In questo articolo esploreremo l'impatto di Arthur Kennedy su diversi aspetti della vita quotidiana. Dalla sua influenza sull'economia alla sua rilevanza nella sfera culturale, Arthur Kennedy ha lasciato un segno significativo nella società contemporanea. Attraverso un'analisi approfondita, esamineremo come Arthur Kennedy ha modellato le dinamiche sociali e creato nuove opportunità e sfide. Fin dalla sua nascita, Arthur Kennedy ha suscitato grande interesse e generato dibattiti appassionati, rendendo fondamentale comprenderne l'importanza e il significato nel mondo di oggi. Attraverso una visione olistica, questo articolo cerca di far luce sui vari aspetti di Arthur Kennedy e sulla sua influenza su diverse sfere della vita umana.
Inconfondibile volto del cinema americano classico, Arthur Kennedy stava recitando a Broadway quando venne notato da un talent scout della Warner Brothers. Approdato a Hollywood, esordì sul grande schermo nel film La città del peccato (1940), interpretando la parte del fratello del protagonista James Cagney. Durante gli anni quaranta fu impiegato in una lunga serie di personaggi minori, rivelandosi interprete credibile ed efficace, in film come Una pallottola per Roy (1941), La storia del generale Custer (1941), Arcipelago in fiamme (1943).
La versatilità consentì a Kennedy di interpretare anche ruoli di villain, che in prima battuta ispirano una fiducia che poi viene smentita dai fatti, come nei due western in cui affiancò James Stewart, Là dove scende il fiume (1952), in cui Anthony Mann gli affidò il ruolo di un uccisore cinico e brillante, e L'uomo di Laramie (1955), in cui Kennedy riconfermò la tipologia di personaggio insinuante di cui è male fidarsi, interpretando un capo ranch apparentemente integro all'inizio, ma che si rivela poi essere un freddo assassino. Fu altrettanto efficace con i personaggi di uomini comuni, a volte cinici e vendicativi, a volte disperati e malinconici. Da ricordare la sua interpretazione in Vittoria sulle tenebre (1951), nel ruolo di un veterano che tenta di ricostruire la propria esistenza e nel western Rancho Notorious (1952) di Fritz Lang, in cui impersonò un rancher assetato di vendetta.
Fu Edgar G. Ulmer a offrire a Kennedy uno dei suoi ruoli più riusciti, quello del fuorilegge Santiago, protagonista di un percorso che lo conduce al pentimento finale, nel western Fratelli messicani (1955), considerato uno dei migliori film di Ulmer e caratterizzato da un ritmo lento e da un'atmosfera poetica e filosofeggiante sui fatti della vita.
Kennedy continuò con profitto anche la carriera teatrale, dividendo il suo tempo tra i set cinematografici e il palcoscenico. Fu premiato con un Tony Award per la sua interpretazione nel dramma Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller, che lo impegnò sulle scene di Broadway dal febbraio 1949 al novembre 1950.
Nelle versioni in italiano dei suoi film, Arthur Kennedy è stato doppiato da:
Gualtiero De Angelis in Ultimatum a Chicago, La montagna dei sette falchi, Il temerario, Ore disperate, I corsari del grande fiume, Il figlio di Giuda, Le avventure di un giovane
Adolfo Geri in La città del peccato, Una pallottola per Roy, L'avventura impossibile, Arcipelago in fiamme, Boomerang - L'arma che uccide, Le colline camminano
Renato Turi in Qualcuno verrà, Barabba, Nevada Smith, La polizia ha le mani legate
Stefano Sibaldi in Lo zoo di vetro, L'imputato deve morire, Fratelli messicani
Arturo Dominici in Baciamo le mani, Un tipo con una faccia strana ti cerca per ucciderti, Sono stato un agente C.I.A.
Mario Pisu in Notte di bivacco, I peccatori di Peyton