Nell'articolo di oggi esploreremo 46 a.C., un concetto che recentemente ha suscitato molto interesse. Con l’evolversi della società, 46 a.C. è diventato un argomento rilevante che abbraccia vari ambiti, dalla tecnologia alla psicologia. In questo studio completo verranno analizzati i diversi aspetti di 46 a.C., il suo impatto sulla vita quotidiana delle persone e la sua rilevanza nel panorama attuale. Dalle sue origini alla sua influenza sulla cultura contemporanea, questo articolo offrirà una visione completa e dettagliata di 46 a.C., con l'obiettivo di fornire una comprensione più profonda di questo fenomeno in continua evoluzione.
Il 46 a.C. (XLVI a.C. in numeri romani) è un anno del I secolo a.C.
| 46 a.C. negli altri calendari | |
|---|---|
| Calendario gregoriano | 46 a.C. |
| Ab Urbe condita | 708 (DCCVIII) |
| Calendario armeno | N.D. |
| Calendario bengalese | N.D. |
| Calendario berbero | 905 |
| Calendario bizantino | 5463 — 5464 |
| Calendario buddhista | 499 |
| Calendario cinese | 2651 — 2652 |
| Calendario copto | N.D. |
| Calendario ebraico | 3714 — 3715 |
| Calendario etiopico | N.D. |
| Calendario induista Vikram Samvat Shaka Samvat Kali Yuga | 10 — 11 N.D. 3056 — 3057 |
| Calendario islamico | Jāhiliyya |
| Calendario persiano | N.D. |
Il 46 a.C. fu l'ultimo anno prima dell'introduzione del Calendario giuliano e durò 445 o, secondo altre fonti, 446 giorni. Per compensare gli errori accumulati in passato e riportare l'equinozio primaverile al 25 marzo, era necessario introdurre 80 giorni. Allo scopo, oltre alla consueta introduzione, dopo un febbraio di 23 o 24 giorni, del mercedonio, che aggiungeva 27 o 28 giorni, furono aggiunti due mesi fra novembre e dicembre, uno di 28 giorni e l'altro di 29 giorni, motivo per cui il 46 a.C. fu soprannominato annus confusionis ("l'anno della confusione").[1]