stato e il ruolo dei Sovrintendenti ha modificato sostanzialmente la foggia degli stessi i quali, perdendo i caratteristici "binari", sono stati sostituiti dai "rombi" che richiamano la punta di una lancia.
La gerarchia dei sovrintendenti della Polizia di Stato è la seguente: