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Con il nome Statuto di Baiona si indica lo statuto concesso dall'imperatore francese Napoleone Bonaparte al regno di Napoli, il 20 giugno 1808, in cui si nominava re Gioacchino Murat.
La carta costituzionale fu varata nel palazzo reale di Bayonne, in Guascogna, conosciuta in italiano con il nome di Baiona. Allorché Gioacchino Murat conquistò il regno di Spagna annettendolo all'impero napoleonico l'amministrazione delle conquiste iberiche fu affidata al fratello di Napoleone, Giuseppe, fino ad allora re di Napoli. Restato quindi vacante il trono partenopeo, la corte imperiale affidò al Murat, nominato con l'occasione re di Napoli e di Sicilia (che però rimase in mano ai Borbone), i territori del Mezzogiorno d'Italia. A tale nomina corrispose la stesura dello statuto, sostenuto dalla volontà imperiale francese e dalle politiche riformiste della stessa corte napoletana: gli articoli fondamentali furono infatti redatti da Giuseppe Zurlo, già ministro prima di Ferdinando IV e poi di Giuseppe Bonaparte.
«Essendo vacante il Trono di Napoli e di Sicilia per l'avvenimento del nostro caro ed amatissimo fratello Giuseppe Napoleone al Trono di Spagna, e delle Indie; Abbiamo stabilite e stabiliamo le disposizioni seguenti per essere eseguite come parte dello Statuto costituzionale dato in Bajona ai 20 giugno dell'anno corrente:
Fra le varie riforme che prevedeva la carta, nei suoi articoli fu prevista e attuata l'istituzione di un parlamento diviso in cinque Sedili, ognuno composto da venti membri, secondo una suddivisione dei cittadini in cinque corrispondenti classi sociali: clero, nobili, dotti, commercianti e possidenti. L'accesso al parlamento era effettuato mediante l'istituzione di appositi collegi elettorali o per nomina regia. L'analisi della composizione di tali collegi è fondamentale per disegnare una mappa della classe dirigente locale del Regno di Napoli nel 1811.