In questo articolo approfondiremo il tema Stornello, con l'obiettivo di fornire ai nostri lettori una visione esaustiva di questo aspetto rilevante nella società odierna. Affronteremo vari aspetti, dalla sua origine ed evoluzione fino alle sue implicazioni nella vita quotidiana, in modo da offrire uno sguardo esaustivo che permetta di comprenderne l'importanza e l'impatto in diversi ambiti. Attraverso un'analisi esaustiva, miriamo a fornire una prospettiva arricchente che contribuisca alla conoscenza e alla riflessione su Stornello, invitando il pubblico ad approfondire un argomento di grande attualità oggi.
Lo stornello (da non confondersi con la stornella romagnola) è un tipo di poesia generalmente improvvisata, molto semplice, d'argomento amoroso o satirico, affine alla filastrocca. Lo stornello è originario dell'Italia centrale, in particolare Toscana, Lazio e Marche, diffusosi successivamente anche nell'Italia meridionale.
Secondo alcuni storici della letteratura e della musica, il termine stornello deriverebbe dall'uso di cantare a storno e a rimbalzo di voce da un luogo a un altro. Un'altra ipotesi deriverebbe il termine "stornello" dal provenzale estorn, ossia combattimento, a sottolineare l'intento ludico dei cantanti, che si provocavano a vicenda indirizzandosi i versi improvvisati.
Questo tipo di componimento è costituito da un numero imprecisato di strofe dalla struttura molto semplice. Ogni strofa è solitamente composta da tre versi:
In genere questo tipo di componimento viene cantato o accompagnato da musica.
Un esempio tipico di stornello "con fiore" è presente nella Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni:
«Fior di giaggiolo, Gli angeli belli stanno a mille in cielo, Ma bello come lui ce n'è uno solo.»
Gli stornelli romaneschi, nati dall'improvvisazione e dall'estro di un momento, traggono la loro forza dall'autenticità e dalla genuinità di un intero popolo. Brevi e immediati, cantati dalle popolane come "sfottò" da balcone a balcone, o drammaticamente interpretati dai carcerati di Regina Coeli, venivano ripresi e tramandati da cantori di strada, da carrettieri o venditori, per le vie di Roma e dei paesi vicini. Un aspetto pittoresco e popolare della vita quotidiana, legato alla passione per il divertimento, la battuta e la tavola. Ecco allora, se il vino "fà cantà", nascere, in occasione di un'allegra gita "fuori porta", "'Na gita a li Castelli", o in occasione di una serata passata tra amici in una fraschetta, l'"Osteria dell'Appia Antica".
Gli stornelli a dispetto sono una forma, tipicamente romana, di insultarsi a vicenda e la base del gioco è quella di attendere la fine della strofa senza reagire per poi restituire la cortesia consci di poter terminare l'attacco.
Noti sono anche gli stornelli salentini, a contrasto (cioè in veste di sfottò) o amorosi. In particolare, sono caratteristici gli stornelli in lingua grica, cantati nell'antica lingua grecofona della Grecìa Salentina.
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