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Sede arcivescovile è la città di Siviglia, dove si trova la cattedrale di Santa Maria, il più grande edificio gotico del mondo e una delle chiese più grandi al mondo. A Siviglia sorgono anche 4 basiliche minori: la basilica della Macarena, Maria Ausiliatrice, Jesús del Gran Poder e la basilica del Cristo de la Expiración.
Il territorio si estende su 14.036 km² ed è suddiviso in 264 parrocchie.
La diocesi fu eretta probabilmente nel III secolo, epoca in cui si trova riscontro documentale dei primi vescovi, ma forse in epoca ancora più antica, secondo alcuni nel I secolo.
Durante la dominazione araba la successione episcopale presenta solo deboli tracce. Per circa un secolo, dalla metà del XII secolo alla metà del XIII secolo la diocesi fu soppressa.
Nel 1251 la sede fu ristabilita. Dopo la Reconquista la maggior parte delle moschee della città furono convertite in chiese, ma Santa María la Blanca, Santa Cruz e San Bartolomé furono concesse agli ebrei come sinagoghe. La cattedrale fu eretta sulla base della grande moschea, opera dell'emiro che costruì la moschea dell'Aljama, ricostruita nel 1171 dall'emiro almohadeYusuf-ben Yacub. Il famoso campanile della Giralda è opera di Almanzor. Per ottenere l'orientamento liturgico, quando la moschea fu trasformata in una cattedrale la sua larghezza divenne la lunghezza della nuova chiesa e fu divisa in due parti, di cui la minore fu separata dal resto con una balaustrata e una grata per ricavarne la cappella reale.
In seguito alla scoperta dell'America, l'arcidiocesi di Siviglia estese al Nuovo Mondo la sua giurisdizione territoriale. Quando negli anni 1510 furono create le prime diocesi americane, Siviglia ne divenne metropolitana. La giurisdizione metropolitica di Siviglia sulle Americhe cessò il 12 febbraio 1546, con l'elevazione al rango di arcidiocesi delle sedi di Santo Domingo, Città del Messico e Lima.
Il 22 ottobre 1953 cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Huelva.
Il 30 aprile 1958, in forza del decreto Quum sollemnibus della Congregazione concistoriale, furono rivisti i confini dell'arcidiocesi per farli coincidere con quelli della provincia civile, in applicazione del concordato tra la Santa Sede e il governo spagnolo del 1953. L'arcidiocesi di Siviglia cedette l'arcipresbiterato di Campillos e la parrocchia di La Alameda alla diocesi di Malaga, e le 2 parrocchie di Fuente Palmera e di Puente Genil alla diocesi di Cordova. In compenso si ingrandì con gli arcipresbiterati di Olvera e di Grazalema già appartenuti alla diocesi di Malaga.
^Rafael Lazcano, Episcopologio agustiniano, Guadarrama (Madrid), Agustiniana, 2014, vol. I, pp. 581-590.
^Una questione intricata fu risolta da (ES) Vicente Beltrán de Heredia, Cartulario de la Universidad de Salamanca, vol. I, Salamanca, 1970, p. 151 evitando la confusione con Pedro Gómez Barroso y García
^Il 13 gennaio 1799 era stato nominato patriarca titolare di Antiochia.