Castelnuovo Fogliani

Al giorno d'oggi, Castelnuovo Fogliani è un argomento ampiamente discusso e studiato in diverse aree. La sua rilevanza ha acquisito importanza negli ultimi anni, essendo oggetto di dibattito negli ambienti accademici, politici e sociali. Castelnuovo Fogliani ha catturato l'attenzione di esperti e cittadini, suscitando un crescente interesse nel comprenderne le implicazioni e le conseguenze. In questo articolo esploreremo in modo approfondito il tema Castelnuovo Fogliani, affrontandone le diverse sfaccettature e offrendo un'analisi dettagliata del suo impatto sulla società odierna. Attraverso un approccio multidisciplinare, cercheremo di far luce sugli aspetti chiave di Castelnuovo Fogliani e analizzare la sua rilevanza nel mondo contemporaneo.

Castelnuovo Fogliani
frazione
Castelnuovo Fogliani – Veduta
Castelnuovo Fogliani – Veduta
Castello
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Provincia Piacenza
Comune Alseno
Territorio
Coordinate44°52′33.31″N 9°58′23.09″E / 44.87592°N 9.97308°E44.87592; 9.97308
Altitudine111 m s.l.m.
Abitanti459 (21-10-2001)
Altre informazioni
Cod. postale29010
Prefisso0523
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Castelnuovo Fogliani
Castelnuovo Fogliani

Castelnuovo Fogliani è una frazione del comune italiano di Alseno, in provincia di Piacenza.

Geografia fisica

Il centro abitato si trova su un piccolo colle di 111 m s.l.m., collocato all'altezza della media valle del torrente Ongina, sul percorso dell'antica via Francigena.

Storia

Portò dapprima in epoca medievale il nome di Montebello, o di Belmonte, e quindi di Belvedere. Così ne scrive lo Zuccagni-Orlandini: "Non meno di quattro sono i Comunelli che portano il nome di Castelnuovo per distinguerlo dagli altri si vollea questo aggiungere il cognome di uno degli ultimi signori che lo ebbero in feudo, i Terzi cioè ed i Fogliani. Un ridentissimo colle, che si eleva quasi isolato in riva all'Ongina, portava nel secolo XII il nome di M. Bello o di Belmonte, per l'amenissime prospettive che si godono in quell'alture. I Pelavicino vi costruirono alcuni fabbricati, e li munirono di bastioni e fortilizj. Restarono questi danneggiati dal furore delle fazioni, ma Niccolò Terzi, succeduto nel possesso del feudo, fece ricostruire nel 1377 l'elevata torre, e così venne a cambiarsi il nome di Belmonte in Castelnuovo: questo fortilizio resta tuttora in piedi, nel lato di una vasta piazza. Sorge non lungi un magnifico palazzo con attiguo giardino, che appartenne ai Fogliani succeduti ai Terzi nel 1470."

Il nome di Castelnuovo, quindi, il luogo lo ebbe dopo che il condottiero Niccolò Terzi il Vecchio, conte di Tizzano e Belvedere, fece erigere, nel 1377, la possente torre che ancor oggi domina il borgo e il paesaggio. Castelnuovo, con il suo ben munito maniero, divenne la dimora privilegiata della casata parmigiana ed ebbe per questo il nome di Castelnuovo dei Terzi, sostituito da quello dei Fogliani quando cambiò possesso nel 1472.

Data la posizione privilegiata, Castelnuovo fu sempre un punto di riferimento per le famiglie nobili che lo preferirono quale dimora. Il territorio assegnato in feudo in sequenza a casati locali, appartenne nel corso del Medioevo al Ducato di Milano: ai Visconti, da Barnabò fino a Filippo Maria, per passare poi, dopo la morte di quest’ultimo, caduto l’effimero governo della Repubblica Ambrosiana, agli Sforza. Divenne parte quindi del Ducato di Parma e Piacenza e, conseguita l'unità d'Italia, fu annesso alla provincia di Piacenza.

La storia del borgo è intimamente connessa con le vicende delle casate emiliane e parmigiane che si succedettero nel possesso del castello che, posto sulla cima del colle domina il paesaggio circostante, essendo visibile per gran parte della vallata. Si distinsero tra questi i da Correggio con i Pallavicino, seguiti dai Terzi di Parma. Questi ultimi furono investiti quali conti dei feudi di Tizzano e Belvedere già nel 1247, da Federico II di Svevia. Le investiture feudali su queste terre e castellanie furono successivamente confermato dal duca di Milano Gian Galeazzo Visconti, nel 1386, e l'anno successivo, con proprio diploma siglato a Norimberga, dall'imperatore Venceslao di Lussemburgo a Niccolò Terzi il Vecchio, e ai suoi discendenti Ottobuono e Niccolò de' Terzi, il Guerriero.

Castelnuovo dei Terzi, dopo la sconfitta inflitta nel 1449 da Francesco Sforza, nuovo signore di Milano, all'ultimo conte Niccolò de' Terzi, il Guerriero, fu temporaneamente assegnata Terzi di Sissa. Passò in seguito ai Dalla Porta e agli Sforza Fogliani, che imprimeranno un'impronta tale da dare il proprio nome alla località. Fu proprio l'ultima erede di questa famiglia, la duchessa Clelia Sforza Fogliani d'Aragona, che nel 1925 donò la proprietà e palazzo-castello alla Chiesa di Roma, a Papa Pio XI. Questi a sua volta ne fece dono all'Istituto Toniolo di studi superiori, che ha fatto del luogo un Centro culturale, notevole per i convegni e seminari di natura religiosa che qui vengono organizzati.

Monumenti e luoghi d'interesse

Chiesa di San Biagio Vescovo

Note

  1. ^ ISTAT - 14º Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni - Tavola: Popolazione residente per sesso
  2. ^ Attilio Zuccagni-Orlandini, Corografia fisica, storica e statistica dell' Italia e delle sue isole, Firenze 1839, p. 395.
  3. ^ La complessa vicenda di questa casata, investita per oltre un secolo del feudo di Castelnuovo, fra il secolo XIV alla prima metà del XV, eretta in contea e assegnata in premio ai propri condottieri dai Visconti, è stata ricostruita nello studio, edito a cura della Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi, di Paolo Cont, I Terzi di Parma, Sissa e Fermo, Prefazione di Marco Gentile, seconda edizione, (“Fonti e Studi", serie II, XIV-2), Parma, 2019.
  4. ^ Istituto Toniolo Archiviato il 25 aprile 2011 in Internet Archive.

Bibliografia

  • Ireneo Affò, Storia della città di Parma, II, Parma, Stamperia Carmignani, 1793.
  • Bonaventura Angeli, La historia della citta di Parma, et la descrittione del fiume Parma, Parma, appresso Erasmo Viotto, 1591.
  • Francesco Cherbi, Le grandi epoche sacre diplomatiche, II, Parma, Stamperia Carmignani, 1837.
  • Giorgio Chittolini, Infeudazioni e politica feudale nel ducato visconteo-sforzesco (1972), in La formazione dello Stato regionale e le istituzioni del contado: secoli XIV e XV(1979), Milano, 2005.
  • Paolo Cont, I Terzi di Parma, Sissa e Fermo, Prefazione di Marco Gentile, seconda edizione,, in “Fonti e Studi", serie II, XIV-2, Parma, presso la Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi, 2019, ISBN 978-88-941135-5-6.
  • Lorenzo Molossi, Vocabolario topografico dei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla, Parma, Tipografia Ducale, 1832-1834.
  • Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, I, Parma, Ducale Tipografia, 1837.
  • Angelo Pezzana, Storia della città di Parma continuata, II, Parma, Ducale Tipografia, 1842.
  • Attilio Zuccagni-Orlandini, Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue isole, Firenze, 1839.

Altri progetti

Controllo di autoritàVIAF (EN235261667