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Trattati di Stoccolma | |
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Contesto | Grande guerra del Nord |
Firma | 1719 / 1720 |
Luogo | Stoccolma, Svezia |
Efficacia | 29 maggio 1720 |
Parti | Regno di Svezia Regno di Prussia Elettorato di Hannover |
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I trattati di Stoccolma furono una serie di accordi stipulati tra il 1719 ed il 1720 che posero fine alla guerra tra la Svezia e l'alleanza composta da Prussia e Hannover.
Diversi aspetti del conflitto che erano rimasti irrisolti vennero discussi nei due trattati: il trattato di Frederiksborg tra Svezia e Danimarca-Norvegia nel 1720, che fu un puro rinnovare le condizioni del trattato di Copenaghen, l'accordo di Malmö del 1662, il trattato di Fontainebleau del 1679 e del trattato di Lund (redatto a Stoccolma nel 1679); ed il trattato di Nystad tra Svezia e Impero russo nel 1721.
Federico I iniziò i negoziati per i trattati di Stoccolma a seguito della morte di re Carlo XII di Svezia nel 1718.
Nel trattato con l'Elettorato di Hannover del 9 novembre 1719, la Svezia cedette il dominio di Brema-Verden.
Il 21 gennaio 1720, la Svezia cedette la Pomerania svedese a sud del fiume Peene e ad est del fiume Peenestrom alla Prussia, incluse le isole di Usedom e Wollin, e le città di Stettino, Damm e Gollnow. Il trattato venne formalizzato nel 1720, e divenne effettivo quando Federico Guglielmo I di Prussia assunse ufficialmente il controllo dell'area il 29 maggio 1720 con patente regia. Le restanti parti della Pomerania svedese che rimanevano alla Svezia erano in realtà occupate dai danesi e vennero restaurati agli svedesi col trattato di Frederiksborg il 3 luglio 1720.