Terremoto dello Stretto di Messina del 1975

Nel mondo di oggi, Terremoto dello Stretto di Messina del 1975 è un argomento che suscita grande interesse e dibattito tra le persone. Che sia per la sua rilevanza nella società, per il suo impatto sulla storia o per la sua influenza sulla cultura, Terremoto dello Stretto di Messina del 1975 è un aspetto che non può essere trascurato. Nel corso del tempo, Terremoto dello Stretto di Messina del 1975 si è evoluto e ha acquisito nuove dimensioni, che hanno suscitato un maggiore interesse da parte del mondo accademico, degli specialisti e del grande pubblico. In questo articolo esploreremo le diverse sfaccettature di Terremoto dello Stretto di Messina del 1975, la sua importanza e il suo impatto sulla società odierna.

Terremoto dello Stretto del 1975
Data16 gennaio 1975
Ora01:09:45
Magnitudo Richter4,8
Profondità21 km
Distretto sismicoStretto di Messina
Epicentrotra Gallico Marina e Reggio Calabria
38°08′06″N 15°38′24″E / 38.135°N 15.64°E38.135; 15.64
Intensità Mercallitra VII e VIII
MaremotoNo
Vittime6 (2 infarto)
Mappa di localizzazione: Italia
Terremoto dello Stretto di Messina del 1975
Posizione dell'epicentro

Il terremoto del 16 gennaio 1975 è stato il più forte evento sismico nello stretto di Messina dopo quello del 1908 a sua volta denominato il terremoto di Messina o terremoto calabro-siculo. La scossa avvenne alle ore 01:09 con epicentro nelle coste a ridosso tra Gallico e Reggio Calabria, con una magnitudo che raggiunse un valore tra il 4º ed il 5º grado della scala Richter come si apprende dai dati del Geological Survey e dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Il sisma si verificò ad una profondità di 21 km.

La prima scossa fu seguita da una replica quasi due ore più tardi, alle 03:00, con una intensità poco superiore al 4º grado della scala Richter e con ubicazione dell'epicentro più a nord a ridosso della costa tirrenica reggina (presso Scilla), ad una profondità di 23 km.

Danni

I danni maggiori si riscontrarono sulla sponda calabrese e nella città di Reggio Calabria dove si verificarono danneggiamenti a chiese ed edifici in particolare tra quelli più vecchi. Vi furono cadute di calcinacci e cornicioni, lesioni anche diffuse in alcune strutture e fabbricati come agli ospedali Riuniti di Reggio ed al Gerontocomio nonché ad alcune costruzioni adibite ad alloggio pericolanti di entità tali da rendere necessaria la demolizione da parte dei vigili del fuoco.

Vittime

Secondo uno studio macrosismico effettuato all'epoca le vittime sono state in tutto 6. Per almeno due di esse le cause del decesso sono state dovute a infarto.

Note

Fonti di riferimento e dati