Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei
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Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei
Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei
svolgere attività di conservazione, valorizzazione e ricerca sulla tradizione manoscritta di autori dell'Ottocento e del Novecento ed in particolare sui documenti del Fondo Manoscritti di autori moderni e contemporanei costituito presso l'Università di Pavia
Il Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei (Già "Centro di ricerca sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei", noto anche come "Centro Manoscritti"), fondato da Maria Corti nel 1980, è deputato alla conservazione e allo studio del patrimonio archivistico e bibliografico moderno e contemporaneo. Il centro, fra i più importanti in Italia nel suo genere, conserva raccolte di materiale documentario (manoscritti, dattiloscritti, epistolari, prime edizioni, fotografie, disegni, arredi, dipinti e altri oggetti) relativo a scrittori, intellettuali, editori, artisti e scienziati degli ultimi due secoli. Inoltre il Centro dispone di 409 periodici.
Il Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei è un "Centro di Servizio" dell'Università di Pavia. Fondato nel 1980 con Decreto Rettorale del 24 gennaio 1980, fa capo al "Fondo Manoscritti di autori moderni e contemporanei", costituito presso l’ateneo pavese con atto notarile del 18 dicembre 1973 da Maria Corti insieme a un gruppo di studiosi e filologi della scuola pavese.
Il Centro conduce anche una intensa attività editoriale. Dal 1984 cura la pubblicazione (con la casa editrice Interlinea) della rivista "Autografo" e della collana Biblioteca di "Autografo". Con le Edizioni di Storia e Letteratura, Einaudi e altre case editrici, cataloghi, inventari, bibliografie, atti di convegni, edizioni di testi.
La sede
Il centro è ospitato all’interno del complesso dell’ex ospedale San Matteo, sorto a partire dal 1449 e caratterizzato, come molti altri ospedali rinascimentale, dall’impianto a croce. Nel 1932, quando furono terminati i lavori del nuovo policlinico San Matteo, il complesso venne ceduto all’università, il cui palazzo Centrale confinava con l’ex ospedale. Il centro si trova in uno dei cortili porticati, quello di sud-ovest, detto Sforzesco, così denominato delle decorazioni in terracotta raffiguranti la mela cotogna, emblema araldico di Francesco Sforza, realizzate dal cremonese Cristoforo de Stauris. Internamente, quasi tutti gli ambienti presentano ancora l’originaria copertura lignea quattrocentesca.
I fondi archivistici
Il centro conserva numerosi fondi archivistici, tra i quali ricordiamo:
Fondo Angelini, raccoglie autografi, manoscritti e parte della corrispondenza di Cesare Angelini (Albuzzano, 1886- Pavia, 1976), presbitero, scrittore e critico letterario, insegnò Lettere presso il seminario di Cesena e poi fu rettore del Collegio Borromeo dal 1939 al 1961.
Fondo Antonicelli, che conserva diari, agende, saggi, discorsi, poesie (molte di esse inedite) e molto materiale sia di argomento letterario, sia politico prodotto da Franco Antonicelli (Voghera, 1902- Torino, 1974), poeta, saggista e partigiano.
Fondo Arbasino, donato a più riprese, tra il 1977 e il 1987 da Alberto Arbasino (Voghera, 1930- Milano, 2020), giornalista, scrittore, poeta e critico teatrale, conserva opere manoscritte e dattiloscritte dell’autore, oltre che gran parte della sua corrispondenza.
Fondo Bartolini, donato tra il 2006 e il 2007 dagli eredi di Elio Bartolini (Conegliano, 1922- Varmo, 2006), scrittore, saggista, poeta e partigiano, raccoglie manoscritti e dattiloscritti dell’autore e la sua corrispondenza.
Fondo Bilenchi, contiene bozze, opere narrative e il ricco epistolario di Romano Bilenchi (Colle Val d'Elsa, 1909– Firenze, 1989), che fu scrittore e giornalista. Nel fondo si conserva anche un quaderno di Elio Vittorini.
Fondo Bona, donato a più riprese tra il 1986 e il 2016 da Gian Piero Bona (Carignano, 1926- Moncalieri, 2020), conserva epistole, manoscritti e autografi (alcuni dei quali inediti) del poeta scrittore piemontese.
Fondo Buffoni, donato da Franco Buffoni (Gallarate, 1948), poeta, traduttore e accademico, conserva non solo manoscritti, diari, dattiloscritti, registrazioni su nastro e materiali digitali dell’autore, ma anche libri, fotografie, il suo archivio personale e quello della sua famiglia e diverse opere d’arte.
Fondo Camerino, donato alla fine degli anni ’70 del XX secolo dalla moglie di Aldo Camerino (Venezia, 1901-1966), che fu un critico letterario, traduttore e scrittore, conserva la corrispondenza e materiali autografi dell’autore.
Fondo Compagnone, donato tra il 2006 e il 2016 dalla moglie di Luigi Compagnone (Napoli, 1915- 1998), giornalista, scrittore, poeta e commediografo, conserva dattiloscritti, una raccolta epistolare, opere a stampa e album fotografici dell’autore.
Fondo Cordelli, raccoglie dattiloscritti, manoscritti, materiali riguardo a un romanzo inedito e raccolte di saggi anch’essi non pubblicati di Franco Cordelli (Roma, 1943), donati dall’autore nel 2018.
Fondo Corti, formati da manoscritti, autografi, lettere, materiali fotografici e personali della fondatrice del centro: Maria Corti (Milano, 1915- 2002).
Fondo De Marchi, conserva autografi, corrispondenza, documenti e quaderni (alcuni dei quali riportano opere inedite) di Emilio De Marchi (Milano, 1851- 1901), poeta, scrittore e traduttore. Nel fondo si custodiscono anche fotografie e disegni dell’autore e della moglie e del figlio.
Fondo Fallacara, giunto al centro nel 1990 per lascito, conserva manoscritti, dattiloscritti e missive del poeta e scrittore Luigi Fallacara (Bari, 1890- Firenze, 1963).
Fondo Gallian, donato nel 2002 dagli eredi di Marcello Gallian (Roma, 1902- 1968), scrittore, giornalista, drammaturgo e pittore, conserva un’ingente mole di manoscritti, dattiloscritti, taccuini, documenti personali e fotografie dell’autore.
Fondo Guerra, custodisce manoscritti, dattiloscritti, opere grafiche, edizioni postillate di Tonino Guerra (Sant’Arcangelo di Romagna, 1920- 2012), poeta, scrittore e sceneggiatore.
Fondo Lombardi, giunto al centro tra il 1996 e il 2005 per lascito degli eredi di Germano Lombardi (Oneglia, 1925- Parigi, 1992), scrittore, tra i fondatori del Gruppo 63, conserva manoscritti e dattiloscritti, ma anche materiale a stampa, fotografie e diapositive, disegni, musicassette dell’autore.
Fondo Luraghi, donato nel 2002 dagli eredi di Giuseppe Eugenio Luraghi (Milano, 1905- 1991), dirigente d'aziendaitaliano, nonché editore e scrittore italiano, noto principalmente per essere stato presidente dell'Alfa Romeo. Il centro conserva la parte “culturale” dell’archivio di Luraghi, mentre quella “economica” fu depositata presso l’Università Bocconi. Il fondo custodisce manoscritti, dattiloscritti, opere letterarie e corrispondenza dell’autore.
Fondo Magris, giunto al centro, tra il 1988 e il 2005, per dono di Claudio Magris (Trieste, 1939), scrittore, saggista, traduttore, docente presso l'Università François-Rabelais di Tours e (tra il 1994 e il 1996) senatore. Il fondo contiene materiali autografi relativi alla stesura di alcune opere letterarie dell’autore.
Fondo Meneghello, donato, tra il 1983 e il 2001, da Luigi Meneghello (Malo, 1922- Thiene, 2007), partigiano, scrittore e docente di Letteratura Italiana presso l’Università di Reading, conserva manoscritti e dattiloscritti delle sue opere, alcune delle quali inedite, appunti, note linguistiche, documenti personali e un fittissimo epistolario.
Fondo Milani, donato tra il 1996 e il 2006, da Mino Milani (Pavia, 1928), giornalista, scrittore, fumettista e storico, contiene manoscritti e dattiloscritti relativi alla produzione letteraria e la corrispondenza dell'autore.
Fondo Montanelli, giunto al centro nel 1991 per donazione di Indro Montanelli (Fucecchio, 1909- Milano, 2001), giornalista e scrittore, è formato dai diari (che coprono un arco cronologico che va dal 1933 al 1978), dattiloscritti (minute di articoli, biografie, epitaffi scherzosi e ironici scritti insieme a Leo Longanesi) e la corrispondenza dell’autore. La corrispondenza tra Indro Montanelli e la moglie Colette Rosselli non è consultabile, mentre l’accesso ai diari è consentito solo dietro l’autorizzazione dell’erede di Indro Montanelli.
Fondo Morselli, donato nel 1994 dagli eredi di Guido Morselli (Bologna, 1912- Varese, 1973), scrittore, conserva manoscritti e dattiloscritti riguardanti le opere edite, e anche alcune inedite, dell’autore, oltre alla sua corrispondenza.
Fondo Ottieri, contiene l’archivio privato di Ottiero Ottieri (Roma, 1924- Milano, 2002), scrittore, sociologo e traduttore, formato da manoscritti, dattiloscritti, opere letterarie inedite, diari, fotografie e la corrispondenza dell’autore.
Fondo Palmery, giunto al centro nel 2017 per lascito degli eredi di Gianfranco Palmery (Roma, 1940- 2013), poeta, saggista e traduttore, conserva l’archivio privato e la corrispondenza dell’autore e l’archivio della rivista “Arsenale” (1984- 1987), diretta da Palmery.
Fondo Pansa, pervenuto centro nel 2021 conserva materiale sia riferito all'attività di scrittore sia di giornalista di Giampaolo Pansa (Casale Monferrato 1935-Roma 2020).
Fondo Pomilio, giunto al centro tra il 1999 e il 2014 tramite donazione degli eredi di Mario Pomilio (Orsogna, 1921- Napoli, 1990), scrittore, saggista e giornalista, è formato dall’archivio privato dell’autore e conserva manoscritti, dattiloscritti, opere edite e inedite, appunti, documenti personali e corrispondenza di Mario Pomilio.
Fondo Quasimodo, donato al centro tra il 1981 e il 1997 dagli eredi di Salvatore Quasimodo (Modica, 1901 – Napoli, 1968), poeta e traduttoreitaliano, esponente di rilievo dell'ermetismo, custodisce manoscritti e dattiloscritti (soprattutto di poesia e traduzioni) dell’autore, il suo epistolario e molte opere a stampa.
Fondo Saba, acquisto dal tra centro a più riprese tra il 1984 e il 1991, raccoglie manoscritti e dattiloscritti di prosa e poesia, esemplari a stampa, riviste e la corrispondenza (1905- 1957) di Umberto Saba (Trieste, 1883- Gorizia, 1957), poeta, scrittore e aforista.
Fondo Santucci, giunto al centro tramite donazione degli eredi di Luigi Santucci (Milano, 1918- 1999), scrittore, poeta e commediografo, ritenuto dalla critica il principale narratore milanese della seconda metà del Novecento, conserva manoscritti, dattiloscritti e bozze di stampa di prosa narrativa e saggistica e opere giovanili dell’autore.
Fondo Spinella, depositato nel 2013 dal comune di Suzzara, al quale furono lasciati l’archivio e la biblioteca di Mario Spinella (Varese, 1918- Milano, 1994), scrittore, giornalista e intellettuale, comprende materiale manoscritto e dattiloscritto di argomento letterario e politico e la corrispondenza dell’autore.
Fondo Vigolo, giunto al centro nel 2002 tramite donazione degli eredi di Giorgio Vigolo (Roma, 1894- 1983), scrittore, il fondo conserva taccuini, manoscritti, corrispondenza, fotografie e disegni dell’autore.
Fondo Zardi, donato nel 1999 dagli eredi di Federico Zardi (Bologna, 1912- Roma, 1971), drammaturgo, sceneggiatore, giornalista e critico, ricordato per essere stato l'autore di due fortunatissimi sceneggiati televisivi degli anni sessanta. Il fondo conserva materiale manoscritto, dattiloscritto, iconografico, fotografie, documenti dell’autore.
Le Biblioteche d'Autore
Oltre ai fondi archivistici, il centro custodisce anche sei importanti biblioteca d’autore:
Biblioteca di Maria Corti, costituita da circa 8.300 volumi (63 dei quali editi tra il XVI e il XIX secolo), principalmente di poesia, narrativa contemporanea e saggistica, molti dei quali sono prime edizioni.
Biblioteca di Alfredo Giuliani, formata da oltre 16.500 volumi (molti di essi rari o a tiratura limitata), spesso dotati di dediche autografe, prevalentemente di argomento letterario, filosofico o di psicologia, e 350 testate di periodici.
Biblioteca di Giorgio Manganelli, il cui patrimonio librario ammonta a circa 15.000 volumi, 200 dei quali antichi, rari, prime edizioni o postillati, la biblioteca rispecchia la vastità e la varietà di interessi di Giorgio Manganelli, vi sono infatti volumi di letteratura (principalmente italiana, inglese e statunitense), ma anche opere di storia dell’arte, musica, storia, filosofia, psicologia, sociologia, antropologia, storia delle religioni e politica.
Biblioteca di Eugenio Montale e Gina Tiossi, raccoglie più di 400 volumi appartenuti al poeta, molte di esse sono prime edizioni o traduzioni effettuate da Montale, spesso volumi rari o a tiratura limitata.
Biblioteca di Arturo Rossato, costituita da 95 volumi, libretti, e spartiti musicali appartenuti all’autore.
Biblioteca di Roberto Sanesi, conserva circa 6.500 volumi e 430 periodici principalmente di letteratura anglo-americana, di storia dell’arte (soprattutto contemporanea) e sulla teoria e tecnica della traduzione.
^Zardi, Federico (1938 - 1971), su lombardiarchivi.servizirl.it. URL consultato il 19 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2021).
Sul sito ufficiale è presente un elenco di studi dedicati al Centro aggiornato al 2013; tra questi si ricorda il libro di Maria Corti, Ombre dal Fondo (Torino, Einaudi, 1997) e il contributo di Nicoletta Trotta, Gli archivi letterari del Novecento. L'esperienza del Fondo Manoscritti di autori moderni e contemporanei dell'Università di Pavia, in Storia d'Italia nel secolo ventesimo. Strumenti e fonti, a cura di Claudio Pavone, III, Le fonti documentarie, pp. 713–773, Ministero per i beni e le attività culturali Dipartimento per i beni archivistici e librari Direzione generale per gli archivi, 2006.