Carpello (botanica)

Nell'articolo di oggi approfondiremo l'affascinante mondo di Carpello (botanica). Che tu sia interessato a scoprire di più su questa persona, ad approfondire un particolare argomento o a commemorare una data importante, questo articolo ti fornirà tutte le informazioni di cui hai bisogno. In questo senso, analizzeremo Carpello (botanica) da diverse prospettive, offrendo dati rilevanti, opinioni di esperti e analisi dettagliate. Qualunque sia il tuo interesse, siamo sicuri che troverai le informazioni che stai cercando in questo articolo.

Fiore di Helleborus orientalis dopo la fecondazione e aver perso gli stami; si può notare che i carpelli sono foglie serrate sopra se stesse (gineceo apocarpico).

Il carpello, dal greco karpos (frutto), è una foglia modificata con funzione riproduttiva, facente parte del fiore ed in particolare costituente il gineceo (parte del fiore composta da uno o più pistilli). Nel corso dell'evoluzione la foglia dello sporofillo si è richiusa su sé stessa: ossia i due margini si sono saldati a formare una cavità richiusa, l'ovario appunto è al di sotto di stilo e stimma.

Descrizione

Nelle angiosperme si individuano ovari monocarpellari, ovvero formati da un solo carpello, o pluricarpellari, ovvero formati da più carpelli. Inoltre i carpelli possono essere fusi insieme originando un unico pistillo (ovario pluricarpellare sincarpico), o possono richiudersi ognuno su sé stesso originando pistilli diversi (ovario pluricarpellare apocarpico). In quest'ultimo caso ogni carpello originerà un frutto come ad esempio nel caso della mora e del gelso.

Per il loro carattere di foglie portatrici di megaspore (o macrospore), le cellule per la cui moltiplicazione viene a formarsi il gametofito femminile (il sacco embrionale), i carpelli sono megasporofilli.

Come si è detto, possono formare un gineceo unico, o restare separati, collocati ognuno nel ricettacolo, formando così altrettanti ginecei indipendenti. Nel primo caso diciamo che il fiore è gamocarpellare, e dialicarpellare nel secondo.

Le parti di cui è costituito ogni gineceo sono:

  • L'ovario formato dalla regione fertile del carpello, quella che racchiude i primordi seminali od ovuli, che sembrano uniti a una protuberanza chiamata placenta.
  • Lo stilo, che manca in molti casi, è un picciolo che connette lo stigma con l'ovario sottostante.
  • Lo stigma, una zona superficiale papillosa, ricettore dei granuli di polline. Quando esiste lo stilo, lo stigma si situa al suo estremo distale e prende in generale la forma di un ingrossamento. Questo è frequentemente diviso in rami o zone di numerosità pari a quella dei carpelli che contribuiscono al pistillo.

Fonti

  • (ES) Font Quer, P., Dizionario di Botanica. 8ª ristampa, Barcellona: Editorial Labor, S. A., 1982, ISBN 84-335-5804-8.
  • (ES) Gola, G., Negri, G. y Cappeletti, C. 1965. Trattato di Botanica. 2ª. edizione. Editorial Labor S.A., Barcellona, 1110 p.
  • (ES) Strassburger, E. 1994. Trattato di Botanica. 8ª. edizione. Omega, Barcellona, 1088 p.

Note

  1. ^ Gamocarpellare: gamo- (matrimonio, accoppiamento, unito insieme) + carpellare
  2. ^ Dialicarpellare: diali- (separazione) + carpellare

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàGND (DE4375173-8