Agogica

In questo articolo esploreremo e analizzeremo in modo approfondito l'argomento Agogica. Dalle sue origini alla sua rilevanza oggi, attraverso il suo impatto su diversi aspetti della società, Agogica è diventato un argomento di interesse e dibattito in tutto il mondo. Nelle righe seguenti esamineremo la sua evoluzione nel tempo, le sue implicazioni in diversi contesti e le possibili prospettive future. Certamente, Agogica è un argomento degno della nostra attenzione e riflessione e siamo entusiasti di approfondire il suo studio in questo articolo.

Disambiguazione – Se stai cercando l'andamento inteso come la velocità di una composizione musicale, vedi Tempo (musica).

Nella terminologia musicale, l'agogica di una composizione è una qualificazione dell'espressione musicale per quanto riguarda l'impostazione della velocità di un brano e delle sue transizioni. Le variazioni agogiche sono distinte da quelle dinamiche, che consistono nelle variazioni delle intensità sonore. Tuttavia, i due parametri sono spesso abbinati e interagiscono variamente, tanto nella pagina scritta, quanto nel momento dell'esecuzione. Le indicazioni agogiche si dividono in:

  • indicazioni agogiche di movimento, costituite da avverbi, aggettivi o particolari locuzioni, forniscono le indicazioni di andamento e non di carattere del brano. Alcuni esempi posson essere: Grave, Allegro, Adagio, Prestissimo. Se vi è l'esigenza di specificare al meglio la dicitura è possibile formulare espressioni particolari, tramite l'aggiunta di altre parole, come ad esempio: Molto, assai, non troppo, con moto. Si creano così diciture più complete, che possono essere ad esempio: Allegro maestoso, Andante con moto, Presto con fuoco. Spesso queste indicazioni sono accompagnate da un'ulteriore specificazione, ovvero dalle indicazioni metronomiche, le quali indicano con precisione la quantità di pulsazioni al minuto.
  • indicazioni agogiche di transizione, costituite da verbi spesso abbreviati, indicano tutte le transizioni, ovvero tutti i cambiamenti riguardanti la velocità del brano, la quale può subire una diminuzione (ad esempio: ritenuto, allargando, spesso abbreviate come rit. e allarg.), un aumento (ad esempio: stringendo, accelerando, indicati come string. e accel.), o un'oscillazione la quale, caratterizzata dapprima da un aumento della velocità seguito poi da una diminuzione, è sempre indicata dal termine "rubato".

Storia

Il termine fu introdotto nella moderna terminologia musicale da Hugo Riemann, dove sta ad indicare anche la disciplina che studia il fenomeno. In diversa accezione, il vocabolo fu utilizzato già nel Medioevo da Marziano Capella per indicare il movimento ascendente della melodia. Nella musica occidentale dell'era moderna buona parte dei termini musicali (non solo quelli relativi all'agogica) sono indicati in lingua italiana, in conformità con le origini italiane di molte convenzioni musicali europee. Altri termini sono tratti dal francese e dal tedesco, ed in parte minore anche dal latino e dallo spagnolo.

Note

  1. ^ Il termine deriva dal greco ἀγωγή (agōgḗ) 'impulso'. Il Devoto-Oli. Vocabolario della lingua italiana, fornisce come data di prima attestazione l'anno 1955. Lo Zingarelli, invece, attesta la voce nel 1940.
  2. ^ a b Manuale di teoria musicale, volume secondo. Mario Fulgoni, Anna Sorrento