Nel mondo di oggi, Alberto Bonacossa è diventata una questione rilevante che ha un impatto significativo su diversi ambiti della società. Con l’aumento della globalizzazione e dell’interconnessione tra le culture, Alberto Bonacossa ha acquisito una rilevanza crescente, generando dibattiti e riflessioni che trascendono confini e discipline. In questo articolo esploreremo le varie sfaccettature di Alberto Bonacossa, analizzandone l’impatto oggi e riflettendo sulla sua influenza in futuro. Da una prospettiva ampia e interdisciplinare, approfondiremo gli aspetti storici, sociali, politici e culturali di Alberto Bonacossa, con l'obiettivo di comprenderne la complessità e le sue implicazioni nel mondo contemporaneo.
Alberto Bonacossa | ||
---|---|---|
Nazionalità | Italia | |
Tennis | ||
Specialità | Singolo, Doppio | |
Società | TC Milano | |
Carriera | ||
Nazionale | ||
Italia | ||
1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico. | ||
Pattinaggio di figura | ||
Specialità | Pattinaggio artistico su ghiaccio | |
Statistiche aggiornate al 29 gennaio 2023 |
Alberto Bonacossa (Vigevano, 24 agosto 1883 – Milano, 30 gennaio 1953) è stato un tennista, pattinatore artistico su ghiaccio, dirigente sportivo ed editore italiano. Fu presidente del Comitato Olimpico Nazionale Italiano nel 1943 e presidente della Fédération Internationale de Motocyclisme dal 1924 al 1946.
Partecipò alla prima guerra mondiale, fu insignito della medaglia d'argento al valor militare, e raggiunse il grado di maggiore del genio. Fu un atleta fin dalla gioventù: dal 1914 fu campione italiano di pattinaggio su ghiaccio, e prese parte alle olimpiadi di Anversa del 1920 nel tennis, e ai campionati del mondo del 1922 di Bruxelles. Fu anche calciatore del Grasshoppers di Zurigo.
Appassionato motociclista, fu presidente del Moto Club d'Italia dal 1914 al 1931 e presidente della Federazione Internazionale dei Club Motociclistici dal 1924 al 1946.
Fu fondatore e presidente della Federazione Italiana Sport del Ghiaccio (FISG) dal 1926 al 1927, nata dall'unione della Federazione Italiana Pattinaggio, di cui fu presidente dal 1914 al 1926, con la Federazione Bob Club d'Italia e la Federazione Italiana di Hockey, di cui fu fondatore e presidente dal 1924 al 1926.
Il 10 ottobre 1920 fu tra i fondatori della Federazione Italiana dello Sci (FIS), che mirava al rilancio delle attività sciistiche in Italia e di cui divenne il primo presidente.
Su sollecitazione della dirigenza del CONI, fu anche tra i promotori della Federazione Italiana Pattinaggio a Rotelle (FIPR), costituita a Milano nel 1922.
In quel periodo il conte Alberto Bonacossa era anche proprietario dell'Hockey Club Milano, presidente del Tennis Club Milano . Fu editore del quotidiano sportivo Il Littoriale dal 1932 fino al 1939 (poi chiamato Corriere dello Sport), e anche della Gazzetta dello Sport, fino alla morte.
A lui si devono anche i Campionati Internazionali d'Italia di Tennis svoltisi la prima volta nel 1930 a Milano , in quanto nel 1929 si era recato ad assistere a Parigi ai Campionati Internazionali di Francia, e a Londra al Torneo di Wimbledon. Al ritorno ne era rimasto entusiasta e l'anno successivo mise in piedi la stessa manifestazione anche per l'Italia.[senza fonte] Dal 1935 al 1946 fu presidente dell'Automobile Club d'Italia.
Fu commissario del CONI dal 28 luglio al 28 settembre del 1943, nonché dal 12 al 21 agosto 1943 di tutte le federazioni a esso affiliate, e membro del CIO dal 1925 al 1953, anno della sua morte.
Bonacossa era anche filatelista che si era concentrato in particolar modo sulla filatelia sportiva.
Suo figlio Cesare Bonacossa scrisse una biografia del padre: Vita al Sole di Alberto Bonacossa.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 2916155286615087180005 · WorldCat Identities (EN) viaf-2916155286615087180005 |
---|