Nel mondo di oggi, Cannibali (letteratura) è un argomento che suscita grande interesse e dibattito. Nel tempo Cannibali (letteratura) ha catturato l’attenzione di accademici, esperti e grande pubblico, diventando un punto chiave di discussione in diversi ambiti. La rilevanza di Cannibali (letteratura) si riflette nel suo impatto sulla società e nel modo in cui influenza la nostra vita quotidiana. In questo articolo approfondiremo il tema Cannibali (letteratura), analizzandone le implicazioni, la sua evoluzione nel tempo e i diversi punti di vista che esistono sull’argomento.
Con il termine Cannibali alcuni critici definiscono "un fenomeno letterario vasto e diffuso" sviluppatosi in Italia verso la metà degli anni novanta.
Il termine "cannibali" fu un'etichetta attribuita dai media a una serie di scrittori dopo l'uscita della antologia Gioventù cannibale, curata da Daniele Brolli e pubblicata da Einaudi nell'autunno del 1996. Ha detto in proposito Daniele Luttazzi: "Fu un'antologia profetica: intellettuali come Mauri e Guglielmi la criticarono perché secondo loro conteneva una narrativa lontana dalla realtà italiana. Dopo qualche mese, l'Italia conobbe i casi del mostro di Firenze, del serial killer ligure, di Erika e Omar, dei satanisti lombardi eccetera. Gli artisti hanno le antenne e sentono in anticipo quello che sta per arrivare."
Nello stesso anno uscirono: Occhi sulla graticola di Tiziano Scarpa (febbraio 1996), Fango di Niccolò Ammaniti (marzo 1996), Fonderia Italghisa di Giuseppe Caliceti (marzo 1996), Woobinda di Aldo Nove (aprile 1996), Il segno di Caino di Alda Teodorani (1996).
Giornalisti culturali e critici letterari, nella primavera del 1996, cominciarono ad associare questi libri al noir e al pulp postmoderno alla Pulp Fiction di Quentin Tarantino, per il crudo ed efferato realismo, e soprattutto l'ibridazione dei generi letterari colti e popolari, apporti di cultura pop, memoria delle avanguardie letterarie: in questo, il pulp italiano è stato un fenomeno che si è manifestato contemporaneamente all'avantpop statunitense e in autonomia rispetto ad esso.
La fortuna dell'antologia Gioventù cannibale, nell'autunno del 1996, fece sì che l'etichetta pulp tendesse a essere progressivamente sostituita o accoppiata, sui media, a quella di "scrittori cannibali".
Alcuni esponenti di questo gruppo di scrittori, mai unitisi in un movimento comune, ma indicati dai media sotto l'etichetta di pulp o "cannibali", sono:
Tra le loro opere vi sono:
Il racconto Montalbano si rifiuta, tratto da Gli arancini di Montalbano, di Andrea Camilleri, è una sorta di presa di posizione contro la narrativa splatter dei "cannibali", e il rifiuto di parte della narrativa poliziesca di uniformarsi al gusto della violenza.